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Buenos Aires Teatro Colòn. La prima mondiale del Requiem di Strasnoy
Un fondale bianco avorio con alcune linee marroni che danzano e si intrecciano una con l'altra…È in modo così minimale che ha aperto, in prima mondiale a Buenos Aires, Requiem, opera originale commissionata dal Teatro Colón al compositore argentino Oscar Strasnoy, presentata dal 10 al 17 giugno 2014.
Requiem è basata su "Requiem per una monaca" dell’autore americano William Faulkner. Strasnoy ha viaggiato per settimane nel sud degli Stati Uniti (Mississippi, Tennessee, Arkansas, Alabama, Georgia e Louisiana), per assorbirne appieno l’atmosfera e la cultura per la composizione dell'opera. Il libretto, in inglese, è stato poi adattato dal canadese Matthew Jocelyn, che costantemente ha lavorato con il compositore, ed è anche il magistrale regista di questo impressionante lavoro.
Ambientata nel XX secolo la storia si riassume in un genere poliziesco oscuro che non dà tregua. L'ombra di un passato sinistro (stupri, sequestro di persona, prostituzione, droga) aleggia in tutta la trama per culminare nell’omicidio del bimbo Temple per mano della sua tata, che lo uccide per evitargli il dolore della fuga della madre con il suo amante e frantumare così la sua già inconsueta famiglia. Il punto centrale è il senso di colpa della protagonista, appunto questa madre disperata e attanagliata da questo tormentoso sentimento, che cerca di salvare con tutti i mezzi possibili la nana Nancy dalla condanna a morte. Un racconto tipico di Faulkner intriso di tortura interiore, dolore ed espiazione.
Ma è con la musica che Strasnoy riesce a catturare lo spettatore, che spazia da gruppi corali, al folklore americano con echi blues e che lascia quasi pensare ad una colonna sonora. Scale su e giù, alternando percussioni e archi, improvvise sequenze di motivi e profondi silenzi, aumentano la suspense del gioco.
Un lavoro solido e di difficile esecuzione che richiede un buon senso di orchestrazione, che è stata egregiamente interpretata dai musicisti dell’orchestra del Teatro Colón, sotto la direzione di Christian Baldini.
Un altro successo per il celebre Teatro che, come lo scorso anno con Bebe Dom o la ciudad planeta, segue con il coraggioso ed encomiabile programma di proporre al suo pubblico, per ogni stagione, nuovissime proprie produzioni di opere contemporanee.