Da Vinci. Mahler e la malinconia delle favole

Articolo di: 
Livia Bidoli
The Wunderhorn World

La casa discografica Da Vinci ha di recente pubblicato un magnifico CD che contempla una delle produzioni mahleriane più raffinate, dal quale prende il titolo: The Wunderhorn World rappresenta un cardine della letteratura mitteleuropea dell'Ottocento, che tanto ha avuto a che fare con la malinconia delle fiabe. A firmare il CD, che ha ricevuto un Premio Abbiati proprio quest'anno, è l'Ensemble Progetto Pierrot guidato dal Maestro Alessandro Maria Carnelli con Federica Napoletani soprano. Oltre ai noti estratti mahleriani, compaiono composizioni di Johann Strauss Sr., Franz Schubert, Alban Berg.

Partiamo per un'esegesi approfondita dal titolo: la collezione "Des Knaben Wunderhorn" (Il corno magico del fanciullo), è tratta dai volumi pubblicati tra il 1805 ed il 1808 da Clemens Brentano e Achim von Arnim. Composti tra 1887 e 1891, i Wunderhorn-Lieder di Gustav Mahler furono pubblicati nella raccolta generica col titolo Lieder und Gesänge (1892) per voce e pianoforte; qui si sottolinea che anche i Gesellen-Lieder trassero il materiale dalla raccolta di Brentano-von Arnim.

Questo cd è quasi interamente dedicato alla scrittura mahleriana in musica, con estratti dalla prima, dalla terza e dalla quarta sinfonia. Di Mahler è presente alla fine del cd un Lied dal titolo “La predica di Sant'Antonio ai pesci” (Des Antonius von Padua Fischpredigt), di nuovo dalla raccolta Des Knaben Wunderhorn; e sempre da un testo di questi ultimi viene tratta Urlicht (Luce primordiale), materia del quarto movimento della Seconda Sinfonia mahleriana, La Resurrezione, riprendendo questi versi, che vogliamo citare:

Ich bin von Gott und will wieder zu Gott!
Der liebe Gott wird mir ein Lichtchen geben,
Wird leuchten mir bis in das ewig selig Leben!

Son venuto da Dio e voglio ritornare a Dio!
L'amato Dio mi darà una piccola luce,
che brillerà per me fino alla vita eternamente beata.

Una composizione in promenade, questa scelta da Carnelli, che inizia con la Sperl-Polka di Johann Strauss Sr. e prosegue con Blicke mir nicht in die Lieder! (Non guardare nelle mie canzoni) dai Rückert-Lieder, passando per Das irdische Leben (La vita terrena). Alcuni di questi Lieder rientrarono nelle composizioni della II, della III e della IV Sinfonia: la sovracitata Urlicht (Luce originaria) nella II; Das Himmische Leben (La vita celestiale) rielaborato viene recepito nell'ultimo movimento della IV; Das irdische Leben (La vita terrena) nel terzo movimento della incompiuta Decima. In fondo, la Balletmusik I da Rosamunde di Franz Schubert, come anche lo Schilflied (Il canto del canneto) di Alban Berg, che interrompono il flusso mahleriano donando una coltre soffice tra Rheinlegendchen (Piccola leggenda renana), Wo die schönen Trompeten blasen (Dove suonano le belle trombe) e Wer hat dies Liedlein erdacht? sono degli intermezzi malinconici e ben fusi nella totalità del canto. La Romanze da Rosamunde (1823) di Schubert compone una deliziosa aria sul testo di Helmine von Chézy, di cui citiamo alcuni delicatissimi e nostalgici versi:

Eri tu il mio raggio di primavera;
Luce della mia notte sorridimi.
Nel momento della morte ancora una volta!
Ella vagò nel chiarore del plenilunio,
Guardò verso il cielo:
"Nella vita lontana, nella morte tua".
E dolcemente spezzò un cuore su un cuore.

In Ablösung im Sommer (Cambio della guardia in estate) dai Lieder und Gesänge aus der Jugendzeit possiamo dire di trovare il filo di questa esecuzione, tassello dopo tassello, canto dopo canto, di un usignolo che non è mai silente, nonostante il suo canto sia malinconico a volte come Il corno magico del fanciullo di Mahler.

La voce di Federica Napoletani si posa come l'usignolo di Berg, Der Nachtigall, su ogni verso: una morbidezza inaudita che cresce pervicacemente ed impervia sulle alture delle asprezze mahleriane, quando i versi si fanno aridamente imperiosi per l'eccesso di Sehnsucht, un termine che potrebbe rendere l'intero carico di tristezza pacata e solo a volte stridente per il dolore appena accennato dietro l'angolo. Un desiderio profondamente rivolto ad un'unione al di là del cielo e della fine umana, oltreumana.

Come abbiamo prima descritto, il percorso deciso dal Maestro Carnelli è una passeggiata senza interruzioni in cui l'intero corpus di musicisti dell'Ensemble Progetto Pierrot lavora come un unico afflato: dal clarinetto di Simone Margaroli al violoncello di Anna Freschi; o il violino di Stefano Raccagni che cadenza il tempo insieme al piano di Gaston Polle Ansaldi; la viola di Nicola Sangaletti e il gentile flauto di Marco Rainelli.

Pubblicato in: 
GN7 Anno XVII 17 dicembre 2024
Scheda
Titolo completo: 

Da Vinci Classics

Ensemble Progetto Pierrot
Federica Napoletani soprano
Alessandro Maria Federica Carnelli Direttore

Mahler The Wunderhorn World

Compositori
Gustav Mahler, Johann Strauss Sr., Franz Schubert, Alban Berg

Musicisti
Marco Rainelli, flauto / ottavino
Simone Margaroli, clarinetto / clarinetto basso
Stefano Raccagni, violino
Nicola Sangaletti, viola
Anna Freschi, violoncello
Gaston Polle Ansaldi, pianoforte