Supporta Gothic Network
Che Guerilla… che disfatta!
Dopo I diari della motocicletta di Walter Salles nel quale veniva enfatizzato l’aspetto giovane e avventuriero, Soderbergh riporta nel grande schermo "Che" Guevara. La prima parte (Che – l’Argentino) rappresenta gli anni della rivoluzione cubana dei barbudos guidati da Fidel Castro, mentre Che - guerilla riporta le battaglie sul fronte americano e sudafricano.
Se la foto di Korda ha continuato ad alimentare un mito, cogliendo in un attimo occhi fermi, sicuri, passionali, interroghevoli e immensamente giusti, simbolo e riferimento per innumerevoli giovani vicini alle idee e alla lotta politica di Guevara, Che - Guerilla, pur raccontandone invece la lotta, e quindi il cuore della storia biografica, non riesce (o non vuole?) nemmeno per un attimo costruire un mito, ma pare invece smontarlo. Il Che di Soderbergh sfugge ad ogni sguardo, soprattutto a quella della macchina da presa; soltanto per un breve secondo ci si sofferma su quello di Tania, più o meno a metà film.
Per il resto si assiste ad uno spostamento continuo di corpi e armi per foreste e paesi spopolati, facendo sembrare gli uomini impotenti e di passaggio e la natura fissa e immutevole. In tutta la durata del film si cerca un simbolo, un’emozione, o un’immagine che possa sembrare eterna o almeno un poster, ma si rimane sconsolati, come alunni che non comprendono se la colpa sia dell’insegnante o se davvero meritavano di stare dietro la lavagna.
Sembra di assistere a La Passione di Mel Gibson: Gesù e il Che resi corpo, uomo, impotenza e sofferenza, in un lungo calvario che porta sino alla morte.
Da Soderbergh, regista indipendente, non ci si aspettava certo di rispettare i canoni del cinema hollywoodiano, ma si insedia il dubbio del paragone: in tutto quello che abbiamo criticato aveva senso il disprezzo, in tutto quello che abbiamo amato aveva senso la condivisione? Ovvero: meglio una grande storia non enfatizzata o una storia banale in pompa magna? Non volendo rispondere, si sta nel mezzo, e nell’incertezza, per tutta la durata del film.