IUC. Michael Mantler e la dimensione poetico-musicale delle sue Songs

Articolo di: 
Teo Orlando
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L’ottantesima stagione concertistica della IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti ha offerto un appuntamento di straordinario interesse con il concerto Songs di Michael Mantler, presentato presso l'Aula Magna della Sapienza di Roma, sabato 25 gennaio 2025 alle ore 17.30.  Realizzato in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, il concerto ha ripercorso quasi quarant’anni della produzione del compositore e trombettista austriaco (ma attivo soprattutto negli USA), intrecciando in maniera unica linguaggio musicale e letterario e offrendo una panoramica del suo lavoro più recente e delle sue collaborazioni con alcuni dei più talentuosi musicisti contemporanei.

Fin dagli anni Settanta, Mantler ha esplorato la relazione tra testo e musica, mettendo in partitura le parole di alcuni tra i più grandi autori del Novecento. Songs riprende questo percorso, proponendo una nuova trasposizione musicale (una fusione unica di jazz, musica classica e avanguardia) di testi di Samuel Beckett, Ernst Meister, Giuseppe Ungaretti, Harold Pinter, Philippe Soupault, Paul Auster ed Edward Gorey. Questi testi, scelti per la loro profondità e attualità, hanno offerto una riflessione potente e commovente su temi universali come la guerra, la solitudine e la ricerca di un senso in un mondo spesso caotico e disumano. La scelta di questi autori non è casuale: le loro parole si stagliano nel suono come frammenti di un discorso interrotto, creando un’atmosfera sospesa tra denuncia e lirismo. Mantler è a lungo stato un autore dell'etichetta tedesca ECM, resa celebre dall'infaticabile lavoro del fondatore, Manfred Eicher, specializzata in jazz e musiche d'avanguardia e che ha come motto: "the most beautiful sound next to silence". Ma per gli ultimi dischi ha deciso di passare a una nuova etichetta, la Dark Companion, fondata da Max Marchini nel 2015, con sede a Tavernago, Piacenza, Italia (sembra sia stata fondata su consiglio del compianto Greg Lake, voce degli Emerson Lake & Palmer, il quale convinse Marchini, a fondare un'etichetta che costituisse il "compagno oscuro" della Manticore Records: il nome si ispira al brano "Dark Companion" della band americana new wave/prog Tuxedomoon.

A rendere questo viaggio ancora più coinvolgente è stato il Songs Ensemble, che ha visto la partecipazione di John Greaves, storico membro degli Henry Cow (leggendaria band della scena jazz-progressive di Canterbury, fondata nel 1968 a Cambridge), della cantante italo-inglese Annie Barbazza, del chitarrista Bjarne Roupé, del pianista austriaco David Helbock e del clarinettista basso Gareth Davis. Ad arricchire ulteriormente il tessuto sonoro, la presenza del Koehne Quartet di Vienna, che ha offerto un supporto timbrico classicheggiante capace di fondere il jazz con la musica contemporanea e la tradizione del Kunstlied.

Il programma ha attraversato alcuni dei brani più significativi della carriera di Mantler, rielaborati per questa occasione con nuove orchestrazioni e soluzioni interpretative. Tra i momenti più significativi si segnalano "Sempre notte" e "È senza fiato" su testi di Giuseppe Ungaretti, in cui la fusione tra le parole del poeta ermetico e il minimalismo espressivo di Mantler ha generato un senso di rarefatta tensione emotiva.

Altro vertice della serata è stato "Speechless", con il testo di Ernst Meister che si dissolve nella musica, creando un effetto straniante, quasi una meditazione sulla fragilità della comunicazione. Ma forse il punto culminante è stato, "The Hapless Child", su testo di Edward Gorey, scrittore americano celebre per i suoi libri illustrati in stile macabro. Mantler e i suoi musicisti hanno restituito una dimensione teatrale cupa e malinconica, evocata dalla voce di John Greaves con un’espressività intensa. "The Hapless Child" racconta la tragica vicenda di Charlotte Sophie, una bambina orfana che, dopo una serie di sventure, finisce in miseria e viene venduta come schiava. Il testo, costruito con un linguaggio semplice e incisivo, gioca su ripetizioni ossessive e descrizioni fredde, rendendo ancora più doloroso il destino della protagonista (internata in un collegio, dove le compagne fanno a pezzi la sua bambola: "Hortense was torn limb from limb by the other pupils". La musica di Mantler enfatizza questo senso di ineluttabilità, con armonie cupe e intervalli dissonanti che si rincorrono, creando un'atmosfera di costante tensione e angoscia. La voce di John Greaves contribuisce a questa dimensione narrativa con un'interpretazione sofferta e incisiva, quasi un lamento funebre che accompagna la storia fino alla sua drammatica conclusione.

Il tratto distintivo di Mantler è la capacità di creare un linguaggio sonoro indipendente, lontano da facili classificazioni. Il suo lavoro sfida la separazione tra jazz, musica colta e avanguardia, inserendosi in una tradizione che affonda le radici nella sperimentazione degli anni Sessanta e Settanta, ma che trova risonanze contemporanee. Il suo modo di suonare la tromba ricorda a un tempo il "classico" Chet Baker e il più sperimentale Jon Hassell, soprattutto nei lunghi assoli che fagocitano letteralmente l'attenzione degli ascoltatori.

L’ensemble ha saputo valorizzare questa estetica, con un equilibrio perfetto tra le voci e gli strumenti. Annie Barbazza ha offerto un’interpretazione intensa e misurata, mentre John Greaves ha dato corpo ai testi con una vocalità che oscilla tra il recitativo e il canto. Roupé e Helbock hanno arricchito la trama sonora con interventi raffinati, mentre il clarinetto basso di Gareth Davis ha aggiunto profondità e drammaticità. Il Koehne Quartet, infine, ha fornito un contrappunto essenziale, contribuendo a rendere il suono di Mantler un’esperienza stratificata e coinvolgente.

Annie Barbazza, emersa come interprete di brani storici del rock progressive e come collaboratrice di Greg Lake, si è rivelata una delle voci più affascinanti del concerto, capace di alternare delicatezza e intensità con sorprendente naturalezza. Il suo timbro vocale, caratterizzato da una purezza cristallina, si è perfettamente adattato ai testi più lirici e drammatici del programma. In particolare, la sua interpretazione dei testi di Samuel Beckett e di Giuseppe Ungaretti ha saputo catturare il senso di disperazione e solitudine evocato dalle parole poetiche, dando vita a una struggente meditazione sulla guerra e sulla fragilità umana, che con Beckett ha poi raggiunto vertici di disperazione, toccando l’assurdità della nostra esistenza. La sua presenza scenica, sobria ed elegante, ha contribuito a enfatizzare l’essenzialità della musica di Mantler, dimostrando una profonda comprensione della poetica del compositore.

Mantler invita a riflettere, a lasciarsi trasportare da un flusso sonoro che, pur nella sua apparente semplicità, cela una grande complessità concettuale ed espressiva. Il concerto ha offerto un’esperienza immersiva, in cui musica e letteratura si sono fuse in un unico respiro, evocando emozioni profonde e spunti di riflessione sulla condizione umana.

In un’epoca in cui la musica rischia spesso di ridursi a semplice intrattenimento, Songs si impone come un’opera necessaria, un canto sospeso tra bellezza e inquietudine, capace di risvegliare la coscienza di chi ascolta. Un concerto che, senza dubbio, rimarrà impresso nella memoria del pubblico.

Scheda
Titolo completo: 

IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
80a Stagione 2024 | 2025
Sabato 25 gennaio - ore 17.30

Michael Mantler: Songs

Michael Mantler – The New Songs Ensemble

Michael Mantler tromba
Annie Barbazza, John Greaves voci
Gareth Davis clarinetto basso
Bjarne Roupé chitarra
David Helbock pianoforte

Koehne Quartet
Joanna Lewis violino
Anne Harvey-Nagl violino
Anna Magdalena Siakala-Teurezbacher viola
Asja Valcic violocello

In collaborazione con Accademia Musicale Chigiana

Media Partner
Per la stagione 2024-2025 la IUC ha rinnovato l’accordo di media partnership con Radio Vaticana, che si ringrazia.

Le attività della IUC sono realizzate con il contributo del Ministero della Cultura

Per informazioni e biglietteria
Tel. 06.3610051-52
www.concertiiuc.it  
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

Biglietti: € 25 - 20 - 15
Under 30 € 8