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ArteScienza Festival. Mirt e Tricoli con gli Olofoni e Radio Varsavia
Per la rassegna ArteScienza 2018, che si svolge dal 26 giugno fino al 23 settembre in vari spazi culturali di Roma, abbiamo assistito ad una serata “elettronica” dedicata alla Radio di Varsavia ed alle sue sperimentazioni sonore fondata nel 1957 da Józef Patkowski. Un evento, quello del 9 luglio scorso, organizzato in collaborazione con Adam Mickiewicz Institute – programma Polska Music presso il Goethe-Institut di Roma.
Dagli olofoni di Michelangelo Lupone si è diramata la musica di alcuni dei compositori che hanno lavorato nello studio di Varsavia (Krzysztof Knittel, Eugeniusz Rudnik, Bohdan Mazurek, Bogusław Schaeffer, Elżbieta Sikora, Arne Nordheim) in un doppio concerto con Valerio Tricoli e Mirt, che ci hanno introdotto ai loro lavori ispirati rispettivamente alle musiche di Bohdan Mazurek e Arne Nordheim.
Tra le luci ipnotiche degli olofoni il suono si spingeva verso prospettive in cui la narrazione elettronica, usciva fuori come un percorso interiore, in quelle “Vanishing Lands” del cd di Mirt, che ha preso ispirazione dal Solitaire di Arne Nordheim, per continuare con il suono l'esplorazione delle avanguardie sperimentative iniziate insieme ai frame del film proiettato poco prima: 15 stron świata (15 angoli del mondo), di Endorfina Studio (2014) con la regia di Zuzanna Solakiewicz.
Valerio Tricoli, italiano trapiantato a Monaco, conisciuto per i suoi lavori sul Revox master, ovvero un vecchio registratore a bobine che usa per rimodulare i suoni (ma non solo) di Eugeniusz Rudnik e Bohdan Mazurek, si muove come un serpente dietro la consolle mentre elabora dal vivo come in un'alterata percezione Lustra na suficie (Specchi sul soffitto).
La conversazione poi si è animata con i due compositori che hanno risposto alle domande del pubblico, esplicitando la loro ricerca sonora, partita da questo Novecento polacco d'avanguardia in Europa e che ancora risuona tra le superfici magnetiche e rilucenti degli Olofoni, trasmigratori di suoni come delle loro anime in cangianti colori, complementari oppure no.