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43°Cantiere di Montepulciano. Il trascinante Chopin di Mariangela Vacatello
Il 22 luglio si è svolto in Piazza Grande a Montepulciano il concerto sinfonico della Royal Northern College Music of Manchester (RNCM) Symphony Orchestra diretto da Roland Böer e Mariangela Vacatello ne è stata l’acclamata protagonista. La giovane pianista già affermata anche a livello internazionale ha entusiasmato il numeroso pubblico presente eseguendo il 1° Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin. La seconda parte con il Concerto per orchestra di Béla Bartók è stata interrotta per la forte pioggia dopo l’esecuzione del primo movimento.
Fryderyk Chopin(1810 – 1849) scrisse i suoi due unici concerti per pianoforte e orchestra in giovane età quando era ancora a Varsavia. Le composizioni furono poi pubblicate quando visse a Parigi: il Concerto in mi minore nel 1833 come op. 11 mentre il Concerto in fa minore fu stampato nel 1836 come op. 21. Il Concerto in mi minore fu eseguito per la prima volta al Teatro Nazionale di Varsavia l'11 ottobre 1830 con l'orchestra diretta da Warlo Ewasio Soliwa; fu l'ultima esibizione in pubblico di Chopin prima della sua partenza dalla Polonia.
Dedicata a Friedrich Kalkbrenner, la partitura inizia con l'Allegro maestoso, che è il movimento più ampio, l’orchestra presenta i due temi principali il primo è permeato da un sentimento di malinconia il secondo tema è indicato come cantabile. Il solista riespone i temi, il primo è caratterizzati da una lirica cantabilità, il secondo da ornamentazioni virtuosistiche, lo svolgimento, indicato come dolce ed espressivo, si basa su un motivo malinconico affidato al solista. Nella coda i brillanti virtuosismi del pianoforte conducono al finale con tutta l’orchestra.
Del Larghetto, intitolato Romanza, Chopin, scrisse all'amico Tytus, che non doveva essere "energico, ma piuttosto romantico, tranquillo, malinconico, una meditazione nel bel tempo primaverile, ma durante il chiaro di luna: perciò l'accompagno con le sordine". Senza soluzione di continuità, il Larghetto si collega al Rondò finale, dopo l’introduzione orchestrale il pianoforte suona il tema principale, che è il ritornello del Rondò, di travolgente virtuosismo ispirato da ritmi di danze popolari tra cui quello del Krakoviac danza della regione di Cracovia. La Coda, è una pagina di ardua scrittura pianistica vicina ad alcuni dei coevi Studi.
L’interpretazione di Mariangela Vacatello è stata intensamente coinvolgente, la maestria nel tocco le permette di calibrare perfettamente l’intensità e il colore da imprimere a ogni nota, le mani corrono agilmente sulla tastiera dando l’errata sensazione della facilità mentre i virtuosismi sono ardui e il ritmo vorticoso. L’intesa con Roland Böer, che ha diretto autorevolmente l’orchestra, è stata eccellente, aspetto che ha contribuito al caloroso successo tributato dal numeroso pubblico presente.
Gli scoscianti applausi e le ripetute chiamate alla ribalta hanno persuaso Mariangela Vacatello a offrire un bis entusiasmante, lo Studio op.10 n°12, che ha come scopo didattico l’agilità della mano sinistra. Noto anche come La Caduta di Varsavia, venne composto nel 1831 dopo il fallimento della rivolta polacca contro la Russia, ed è pervaso da un turbinio di sentimenti contrastanti e passionali. La sua trascinante esecuzione ha rinnovato le acclamazioni del pubblico.