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Brunonia Barry. Le stelle al femminile nel porto di Salem
Dopo la rivelazione de La lettrice bugiarda, arriva nelle librerie italiane la seconda fatica di Brunonia Barry, La ragazza che rubava le stelle, che conferma un talento capace di raccontare storie femminili in una realtà magica, entrando nelle contraddizioni dell'animo umano e dei suoi sentimenti, in tutte le loro sfumature e contraddizioni.
Zee, giovane e brillante psicoterapeuta di Boston, fuggita dalla città natale di Salem (capoluogo della contea di Essex nello stato del Massachusetts), deve affrontare il suicidio di una delle sue pazienti, Lilly, che le riporta alla mente lo stesso gesto compiuto da sua madre, quindici anni prima, quando lei era un'adolescente problematica e un po' scapestrata. Zee torna a casa a Salem, dove dovrà affrontare la malattia del padre, che dopo la morte della coniuge ha intrapreso una relazione omosessuale, ma anche la consapevolezza via via crescente che forse Lilly non si è suicidata, con misteri e pericoli in agguato per chi, come lei, vuole scoprire la verità.
C'è un'indagine in stile thriller, c'è la cronaca familiare, c'è un viaggio dentro agli affetti delle vecchie e nuove famiglie, c'è una ricerca di sé, c'è il disagio di tutte le età nelle pagine de La ragazza che rubava le stelle, storia universale e particolare, attenta alla realtà e alla vita delle donne, rispettosa della memoria individuale e dei cambiamenti sociali: è un romanzo senz'altro più riuscito (cosa rara, di solito il secondo romanzo delude un po' rispetto al primo) del pur interessantissimo La lettrice bugiarda, il libro che ha rivelato Brunonia Barry al grande pubblico, prima autopubblicato dall'autrice in una casa editrice messa su con il marito e poi diventato un best seller internazionale grazie al passaparola dei lettori.
Interessante il rapporto che l'autrice intrattiene con Salem, sua città d'origine, emblematico luogo di persecuzioni alle streghe e crocevia della schiavitù dei neri, oggi una delle città più tolleranti e aperte degli Stati Uniti. Come Zee, anche Brunonia Barry ha lasciato Salem per motivi di studio e di lavoro in giovane età, sentendone poi la mancanza mentre si trovava lontana, e tornandoci a vivere, ambientandoci i suoi romanzi, anche se la sua Salem, come sottolinea nella nota finale, è un po' inventata e immaginata rispetto a quella originale, ma rivive con i suoi aspetti magici e folkloristici, il suo porto come apertura verso il mondo, i suoi stili di vita nuovi e alternativi.
La ragazza che rubava le stelle conferma un talento, introducendo una storia a più livelli, tra affetti vecchi e nuovi, inizi di nuove fasi della vita e scese a patti con il passato: temi universali, a cui la baia di Salem sa dare un ottimo approdo.