RRR di di S.S Rajamouli. Esordio pirotecnico, per l'Indian Film Festival

Articolo di: 
Stefano Coccia
rrr

Davvero grandi sono le emozioni che ci hanno travolto, venerdì 7 febbraio 2025, presso la saletta dell'Anica a Roma: abbiamo infatti assistito alla giornata inaugurale dell'Indian Film Festival, neonata kermesse cinematografica la cui prima edizione è partita sotto i migliori auspici. Un esordio col botto, potremmo anche dire. Pirotecnico come il film che ha inaugurato la manifestazione. Piccante e speziato come una delle salsine che accompagnavano i samosa, offerti nel pomeriggio durante il rinfresco.
Il film scelto per l'apertura, RRR (Rise Roar Revolt) di S.S Rajamouli (2022) è un kolossal in piena regola, ma anche se dalle nostre parti il cinema indiano si conosce (e anche troppo poco, visto il suo grande valore) soprattutto per Bollywood, sono altri qui i punti riferimento. 

RRR rappresenta del resto uno dei maggiori successi contemporanei di Tollywood, Il cinema in lingua Telugu che viene considerato la seconda grande industria cinematografica del paese e si produce a Hyderabad, in contrapposizione per l'appunto a Bollywood dove è in uso la lingua Hindi. Ad introdurlo in sala un ospite e mentore d'eccezione del festival, l'Ambasciatrice dell'India in Italia, Ms. Vani Rao, che quella parte dell'India centro-meridonale la conosce bene. Pare infatti che sia originaria di tali zone e che abbia portato avanti i suoi studi proprio all'Università di Hyderabad, conseguendovi un titolo accademico in Scienze Politiche.

Ancora galvanizzati dalla sua sciolta e vibrante introduzione, arricchita peraltro dall'intervento in qualità di “padrone di casa” del nuovo Presidente dell'Anica, Alessandro Usai, ci siamo poi gustati la visione di un film che in oltre tre ore non concede allo spettatore un attimo di tregua. Simile in questo ai “cugini” di Bollywood, RRR è un iperbolico blockbuster che grazie allo straordinario appeal visivo riesce a mettere insieme iper-cinetiche scene d'azione, trascinanti balletti, spunti melodrammatici proposti ovviamente in chiave anti-coloniale e un impianto scenografico, in sé impressionante, tale da rendere maestosa l'ambientazione da film in costume, riferita ai primi decenni del Novecento e quindi a un'India ancora sotto il giogo britannico.

L'arrembante lungometraggio si apre proprio col drammatico rapimento di una bimba, sottratta alla madre e alla gente del suo villaggio dalla moglie del governatore inglese, individuo d'altro canto sprezzante, violento e arrogante, almeno quanto i militari e i poliziotti di cui si circonda. Piccola parentesi: traboccante di orgoglio patriottico, foriero di uno spirito di unità nazionale posto logicamente in antitesi con la rappresentazione dei brutali colonialisti, RRR si riallaccia da questo punto di vista a un prolifico filone del cinema indiano, che ritualmente vede il popolo oppresso ribellarsi alle continue angherie della Corona Britannica, superando tutte le possibili divisioni interne (regionali, di censo o di casta) e ritrovando così una dimensione unitaria. L'esempio più lampante può essere in tal senso lo splendido Lagaan - C'era una volta in India, girato nel 2001 da Ashutosh Gowariker e successivamente nominato all'Oscar per il miglior film straniero, dopo aver ottenuto anche un lusinghiero Premio del Pubblico a Locarno. Lì però la feroce disputa tra cittadini indiani vessati e rigidi funzionari di Sua Maestà Britannica si risolveva meno cruentemente attraverso una partita di cricket, destinato a diventare lo sport ufficiale dell'India, che sullo schermo si protraeva incredibilmente per due delle quasi quattro ore di durata del film. Per lanciare un analogo grido di libertà, in RRR sarà necessario invece un vero e proprio bagno di sangue.

Tornando all'epico lungometraggio, siamo ancora fermi al rapimento della bambina. Per riportarla a casa verrà allestita una piccola spedizione, capitanata da un giovane e invincibile eroe locale, Komaram Bheem (interpretato da  N. T. Rama Rao Jr., una delle tante star indiane presenti nel cast), dotato di una forza sovrumana, tale da fargli “domare” con invidiabile noncuranza alteri ufficiali britannici e ferocissime tigri, protagoniste queste ultime di scene mozzafiato che alla nostra memoria cinefila non possono non richiamare simili imprese compiute un tempo da Kabir Bedi, ovvero Sandokan, negli indimenticabili adattamenti per lo schermo dell'opera salgariana.

A contrastarne l'impeto, vediamo comparire ben presto un antagonista non meno dotato, Alluri Sitarama Raju (Ram Charan), altrettanto abile ma schierato – almeno apparentemente – con le forze di polizia inglesi. Per uno strano scherzo del destino i due erano prima diventati amici. A che cosa vorrà restare fedele, Alluri Sitarama Raju, all'amico fraterno o alla divisa che è costretto a indossare?
Pieno di simbolismi e di citazioni (tra cui una, davvero da applausi, della mitologica figura di Arjuna), l'incandescente RRR regala allo spettatore un'epopea piena di colpi di scena e di scontri emozionanti, in cui i due summenzionati eroi si trovano a incarnare forze complementari: Bheem l'acqua, Raju il fuoco. Oltre che da memorabili battaglie, la loro amicizia/rivalità è scandita da quei caratteristici momenti musicali che raggiungono l'apice nel balletto (nonché ulteriore sfida ai superbi britannici), in cui i due tirano fuori una performance straordinaria al ritmo di “Naatu Naatu”, brano che è valso al film addirittura l’Oscar per la migliore canzone originale!

Di impatto quasi altrettanto forte è il balletto conclusivo. Qui però si impone una doverosa tiratina d'orecchi ai proiezionisti dell'Anica: qualcuno ha acceso la luce all'inizio dei titoli di coda. Errore madornale, dovuto forse a un'approssimativa conoscenza di Bollywood, Tollywood e realtà affini, perché proprio sui titoli e per ulteriori 5 minuti il lungometraggio di S.S Rajamouli regala ulteriore spettacolo, raccontandoci l'epilogo della storia riguardante la bambina rapita, inserendo nella danza collettiva figure rivoluzionarie e altri archetipi importanti della cultura indiana, dando vita innanzitutto a scene di ballo dalle coreografie incantevoli, memorabili, suggestive. Ci auguriamo che per le prossime proiezioni del festival ci sarà più attenzione anche a questo aspetto.

Pubblicato in: 
GN18 Anno XVII 10 marzo 2025
Scheda
Titolo completo: 

RRR (Rise Roar Revolt)
Lingua originale    telugu
Paese di produzione    India
Anno    2022
Durata    187 minuti
Genere    azione, drammatico
Regia    S. S. Rajamouli
Sceneggiatura    S. S. Rajamouli
Produttore    D.V.V. Danayya
Casa di produzione    DVV Entertainment
Distribuzione in italiano    Netflix
Fotografia    KK Senthil Kumar
Montaggio    A. Sreekar Prasad
Effetti speciali    Prakash Kotha
Musiche    M.M. Keeravani
Scenografia    Anil Jadhav, Nikolai Kirilov
Costumi    Rama Rajamouli
Trucco    Senapathi Naidu, Srinu Nalla
Interpreti e personaggi
N. T. Rama Rao Jr.: Komaram Bheem
Ram Charan: Alluri Sitarama Raju
Ajay Devgn: Alluri Venkatarama
Alia Bhatt: Sita
Shriya: Sarojini
Samuthirakani: Venkateswarulu
Ray Stevenson: Scott Buxton
Alison Doody: Catherine Buxton
Olivia Morris: Jenny