Opera di Roma. Onegin, Narciso ed il sogno di Tatiana

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Onegin

Lo scorso 5 aprile il Teatro Costanzi gremito di pubblico, in gran parte giovane, ha decretato un travolgente successo al balletto Onegin, una splendida creazione di John Cranko, interpretata nei ruoli dei protagonisti da Nicoletta Manni, Tatiana, e Friedemann Vogel Onegin. Il balletto è stato presentato dal 3 al 9 aprile al Teatro Costanzi nell'allestimento di De Nationale Opera di Amsterdam.

Dopo quasi trenta anni dal gennaio del 1996 quando Tatiana fu magnificamente interpretata da Alessandra Ferri, il teatro ha riproposto Onegin, una scelta che affascinato il pubblico, che è stato coinvolto dall’intenso romanticismo della vicenda. John Cranko (1927-1973) durante la sua collaborazione al Covent Garden nel 1952 fu incaricato di creare le coreografie per l’opera di Čajkovskij basata sul poema Evgenij Onegin di Aleksandr Puškin. Da qui nacque l’idea di una coreografia, Onegin, che si concretizzerà allo Stuttgart Ballet nel 1965 poi rivista nel 1967, che poté contare su una grande interprete: Marcia Haydée.

La coreografia non utilizza la musica dell’opera di Čajkovskij ma altre musiche del compositore, la partitura fu affidata a Kurt-Heinz Stolze, che scelse ventotto brani tratti da diverse composizioni: dalla Francesca da Rimini a Romeo e Giulietta, da Le stagioni a Gli stivaletti, come il tema principale per Onegin e Tatiana, e l'Impromptu dai due pezzi per pianoforte op.1. Se questa scelta può sorprendere, a nostro parere, la musiche utilizzate nel loro svolgimento coreografico si adattano perfettamente alle situazioni teatrali, drammatiche e psicologiche. 

L’esperta direzione di Philip Ellis, che si dedica alla musica dei balletti da decenni, ha reso giustizia alla partitura grazie anche all’Orchestra che ha ben seguito le sue indicazioni. La musica è stata spumeggiante nella danza campestre e nelle danze delle feste, lieta e idilliaca nel duetto tra Olga e Lensky, drammatica e intensa nella scena del duello e nei duetti tra Onegin e Tatiana. 

L’abilità narrativa, teatrale e drammaturgica di Cranko, che reinterpreta la tradizione coreografica britannica, coinvolge lo spettatore nella vicenda dei diversi personaggi, un'abilità creativa che si era già pienamente manifestata nella splendida coreografia del balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev. Il linguaggio gestuale elaborato da Cranko è straordinario al di là della base tecnica necessaria, descrive la personalità dei personaggi nei loro aspetti psicologici e il loro porsi nelle loro reazioni all’evolversi della vicenda.

Onegin, il protagonista, è un narciso egocentrico ed egoista, incapace di empatia per cui non si rende conto di quanto il suo corteggiamento di Olga ferisca l’amico Lensky, dimostrando di non riuscire neanche ad avere un rapporto di amicizia. I gesti immaginati da Cranko esplicitano magnificamente gli atteggiamenti eleganti sì, ma gelidi di Onegin fin dal suo apparire, sempre distaccato e altezzoso invita Tatiana a passeggiare, ma è come se fosse solo, la lascia indietro incurante della sua presenza. Quando strappa la lettera e mette i frammenti nelle mani della ragazza mostra tutto il disprezzo del raffinato cittadino verso una giovane noiosa campagnola. È un atteggiamento duro, che si ripete nel corteggiamento di Olga, il loro pas de deux è algido, e arrogante nel respingere le proteste dell’amico, alla cui sfida a duello non sa rispondere e non può che accettarla.

La scena del duello è notevolmente teatrale perché la coreografia evidenzia la drammaticità della situazione vissuta dai personaggi: Lensky, Olga, Tatiana e Onegin. Quando Onegin ritorna e scopre che Tatiana non è più l’ingenua fanciulla ma una donna affascinante e elegante, aspetti messi in luce dal pas de deux con il marito Gremin. Onegin le scrive una lettera che a sua volta Tatiana strappa consegnadogli i pezzi nelle mani, dopo un intenso avvolgente pas de deux che mirabilmente descrive la disperazione dell’uomo, che ripetutamente si getta ai piedi della donna, e che proprio nell’avvenuta presa di coscienza lo respinge, pur continuandolo ad amare, perché non vuole tradire il marito che l’ama.  
Friedemann Vogel ha ripetutamente affrontato questo ruolo e si comprende dalla gestualità che sa misurare con grande capacità attoriale e abilità tecnica, dall’intensità interpretativa che denota un approccio lucido e intelligente di questo personaggio difficile da interpretare per i suoi aspetti psicologici, che lo rendono odioso.

Profondamente diversa Tatiana sensibile sognatrice esprime la sua natura con gesti morbidi quasi eterei, nella sua fervida, onirica immaginazione notturna costruisce un Onegin diverso e inesistente, dolce e amoroso, efficace anche in questo aspetto Vogel. La disillusione rende i suoi gesti tesi, nervosi, una tensione che culmina alla festa e diventa tragica quando cerca insieme a Olga di impedire, inutilmente, il duello. La sua maturazione è resa da una diversa gestualità sempre morbida e flessuosa, ma che acquista una fisicità consapevole nei due pas de deux del terzo atto, il primo col marito Gremin e poi con Onegin. Nicoletta Manni ha mostrato talento tecnico ed espressivo, ha ben espresso il personaggio riuscendo a rappresentare efficacemente i mutamenti psicologici e la maturazione di Tatiana

Alessio Rezza si è ben calato nel ruolo di Lensky, i movimenti morbidi e affettuosi del pas de deux del primo atto subiscono un profondo cambiamento diventando nervosi e rabbiosi per l’offesa di Onegin, acuita dal comportamento superficiale di Olga. Rezza ha interpretato con efficacia drammatica questo personaggio dolce e poetico che si trasforma in una furia.
Susanna Salvi è stata Olga e ne ha reso con eleganza l’allegria, la superficialità irresponsabile e la mancanza di empatia verso l’innamorato. Bene Andrea D’Ottavio come Gremin, elegante nel pas de deux con Tatiana, bene anche Tiziana Minio come Larina, madre di Tatiana, Cristina Mirigliano come Nutrice, Martina Sciotto, come doppio di Tatiana e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

Il pubblico giovane ha molto apprezzato il romanticismo della vicenda che lo ha coinvolto, tutti gli interpreti sono stati vivamente applauditi a scena aperta e alla fine, focose e prolungate acclamazioni sono state riservate ai due protagonisti.

Pubblicato in: 
GN23 Anno XVII 14 aprile 2025
Scheda
Titolo completo: 

Opera di Roma
VOLTI DEL POTERE - STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA | CONCERTI
TEATRO COSTANZI dal 3 al 9 aprile 2025
Spettacolo di sabato 5 aprile ore 20.00

Onegin
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Elaborazione musicale di Kurt-Heinz Stolze

Balletto in tre atti ispirato al poema Evgenij Onegin di Aleksandr Puškin

Direttore Philip Ellis
Coreografia John Cranko

Supervisione coreografica Reid Anderson-Graefe
Assistente alla coreografia Yseult Lendvai
Scene e costumi Elisabeth Dalton
Luci Steen Bjarke

PERSONAGGI E INTERPRETI

TATIANA Nicoletta Manni
ONEGIN Friedemann Vogel
OLGA Susanna Salvi
LENSKIJ Alessio Rezza  
LARINA Tiziana Minio
NUTRICE Cristina Mirigliano
IL DOPPIO DI TATIANA Martina Sciotto
GREMIN Andrea D'Ottavio

Orchestra, Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

ALLESTIMENTO DE NATIONALE OPERA, AMSTERDAM