Cloud Atlas. Nei cieli dell'eterno ritorno

Articolo di: 
Elena Romanello
Cloud Atlas

Difficile definire il genere di un film come Cloud Atlas, film che segna il ritorno di, come la chiamano loro “l’astronave Wachowski”, Andy e Lana, le due menti dietro a Matrix (1999), insieme a Tom Tywker, visto che nei sei episodi, tratti dal romanzo di David Mitchell, si mescolano vari generi, dal film storico con denuncia sociale alla storia d’amore struggente e proibita, dal thriller alla commedia amara, fino alla fantascienza, per una cavalcata tra passati noti e distopie future.

Difficile però non rimanere travolti da tre ore di storie che si intrecciano, tra eterni ritorni, colpe da espiare, amori persi e ritrovati, solidarietà da riscoprire, in un affresco che ricorda che ogni atto di egoismo e ogni gentilezza torna indietro, in questa e in altre vite, e che alla fine tutti si è connessi, e che le forze che dominano le esistenze di ognuno, l’amore, l’odio, il risentimento, gli affetti, l’amicizia, sono in giro da sempre e per sempre, in ogni tempo e in ogni luogo. Un film che parla di razzismo e schiavismo, di discriminazioni contro gli omosessuali e gli anziani, dei crimini delle multinazionali e di sfruttamento futuro di lavoratori, di catastrofi e mondi futuri che sapranno ripartire solo affidandosi all’accettazione dell’altro e del diverso, tema costante in tutta la pellicola, senza mai cadere nella retorica.

Una serie di storie morali ma mai moralistiche, capaci di appassionare e commuovere, dove i protagonisti, dall’esploratore malato,  salvato da uno schiavo di colore che si convertirà all’abolizionismo, al musicista gay capace di scrivere un brano di rara bellezza prima di morire, dalla giornalista in cerca di uno scoop etico all’editore ex cinico che cercherà il suo primo amore, dalla arteficio del futuro, clone che saprà prima di soccombere al sistema denunciare i suoi  limiti, creando una nuova consapevolezza, al nuovo primitivo del futuro che vorrà andare oltre le sue paure: sapranno tutti percorrere un cammino verso una nuova umanità, con conseguenze più o meno immediate.

Negli ultimi anni la fantascienza si era un po’ persa per strada, tra effetti speciali e storie per ragazzini: in Cloud Atlas - letteralmente L’atlante delle nuvole, il brano struggente scritto dal musicista suicida - il genere torna alla sua dignità di parlare dell’oggi e dei suoi drammi attraverso metafore di futuri remoti, anche se è comunque riduttivo liquidare il tutto solo come un film di genere fantascientifico. In ogni caso il romanzo di Mitchell è stato finalista ai due premi più prestigiosi del genere, il Nebula e l’Arthur C.Clarke, e Andy e Lana Wachowski sono di nuovo bravissimi a presentare due futuri possibili, uno iper-tecnologico e massificato, e l’altro dopo la catastrofe, tra ritorni alla preistoria e ultimi barlumi della tecnologia.

Divertente riconoscere, nei salti temporali, continui a differenza del libro dove le vicende narrate si aprivano in capitoli successivi per poi richiudersi come una cipolla, i vari personaggi e interpreti, con nomi come Tom Hanks, Halle Berry, Hugh Grant, Jim Broadbent, Susan Sarandon e anche l’interprete feticcio dei Wachowski, Hugo Weaving.

Un film che fa interrogare, senza pur rinunciare ai lati più evidenti del cinema commerciale, dagli effetti speciali all’azione, sui dilemmi degli esseri umani, su che senso dare alla vita, sul perché bisogna andare oltre ogni divisione, sentendosi parte di un tutto.

Pubblicato in: 
GN13 Anno V 5 febbraio 2013
Scheda
Titolo completo: 

Cloud Atlas
GENERE: Drammatico, Fantascienza, Mystery
REGIA: Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski
SCENEGGIATURA: Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski
ATTORI: Tom Hanks, Hugo Weaving, Ben Whishaw, Halle Berry, Jim Sturgess, Susan Sarandon, Hugh Grant, Jim Broadbent, Keith David, James D'Arcy, Zhu Zhu, Götz Otto, Xun Zhou, Doona Bae, Alistair Petrie

Uscita al cinema 10 gennaio 2013

FOTOGRAFIA: Frank Griebe, John Toll
MONTAGGIO: Alexander Berner
MUSICHE: Reinhold Heil, Johnny Klimek, Tom Tykwer
PRODUZIONE: A Company Filmproduktionsgesellschaft, Anarchos Pictures, Ascension Pictures, Five Drops, Media Asia Group, X-Filme Creative Pool
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: Germania, Hong Kong, Singapore, USA 2012
DURATA: 164 Min
FORMATO: Colore

SOGGETTO: Basato sull'omonimo romanzo di David Mitchell