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Almanya. Il multiculturalismo come valore
Il film Almanya – La mia famiglia va in Germania racconta, in modo garbato e non banale, una storia d’immigrazione sconosciuta ai più. Si tratta dei lavoratori specializzati provenienti dalla Turchia che negli anni sessanta si recarono in Germania invitati dal governo tedesco.
La regista, Yasemin Samdereli, ha saputo raccontare, insieme alla giovanissima sorella Nesrin, sceneggiatrice, la loro storia di discendenti di immigrati, ormai alla terza generazione.Già dai titoli di testa il film - di cui si consiglia la visione in originale, visto che col doppiaggio si perde l’altalenare tra la doppia lingua turca e tedesca - sa catturare il pubblico con foto anni ’50 dal bianco bordo zigrinato, che si animano con caduta di foglie autunnali.
La commedia insegna e coinvolge, commuove e diverte; le giovani sorelle hanno saputo, con tocco lieve, ma sagge pennellate, ricreare l’atmosfera degli anni ’60 e seguire la famiglia Yilmaz nei primi incontri, spiritosamente dipinti, con la nuova vita in Almanya (cioè Germania in turco), fino al sospirato, dal patriarca, nostalgico viaggio di ritorno in Turchia per far conoscere ai giovani il paese d’origine.
Anche l’episodio dell’incontro della coppia capostipite è narrato con delicata comicità, senza trascurare reali atmosfere dell’epoca: la donna, illibata, scaccia a bastonate il futuro marito solo perché le si è avvicinato. La storia poi diventa “on the road” quando il nonno coinvolge la famiglia al gran completo nell’agognato ritorno alla terra dei propri natali, con il disappunto dei discendenti nativi tedeschi. E “on the road” verranno a galla segreti inconfessati con scene esilaranti per lo spettatore; la giovane nipote, per esempio, ha un fidanzato inglese: “perlomeno tedesco”, sospira il patriarca.
Senz’altro i personaggi che restano indelebili sono il nonno e il nipotino, le due generazioni più distanti che, come spesso accade, sono anche quelle che più si comprendono tra loro. Le sorelle, regista e sceneggiatrice, così commentano l’argomento del loro film: "Almanya ci ricorda che questi lavoratori stranieri erano invitati dal governo tedesco e che hanno dato un enorme contributo alla stabilità economica del paese. Avevano il diritto di restare e i loro figli e nipoti sono cittadini tedeschi a tutti gli effetti. Questo è quanto dice il nostro film: siamo qui e per noi è giusto così”. La pellicola, presentata con successo all’ultimo Festival di Berlino e campione d’incassi in patria, con oltre 11 milioni di euro al box office, esce in sala il 7 dicembre.