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La congiura della pietra nera e L'estate di Giacomo. Linfa wuxia e originalità firulana
Il film La congiura della pietra nera è di Su Chao-Pin, allievo di John Woo, che ha curato soprattutto le meravigliose sequenze dei duelli che è il cuore del genere wuxia (film cinesi sulle arti marziali). "Noi registi cinesi", ha spiegato John Woo (Leone alla carriera alla mostra di Venezia 2010), "abbiamo tutti la sensazione di avere una missione storica e culturale, riportare alla memoria e al rispetto le persone del nostro passato, una missione che può incarnarsi nel film Wuxia".
Grazie alla friulana casa di distribuzione Tucker Film, fulgido esempio di importatrice di film asiatici (vedi Poetry di Lee Chang-dong del 2010), arriva sui nostri schermi in 40 copie questo lavoro presentato a Venezia 2010. Marco Müller, allora direttore della rassegna non si era lasciato sfuggire questo film che ha un cast di punta tra cui l'ex Bond Girl, Michelle Yeoh.
La chiamano pioggerellina (Michelle Yeoh) ma in realtà è una furia è la più spietata della compagnia della Pietra nera. Una sceneggiatura ben congegnata e scene d'azione incisive e superbe fanno di questo fantasy un film da non perdere.
E' come assistere visivamente a un romanzo di cappa e spada, una summa di arti marziali dove i personaggi sono molto sfaccettati . Nessuno è mai completamente buono o cattivo, ed è impossibile scindere la violenza dalla spiritualità: non c'è una separazione tra l'odio e amore e, ad esplosioni di violenza truculenta, si susseguono sentimenti di perdono e tolleranza.
Magia e amore, esoterismo e momenti epici, splendidi duelli Kung-Fu, coreografati simili a balletti, si coniugano nella pellicola a situazioni comiche e a personaggi stravaganti e divertenti. Quest'opera è molto diversa dagli altri lavori che appartengono allo stesso genere wuxia, perchè viene messa in risalto soprattutto la filosofia di vita che accompagna la bellezza dinamica sia nei combattimenti sia nella lotta.
Due ore di puro intrattenimento, che non disdegna massime Zen e citazioni del Budda, un'opera di alta prestidigitazione, pura magia orientale. Ammirabilmente da ammirare. Pellicola apparentemente visiva, ma anche concettualmente formativa che rivela uno stato mentale a cui si sta tendendo. Tuker-Film che come un fiume carsico dirama nuova linfa vitale al cinema.
L'estate di Giacomo
Il film di Alessandro Comodin, trent'anni, friulano è una docufiction originale, delicata, mai retorica. Un ragazzo sordo della provincia di Pordenone decide di sottoporsi a un intervento per recuperare l'udito.
La cinepresa lo segue in una giornata mentre vaga sulle rive del Tagliamento, insieme a due ragazze: il regista lavora in economia e scopre che essere autarchici, fa bene alla realizzazione della storia, infatti la sorella (Stefi), corpo da donna e volto da bambina è una delle protagoniste.
Comodin sta appresso agli attori, li riprende di lato e di spalle, e un pò alla maniera dei fratelli Dardenne, vedere questo film è un'esperienza quasi fisica, dolceamara. Rumori, suoni, giochi, sensualità ancora infantile, anche se Giacomo, il protagonista, ha 18 anni.
Questo documentario di creazione svela con immensa finezza, l'esperienza repentine dell'adolescenza, il tutto per dimostrare come dice Comodin, quanto Giacomo Zulian sia normale. "Mi sono identificato con lui", ribadisce, "e con lui ho rivissuto , momenti della giovinezza che credevo persi." Quindi è questo il processo della creazione, trasformare personaggi autentici in sentimenti altrettanto autentici.
Questo piccolo miracolo del cinema italiano ha vinto la sezione Cineasti, al Festival di Locarno 2011, lo stesso festival che nella figura del suo direttore Père, ha lamentato ieri, 4 Agosto, che i Cineasti italiani non mandano film da presentare a Locarno, per esempio Reality di Matteo Garrone.
Doppio ko per l'IMU e la Digitalizzazione
Alle piccole sale di proiezione cinematografiche e ai teatri cittadini sarà applicata l'aliquota massima della nuova imposta comunale. Le sale che proietteranno film o ospiteranno eventi scenici, pagheranno l'IMU, grazie alla nuova legge, come se fossero strutture di lusso, in più dovranno spendere circa centomila euro per essere digitalizzate entro il 1° Gennaio 2014. Sparirà la tanto amata pellicola. Un appello a tutte le società di distribuzione a partecipare con il cinquanta per cento alle spese per la digitalizzazione delle sale. Basterebbe seguire il modello di Francia e Germania dove lo Stato obbliga le società di distribuzione a partecipare al cinquanta per cento delle spese.