Da Vinci. Il canto per la pace di Alexander Boldachev

Articolo di: 
Livia Bidoli
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Il nostro cd di questa settimana è edito dalla Da Vinci Classics ed è a firma di un arpista russo emigrato in Svizzera nel 2022, allo scoppio della guerra russo-ucraina. L'arpa è uno strumento imparentato con la lira, da cui proviene etimolgicamente il canto lirico, una variante sentimentale e romantica della lettura appassionata delle note su pentagramma: l'arpa ne interpreta a perfezione il canto. War adn Peace è l'album di Alexander Boldachev di cui andiamo a presentare l'edizione glissata di questo album.

Nato a San Pietroburgo, Alexander Boldachev è stato particolarmente affranto dalla guerra tra questi due paesi fratelli, Russia e Ucraina, come si deduce dal prologo al suo cd: per questo, per aiutare entrambe le popolazioni colpite, ha creato un'associazione intitolata Cultural Solidarity, che ha sede in Svizzera e propone anche tutta una serie di eventi culturali.

La kermesse di brani che ha messo insieme Alexander Boldachev riunisce spiritualmente ciò che la politica ha voluto dividere: una storia unica, quella della Russia e dell'Ucraina che nasce dalla Grande porta di Kiev, antica capitale dell'impero russo fino al XIII secolo, ovvero la Rus' di Kiev. A ricordare le origini, l'omonimo brano da Quadri di un'esposizione di Modest Musorgskij, che trae ispirazione dai quadri del pittore ed amico Viktor Hartmann: il compositore scrisse questa suite di brani per omaggiare la morte prematura dell'amico. Promendade e Baba Yaga sono i titoli di altri due brani: l'uno è un refrain di passaggio da un brano all'altro; mentre Baba Yaga è una strega del folklore condiviso da russi e ucraini, che personifica le forze malefiche.

Uno dei piuì struggenti tra i compositori russi è stato Piotr Ilich Čajkovskij, che primeggia tra i brani all'inizio, e che non a caso è nato in Ucraina, a ricordare quell'unione che una volta sarebbe stata considerata indelebile, naturale ed innata, ed oggi, contro ogni senso storico, rende nemiche due nazioni nate insieme, fino al '900 con una storia comune. Iniziare la carrellata di pizzicati d'arpa con il compositore conosciuto dalla massa per la sua scrittura per balletto, grandissimo sentimentale, legato all'Italia come l'arpa di Boldachev, una Salvi. Il Valse sentimentale op. 51 n. 6, arrangiato per arpa dall'arpista e compositore Boldachev, fa il paio con un altro brano ancora di Čajkovskij, la magnifica miniatura del Souvenir de Florence, ed è un colpo al cuore ascoltato in questa versione "arpica", comprendendo subito che la scelta di dedicarsi a questo strumento è stata, per Boldachev un regalo alla sua anima.

La perizia di Alexander Boldachev nell'associare, arrangiare ed intepretare tutti questi brani di un panorama meravigliosamente slavo, viene esaltato dai pizzicati su corde così mobili, estensibili di uno strumento "fatato" come l'arpa: e la Danza della fata confetto del nostro Čajkovskij dallo Schiaccianoci non può che rievocare il Natale, come la Danza russa dal balletto Petrushka di Igor Strawinskij, la marionetta di legno tipica della settimana grassa, rimanda al Carnevale.

Il Notturno da Glinka, un altro del Gruppo dei Cinque insieme a Musorgskij, rappresenta una parentesi felice tra colori che vennero dopo, nel '900, come Prokof'ev, Šostakovič, Rachmaninov e Georgij Sviridov, così tanto infleunzato dal Maestro Šostakovič. Dal contemporaneo Sviridov è tratto un brano dalla colonna sonora a sua firma del film È ora, vai!, diretto nel 1965 da Sof’ja Mil’kina e Michail Švejcer. Il Preludio in do diesis minore op. 3 n. 2 di Rachmaninov è magneticamente trascinante ed ha il livello di compenetrazione della versione al piano suonata dallo stesso compositore (link alla versione).

La trascrizione per arpa della piu' celebre canzone popolare ucraina, Ščedryk, in uso di solito a Natale cantata spesso da cori di bambini, è molto rallentata all'inizio, per poi darsi all'ostinato tipico e riconoscibilissimo del motivo centrale. Pezzo clou della kermesse è sicuramente il Valzer n. 2 dalla Suite per orchestra di varietà di Dimitrij Šostakovič cui fa seguito la poco nota Rapsodia cecena per arpa di Sergej Slonimski.

L'"ostinata" Danza dei cavalieri dal primo atto del balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev che acquista una parvenza ancora piu' enigmatica attraverso il pizzicato dell'arpa, è foriero di un brano scritto dallo stesso Alexander Boldachev, che dà il titolo all'album: War and Peace. Rfilessivo, conduce poi ad un'ostinato languore che pare il correlativo oggettivo di chi ha scelto di astrarsi e dare vita al proprio percorso musicale inserendo tasselli per il futuro.

Cenni biografici

Iniziando ad esibirsi a 5 anni, è riuscito a girare per i cinque continenti come virtuoso arpista e compositore, vantando inoltre premi ovunque. Diplomato all’Accademia d’arte di Zurigo la sua discografia è unica nel panorama internazionale e la sua carriera originale lo ha visto ospite in importanti produzioni del Teatro Bolshoi di Mosca. Fondatore dello Zurich Harp Festival, lo è anche della comunità “LYUDẎ”. 

I premi vanno dal “Britain's Brilliant Prodigies”, “Aoyama Music Award” in Kyoto, “Pro Europa” in Austria, ad essere Fellow delle fondazioni internazionali a Vontobel in Svizzera e della Banque Populaire in France,come delle fonazioni russe titolate da Spivakov, Temirkanov, il Rotary Club ed è artista lauretato del Prix Walo television award svizzero.

Professore alla Royal Academy of Music, Herp Albert School of Music in UCLA ed al Coservatorio di Milano, è stato insignito dal marchio “Salvi Harps”; è fondatore del Zurich Harp Festival and World Harp Day.

Pubblicato in: 
GN18 Anno XVII 10 marzo 2025
Scheda
Titolo completo: 

Da Vinci Classics

War and Peace
Alexander Boldachev Arpa

Compositori
Alexander Boldachev, Dmitri Shostakovich, Georgy Sviridov, Igor Stravinsky, Mikhail Ivanovich Glinka, Modest Mussorgsky, Piotr Ilich Tchaikovsky, Sergei Slonimsky, Sergej Rachmaninoff, Sergey Prokofiev

Brani per l'ascolto