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Lo and Behold. Il TAO di Internet ed il suo futuro
L'ultimo film di Werner Herzog, Lo and behold: Reveries of the Connected World (Guarda e ammira: sogni del mondo connesso) è un doc presentato alla Biennale di Venezia 73° che potremmo sinotticamente presentare come un grande manifesto TAO su Internet ed il suo futuro, nel bene e nel male.
Internet nasce il 29 ottobre 1969 dal collegamento di 4 computer tra di loro all'Università della California di Los Angeles: questa nascita viene sottolineata non a caso da "Preludio"(Vorspiel) all'Atto I de L'oro del Reno (Das Rheingold) di Richard Wagner (Vienna Phil. Orch. dir. Sir Georg Solti) che Herzog ha adoperato per Nosferatu Principe della Notte (1979), l'alba di un nuovo mondo. “Guarda e ammira”: il primo collegamento che stabilirà la nascita del World Wide Web è avvenuto qui ed è la più grande scoperta del millennio che avrà ripercussioni su tutto e tutti, stabilendo come un mondo connesso è quello dal quale dipendiamo.
Internet però ha anche un lato oscuro e, insieme alle scoperte ed alle ricerche su robot che possano sostiuirci e intelligenza artificiale, The Dark of Internet si situa proprio sulla sua funzione principale: la connessione. Il caso di una famiglia che ha ricevuto da utenti sconosciuti perchè vigliaccamente oscuravano l'email oppure usavano un falso account per deliberatamente perseguitarla con foto della figlia decapitata in un incidente di auto, oppure il caso qui in Italia di Tiziana Cantone che si è suicidata perché è stato diffuso sul World Wide Web un suo video in situazione intime senza che lei lo volesse, rappresenta uno dei più grandi pericoli. Tutto ruota intorno ad una moralità assente non solo dalle persone ma da quei “social” come Facebook, YouTube, Google, che permettono questo senza un controllo prevìo di ciò che diffondono (se sia volontario oppure no e soprattutto leda la persona o la sua immagine).
Altro pericolo sperimentato dalle persone è quello di essere danneggiate dalle onde elettromagnetiche: le malattie invalidanti cui incorrono queste persone vietano loro qualsiasi rapporto con la vita comune e solo una zona chiamata Green Bank e completamente senza dispositivi che emettano le onde, può farli vivere fuori della gabbia Faraday a cui sono condannati.
Nonostante questi “contra”, i molti “pro” sono assolutamente la maggioranza ed il costruire un mondo in cui le scoperte possono essere condivise per proseguire con maggior speditezza nella ricerca scientifica, dalle malattie ai robot che ci migliorano la vita, sono e rimangono il fulcro di questa ammirazione inveterata, di Herzog come di chi scrive, per cui Internet rimane e permane un luogo magico dove tutto può succedere e la cultura pullula di stimoli alla velocità dei bit.