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Carol di Todd Haynes. L'amore a più dimensioni
Carol di Todd Haynes non è un film per tutti: è un pò come Francofonia di Sokurov, i palati fini si abbevereranno alla fonte, gli altri cominceranno a dibattere di questioni pusillanimi come i gusti sessuali degli altri, (come se fosse di loro competenza) e affini. Carol è un film di lusso, se scegliete, nell'arte o nel cinema, prodotti di basso profilo, sconsiglio di vedere un film raffinatamente aulico come questo, con una grandissima interpretazione sia di Cate Blanchett sia di Rooney Mara. Un regalo per il nuovo anno da uno dei registi più profondamente analitici nella loro estensione estetica.
Le emozioni sono l'ingrediente principale di questo amore "puro, innocente e sensuale", come ogni amor fatale deve essere: sulla scia del mito di Tristano, come direbbe Denis de Rougemont nel suo trattato su "L'amore e l'occidente", che tutti dovrebbero leggere (tenendo presenti le limitazioni poc'anzi citate), qui ci troviamo di fronte ad un trattato sinottico di seduzione anni '50 che si dovrebbe ravvivare oggi in ogni dove, perchè evergreen.
Non a caso il film è tratto dalla mitica romanziera del crimine Patricia Highsmith, che sa come trattare la materia, essendo il crimine avvolto in una pellicola rosso fuoco, "guizzante di sangue": "The Price of Salt", anche conosciuto come Carol, riceve, nella sua trasposizione cinematografica, un pacchetto di gran lusso, che stermina ogni pregiudizio verso l'omosessualità femminile, rivelando la meschinità del marito di Carol, Harge, interpretato da Kyle Chandler,ma anche di altri uomini "piccoli piccoli".
Il nostro Todd Haynes, incontrato alla X° edizione della Festa del Cinema di Roma, aveva introdotto la questione deli pregidizi sui "gusti degli altri" in amore con una scena celebre dal film di Fassbinder Angst essen Seelen auf (Ali: la paura si mangia l'anima, 1974), in cui un giovane uomo arabo balla (e si innamorerà poi) di una signora tedesca più agée di lui.
Una splendida e riccamente istoriata emotivamente, colonna sonora a cura di Carter Burwell vi accoglierà in questo viaggio aldilà dei propri limiti, per acquisire con perigliosa certezza che la dimensione dell'amore non è una, ma plurime.