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Bari Teatro Pubblico Pugliese. Il Sogno arcobaleno di Gioele Dix
Gioele Dix inaugura così, con il suo Sogno di una notte di mezza estate, la Stagione di prosa del Teatro Pubblico Pugliese al Petruzzelli di Bari. L’idea del regista era quella di rielaborare la celebre opera shakespeariana in chiave moderna, affidandosi ad un gruppo di noti comici di Zelig: Alessandro Betti (Lisandro e Flute), Gianni Cinelli (Demetrio e Snug), Maria Di Biase(Titania e Ippolita), Katia Follesa (Quince ed Ermia), Corrado Nuzzo (Oberon e Teseo), Marco Silvestri(Bottom ed Egeo) e Marta Zoboli (Snout ed Elena).
Un Teatro, un celebre Sogno, ed un gruppo di comici dell’Area Zelig. Una miscela che sembrerebbe in un primo momento azzardata ma, in realtà, ben riuscita. Si apre il sipario e ci si ritrova in una selva periferica post industriale, come l’ha definita lo stesso Dix. Un muro diroccato, l’insegna luminosa “Dream” e sullo sfondo, visibile solo in un secondo momento, l’immagine di William Shakespeare, testimone silenzioso della rappresentazione.
Su questo sfondo si sviluppano le intricate vicende di più personaggi, tutti egualmente protagonisti: Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni, alle prese con i preparativi delle loro nozze; Oberon e Titania ed il loro rapporto ormai logoro e bizzarro; e le vicende che vedono quattro giovani, Ermia e Lisandro ed Elisa e Demetrio, accapigliarsi per amore. A questi si aggiungono una compagnia di attori, impegnati nelle prove del dramma di Piramo e Tisbe, opera con la quale intendono omaggiare le nozze. Le tre storie s’intrecciano fra loro grazie all’utilizzo di un succo magico che, se versato sugli occhi di qualcuno, ha il potere di farlo innamorare della prima persona che gli appare dinanzi al suo risveglio.
La trama dell’opera del Bardo offre già da sé spunti comici che la compagnia di attori esalta continuamente, rendendo l’atmosfera del cabaret sul palcoscenico del Petruzzelli. Le parti sembrano quasi recitate a braccio, sulla scia di battute, doppi sensi e fraintendimenti, che generano, più volte nel corso della rappresentazione, fragorose risate in platea.
Il momento di comicità più alto è quello dello spettacolo nello spettacolo, nel quale la compagnia di attori rappresenta, in onore dei novelli sposi, quella che diviene la tragicommedia di un Piramo goffo e di una Tisbe in versione transgender.
Essendo un’opera che, per citare una battuta di Ippolita, rappresentata come una signora snob dell’alta società, annoiata e con qualche problema con l’alcol: “E' avanguardia pura!”, non bisogna stupirsi quando, nella rappresentazione di un testo del 1595, si sentono intonare le parole di “Guarda che luna”, o di altre cover del duo musicale Musica Nuda. Il duetto, composto da Ferruccio Spinetti e dalla magnifica voce di Petra Magoni, è presente praticamente in pianta stabile in ogni scena. Spinetti, con le note del suo contrabbasso, fa da colonna sonora allo spettacolo, la Magoni invece, oltre che con la sua voce, è presente anche nelle vesti di attrice, nel ruolo di Puck. Un personaggio un po’ stralunato, che fa da filo conduttore fra le vicende dei protagonisti.
Ed è proprio Puck che, dopo aver riportato l’ordine fra i personaggi, chiude l’opera rivolgendosi agli spettatori, invitandoli a pensare che tutto ciò a cui hanno assistito sia stato solo un sogno. Tre ore da “Sogno”, che terminano sulla melodia di “Somewhere over the rainbow”.
Il tour dell'opera di Gioele Dix continuerà sino alla fine del 2012 e toccherà molte città italiane, fra le quali: Roma, Pisa e Padova. Dopo Bari, la prossima tappa sarà Chioggia (Venezia), dove il 6 novembre la compagnia di comici reciterà presso il Teatro Don Bosco.