Casa Scelsi. Insieme, nel suono di Nottoli

Articolo di: 
Angela Bruni
Giorgio Nottoli

Nell'incantevole cornice del Museo Casa Scelsi, giovedì 5 giugno 2014 si è svolta l'esclusiva soireé musicale con Giorgio Nottoli. Sei composizioni dedicate ai solisti che partecipano alla serata: Silvia Schiavoni (voce), Gianni Trovalusci (flauto), Enzo Filippetti (sax), Luca Sanzò (viola), alla parte del live electronics Giuseppe Silvi e Giorgio Nottoli. 

Dopo una breve introduzione di Paolo Rotili (direttore del Conservatorio di Latina), sulla terrazza della Casa si abbassano le luci e iniziano i primi suoni. Lo skyline dei fori imperiali, il profumo di gelsomino e l'ondeggiare delle candele, creano un'atmosfera sospesa nel tempo. È nell'aria una poesia che verrà rotta e ricomposta all'attacco di ogni suono. 

Il primo brano Specchi risonanti (2011) per viola elettrica e live electronics è basato sul dialogo fra il suono prodotto dallo strumento e un luogo che gli risponde, quest'ultimo costituito dai quattro diffusori che circondano il pubblico con l'effetto dolby sorround.

Segue Percorso incrociato (2004) per voce femminile ed elettronica: la cantante ha di fronte a sé quattro microfoni e orienta la voce a seconda della direzione sonora desiderata. In questo caso l'effetto di spazializzazione è reso dalla cantante che agisce su un ambiente sonoro precedentemente creato. In questa composizione sono utilizzati diversi materiali tra cui un testo registrato liberamente tratto dalla Casa dei doganieri di Eugenio Montale. Il testo è frammentato e poco intellegibile, soltanto le parole finali “chi va, chi resta” pronunciate nel silenzio scaldano gli animi, congelati dalle metalliche sonorità del brano. 

Da sottolineare il poetico imprevisto che fa scattare l'applauso ai primi secondi dell'esecuzione: lo scoppio imrovviso di fuochi d'artificio al di là dei fori. Risate e commenti sulle grida dei gabbiani che spaventati, volano sulle teste dei presenti. 

Ellenikà (2013) acusmatico per suoni registrati sul campo, mostra un “documentario sonoro” sul soggiorno greco dell'autore, costituito da un crescendo di voci che si fondono con suoni metallici; mentre Traiettoria tesa (2012) per flauto e live electronics è un brano che spicca per la sua lunghezza e l'indagine su ogni singolo suono. Interessante la coincidenza che si crea fra l'effetto del soffio non intonato (durato 4 minuti) nel flauto e il passaggio cadenzato degli aerei, una non voluta sinfonia in cui aleggia della poesia. 

Trama filante (2012) per sassofono soprano ed elettronica descrive una massa sonora tagliata (suoni lunghi bruscamente interrotti) su un tessuto elettronico graffiante, ancora una volta metallico. Purtroppo il volume è troppo alto rispetto all'ambiente e più di una persona è costretta a difendere le orecchie dagli amplificatori. L'ennesimo caso di violenza sonora (un classico ai concerti di elettronica) in cui lo spettatore viene “messo alla prova” potremmo dire, senza una vera causa.

Si finisce con Alto (2014) per voce di contralto, flauto in sol, sassofono contralto, viola e live electronics; unico brano caratterizzato da passaggi all'unisono, il cui testo è composto da vocalizzi sui nomi degli strumenti e termina con la parola “insieme”. Estremamente ed ironicamente didascalico, è decisamente lontano da quell'arte concettuale che animò il famoso esperimento di Kossuth nell'opera Una e tre sedie (1965). 

I programmi di sala sono accuratissimi nelle descrizioni: questo è necessario per i concerti di elettronica: spiegare il concetto attorno cui è stato creato un brano. Arma a doppio taglio: la descrizione guida all'ascolto ma allo stesso tempo argina la fantasia legandola all'immaginario del compositore. D'altronde al di là del concetto, concretamente i brani sono simili fra loro: tutti caratterizzati da frammenti sonori che non conferiscono una connotazione riconoscibile al brano, bensì creano una massa sonora in movimento la cui unica differenziazione è nel timbro dello strumento, non nel contenuto. Ci sono degli impasti sonori fortunati, delle soluzioni timbriche attraenti che però risultano confuse nella massa sonora; mentre si deve notare che la qualità dell'elaborazione sonora e del live electronics è eccellente

L'elettronica è ancora in fase di ricerca, ma va anche di moda, il pubblico si finge intellettuale ma bastano poche semplici parole pronunciate in silenzio (è accaduto in Percorso incrociato con “chi va, chi resta”) per far esplodere in un liberatorio applauso.

Questi esperimenti sonori non avendo la pretesa di essere innovativi, proseguono la ricerca iniziata da tempo (basti pensare al Theremin 1919 o agli Intonarumori di Russolo 1913) portata al limite dall'IRCAM di Parigi (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique), e perseverata da questi musicisti, ospiti di Casa Scelsi.

Pubblicato in: 
GN31 Anno VI 19 giugno 2014
Scheda
Titolo completo: 

Museo casa Scelsi - Roma
via di San Teodoro 8 (IV piano), Roma
Giovedì 5 giugno ore ore 21:00
Incontri al Museo Casa Scelsi
Serata Musicale
con
Giorgio Nottoli
con la partecipazione di

Silvia Schiavoni (voce), Gianni Trovalusci (flauti)
Enzo Filippetti (sassofoni), Luca Sanzò (viola e viola elettrica)

Live electronics: Giuseppe Silvi, Giorgio Nottoli

Insieme, nel Suono

PRESENTAZIONE: Paolo Rotili

Specchi risonanti (2011) viola elettrica e live electronics
Percorso incrociato (2004) voce femminile ed elettronica
Ellenikà (2013) acusmatico, per suoni concreti registrati sul campo
Traiettoria tesa (2012) flauto e live electronics
Trama filante (2012) sassofono soprano ed elettronica
Alto (2014) [10:00] voce di contralto, flauto contralto, sassofono contralto, viola e live electronics