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Amelia. L’Orchestra barocca'InCanto' conclude il XLVI Maggio Organistico Amerino
Il XLVI Maggio Organistico Amerino organizzato dall’Associazione Ameria Umbra e dall’Accademia Organistica Umbra, sospeso a causa del Covid, si è svolto ad Agosto. L’articolo riguarda il concerto dell’Orchestra barocca 'InCanto' diretta da Fabio Maestri, che ha chiuso, domenica scorsa, il XLVI Maggio Organistico Amerino, Festival Internazionale d’organo e Musica Antica. All’Ensemble si sono uniti Patrizia Polia, soprano, Laura Pontecorvo, al flauto traverso barocco e Gabriele Catalucci, Presidente e Direttore Artistico dell’Associazione Ameria Umbra, solista all’organo.
Ha aperto il concerto un celeberrimo brano di Antonio Vivaldi il Concerto per flauto, archi e basso continuo, detto “Il Cardellino” che fa parte assieme a “La Tempesta, di mare” e “La Notte”, della serie dei Sei concerti per flauto op. X pubblicata ad Amsterdam nel 1728. Una composizione che si basa sull’invenzione sonora e nel dialogo virtuosistico tra il flauto traverso e i “Tutti”. Si articola nei consueti tre movimenti, con i due ‘Allegro’ che incorniciano il Cantabile, un tempo più lento e melodico. Laura Pontecorvo ne è stata la valente protagonista, precisa e sicura nei brillanti virtuosismi e abile a trarre dal suo strumento suoni limpidi e cristallini.
Seguiva il Concerto per organo n.13 Il cucù e l’usignolo, di Händel, che fu anche un grande virtuoso come organista e clavicembalista, è celeberrima la “singolar tenzone”, narrata da Mainwaring, tra lui e Domenico Scarlatti in casa del cardinale Ottoboni a Roma sui due strumenti, conclusasi con un pareggio al cembalo e una vittoria del “Caro Sassone” all’organo sportivamente ammessa da Scarlatti. A Londra Händel compose i concerti per organo e orchestra, per gli intermezzi degli oratori che frequentemente furono eseguiti da lui stesso all’organo. I concerti furono poi rielaborati per essere eseguiti indipendentemente dagli oratori.
Il Concerto per organo n.13 Il cucù e l’usignolo, fu eseguito da Händel al Kings Theatre di Londra il 2 aprile 1739 in occasione della prima esecuzione dell’oratorio “Israele in Egitto”. Il concerto, in stile italiano, si articola nei movimenti: Larghetto, Allegro, Organo ad libitum, Larghetto maestoso, Allegro. Come faceva usualmente il “Caro Sassone” riutilizzò non solo parti di sue precedenti composizioni ma anche musica di altri autori. Il primo e l’ultimo movimento provengono sulla sua “Trio Sonata, opera 5 n. 6”, mentre l’Allegro del secondo movimento si basa su due brani: un’aria dell’opera Numitore di Giovanni Porta, eseguita a Londra nel 1720, e su un “Capriccio sopra il cucù” di Johann Kaspar Kerll. Il concerto fu pubblicato nel1740 insieme ad altri due senza numero d’opera, poi identificati con i numeri 13, 14 e 15. Indiscusso protagonista l’ottimo Gabriele Catalucci, che si è esibito in una brillante interpretazione e improvvisazione, ad libitum, all’organo.
"Ich habe genug" BWV 82 è una cantata di Johann Sebastian Bach, fu scritta a Lipsia per la festa della purificazione di Maria (o Presentazione di Gesù) del 2 febbraio 1727. La cantata si basa sul testo di un autore sconosciuto, ispirato dal Vangelo di Luca, capitolo 2 vv. 22-32, in cui il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza portata dal Cristo e accetta serenamente la morte. Il pezzo fu scritto per basso solista, oboe, archi e basso continuo, ma esiste una seconda versione lievemente modificata con la parte dell'oboe affidata al flauto traverso e la parte del basso trascritta per il soprano. Questa è la versione che è stata proposta in questa occasione, la cantata si articola in 5 movimenti con tre arie col da capo (forma ABA) e due recitativi senza corale finale.
Si apre con l’Aria: "Ich habe genug" in cui il flauto ha un ruolo di deuteragonista, dopo un intenso recitativo, l’Aria “Schlummert ein, ihr matten Augen”(Dormite, occhi affaticati), è una dolcissima ninna nanna in cui viene invocato serenamente il sonno eterno, che dopo un breve recitativo viene accolto con gioia nell’Aria “Ich freue mich auf meinen Tod”( Gioisco della mia morte). La prova di Patrizia Polia si è svolta in crescendo, la voce morbida ed espressiva ha reso con efficacia l’intensa religiosità del testo in armonioso dialogo con il flauto della brava Laura Pontecorvo. Fabio Maestri ha diretto con mano sicura l’Orchestra barocca 'InCanto', in cui il basso continuo in Vivaldi e Bach è stato svolto da Gabriele Catalucci. Maestri nei diversi brani ha evidenziato le diverse caratteristiche musicali mettendone in rilievo, i colori, ritmi e la cantabilità che soprattutto nella Cantata ha una fondamentale funzione espressiva. Calorosi applausi a tutti gli interpreti hanno accolto la conclusione delle diverse composizioni, cosa che ha spinto a concedere un bis: A song for the St. Cecilia’s day di William Hayes.