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Ave, Cesare! Dal Maccartismo con amore
Certo che i fratelli Coen si sono divertiti un sacco a fare questo ultimo film: nondimeno, hanno fatto divertire noi che, in un coacervo susseguirsi di battute ironiche ed intelligentemente garbate oltreché argute, apprezziamo vivacemente questo tipo di nonchalance nel trattare una kermesse di argomenti che va dal Maccartismo (ricordiamo l'appena uscito Dalton Trumbo) fino ad Herbert Marcuse (John Bluthal nel film) a capo di un gruppo di accoliti comunisti che rapiscono la star Baird Whitlock, ovvero George Clooney.
Il film è talmente bello e curato da tutti i punti di vista che, per presentarlo, si potrebbe partire dalla regia di Joel ed Ethan Cohen come dalla colonna sonora a cura di Carter Burwell (lo ricordiamo in Carol di Todd Haynes ma non solo): la colonna sonora poi, giustamente, presenta addirittura il Coro dell'Armata Rossa (Red Army Choir) con Kalinka, Varchavianka e Echelon’s Song, per conferire un senso storico ed anche fare l’occhiolino ai pregiudizi come alla Guerra Fredda in atto nel periodo. Naturalmente non si fermano qui e The Merry Widow Waltz, da La vedova allegra (Die Lustige Wittwe, 1905) di Franz Lehàr viene adoperato per la scena della sirenetta – sui generis di quelli di Esther Williams - interpretata da Scarlett Johansson: una perla tra le perle nell'acqua, tra lei con una coda verde brillante e le ballerine del nuoto sincronizzato – in questo caso The Aqualillies - che tanto furoreggiavano negli anni '50.
Gene Kelly è supercitato nella magnifica coreografia a firma di Christopher Gattelli con protagonista Channing Tatum nella parte di Burt Gurney, sulla canzone No Dames! Scritta appositamente da Henry Krieger e Willie Reale nel meta-musical omonimo che ammiriamo nel film. Come anche l’arrangiamento di Tommy Dorsey è tratto dall’aria di Song of the Indian Guest (“Countless Diamonds in Stone Caves”) dalla Sadko (1876) di Rimsky-Korsakov nella scena di Hobie Doyle al nightclub (eccezionale Alden Ehrenreich) con Veronica Osorio nella parte di Carlotta Valdez, che riprende una star come Carmen Miranda.
Tutto questo melting-pot lo “dirige” e organizza il fixer (una sorta di produttore factotum e che “risolve” tutte le problematiche in seno ad un film, "fix" in inglese significa "aggiustare"), Eddie Mannix – bravissimo Josh Brolin – a capo della Capitol Pictures.
La cascata di attori non è terminata ed abbiamo Tilda Swinton nella doppia parte delle gemelle di gossip Thora e Thessaly Thacker, mentre Ralph Fiennes interpreta il regista british e colto Laurence Lorenz cui “appioppiano” Hobie Doyle, attore di western con passo da cowboy, per un film glamour in cui fa continue gaffes: in tutto questo gran bailamme viene rapito la Star Braid Whitlock alias George Clooney a movimentare ulteriormente la situazione già piuttosto ritmica di questa pellicola di pure entertainment colto.