Supporta Gothic Network
Cenerentola. Il sogno in una zucca
Il nuovo film della Disney sulla fiaba sempiterna di Cenerentola esce al cinema per la regia di Kenneth Branagh, che naturalmente ricordiamo per le tragedie shakespiriane di Hamlet, le commedie del bardo come Molto rumore per nulla, Frankenstein da Mary Shelley ed il meraviglioso Il flauto magico con astri del canto come René Pape. Qui lo vediamo alle prese con una Cenerentola piuttosto filologica per la narrazione, con inserti nuovi quanto ai corrispettivi dei ruoli attoriali: Lily James sarà Ella che prenderà il nome di Cenerentola dalle brutte e antipatiche sorellastre; mentre nel ruolo del principe c'è Richard Madden, quest'ulltimo meno diverso dalle aspettative. Una fantastica matrigna è Cate Blanchett, una fattispecie di Crudelia Demon ante litteram.
Per quanto riguarda gli attori non abbiamo ancora finito: che dire della Fata madrina Helena Bonham-Carter, che della sua ironia intesse ognuno dei suoi incantesimi? Il vero tocco fiabesco lo conferirà proprio lei, con la trasformazione a suon di fuochi d'artificio della zucca, insieme a lucertole, topolini, e naturalmente un'oca al posto del cocchiere, per far partecipare Cenerentola al ballo del principe in tutto il suo splendore. Qui si ritorna finalmente ad una fiaba per bambini ed anche qualcuno più cresciuto, con tanto di lustrini e curiosa sopresa: la carrozza è d'oro, il vestito azzurro come da tradizione, lei bionda (ma senza occhi azzurri, sic!), certamente molto più accorta e razionale di quanto non fosse quella antica creata dalla favola. Il signor Keith sarà il Principe (lo scoprirete da soli) e le parole della madre, “sii gentile ed abbi coraggio”, diventeranno un leitmotiv vincente del film
Nel ruolo del padre di Cenerentola vediamo Ben Chaplin, affettuoso mercante che, dopo la morte della moglie, impersonata dall'attrice Hayley Atwell, si farà abbindolare un pò disperato dalla “Crudelia” appunto di turno (aspettiamo un seguito monografico solo per Glenn Close per l'eroina cattiva), ovvero la seducente Cate Blanchett, fornita di due insopportabili figlie kitch almeno quanto lei negli abiti se non di più (d'altronde lei è bella, loro affatto), che sono stati curati dalla costumista da Oscar Sandy Powell (Shakespeare in love, La moglie del soldato, The Aviator e molti altri). Annotiamo che le due altri notevoli parti attoriali vanno a Stellan Skarsgård nella parte del Granduca e al Cavaliere Derek Jacobi in quella del re.
Le scenografie sono curate dal Maestro Dante Ferretti e ricreano, d'accordo con Kenneth Branagh, un immaginario ambiente fatto di palazzi, castelli e dimore che richiamano sia il XVIII che il XIX secolo – visualizziamo facilmente il castello di Neuschwanstein costruito da Ludwig II di Baviera, cui lo stesso Disney si ispirò per il proprio, ricalcato su quello vero prospiciente sulle Alpi tra Italia e Germania del sud-: il palazzo è stato costruito insieme ai giardini, e per la sala da ballo Francesca Lo Schiavo-Ferretti ha voluto ben 17 candelabri fabbricati a Venezia appositamente, ad olio. La dimora di Ella invece, più modesta, proviene dalla riserva naturale di Black Park a Wexham, Buckinghamshire ed è qui che comincerà a cantare...ma non “i sogni son desideri...”, che ascolteremo sulle note finali dei titoli di coda, un ovvio omaggio al cartone di sempre.