The Conjuring 2. I demonologi ed il caso Enfield

Articolo di: 
Dario Pisano
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Salutiamo – in quest'estate incipiente del 2016 – l'uscita nelle sale cinematografiche di un film sicuramente molto atteso da quel pubblico che ama andare al cinema per un bagno di paura, immerso in storie horror dove le frontiere tra realtà e immaginazione sono estremamente mobili e dove queste si scambiano continuamente di posto. Stiamo parlando del film The Conjuring 2. Il caso Enfield (sequel di L'evocazione – The Conjuring), diretto ancora una volta da James Wan (Furious 7), che porta sullo schermo un altro dei casi realmente (questo avverbio suscita giustificatissime perplessità) accaduti, sul quale hanno indagato i famosi studiosi di demonologia Ed e Lorraine Warren.

Londra, anni '70: in un quartiere popolare una famiglia costituita da una madre single affranta per i tanti debiti  e i suoi quattro figli vive in una casa che comincia improvvisamente a essere teatro di terrifici e inspiegabili episodi: oggetti che si spostano da soli, rumori sinistri scaturiti da fonti ignote, vuoti dondolii di altalene e percussioni minacciose e invisibili. 

Capiamo che sulla famigliola è in agguato una minaccia oltreumana, che chiede un tributo di angoscioso terrore per alimentarsi e svelarsi definitivamente

Un inizio promettentissimo, che nutre con gusto anche il più esperto, e dunque esigente, spettatore e cultore del genere. Il regista James Wan conosce perfettamente la regola aurea della narrazione horror: la paura nasce spesso da un'autosuggestione, è un'emozione indotta nello spettatore: una scena sanguinosa, cruenta, con tanto di mostri e fantasmi, è molto meno spaventosa di un'altalena che dondola in un giardino vuoto o di una porta socchiusa in fondo a un corridoio.

Quello che viene soltanto suggerito ha una risonanza enorme dentro di noi, si dilata nella nostra immaginazione implicando una spesa emotiva maggiore di quella richiesta da un'immagine – pur truce – sigillata e esaurita per sempre nella sua figuratività.

La regia onora questo teorema e indugia spesso nell'inquadratura di oggetti innocui –  di utenza domestica – straniandoli così dalla loro neutralità utilitaristica fino a dotarli di un'evidenza allucinatoria, abbacinati da una luce di presagio sinistro.

Una notte, questa minaccia invisibile si impossessa  della piccola ragazzina di undici anni, Janet, che sarà la vittima di una metamorfosi dovuta a un'intermittente possessione diabolica ai cui primi sintomi assiste la sorellina che condivide con lei la camera.

Anche uno spettatore meno esperto non avrà difficoltà a riconoscere il rinvio al grande, insuperato archetipo del genere, vale a dire L'Esorcista. 

Ê interessante registrare delle varianti rispetto al capostipite di questo rigogliosissimo genere dedicato alle storie di possessione demoniaca. Per prima cosa si tratta di una possessione intermittente, nel senso che la ragazzina alterna momenti di lucidità, nei quali è nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, a momenti appunto di follia demoniaca. Altra interessante variante è legato al rapporto con i fratelli, che assistono a questa rovinosa metamorfosi demoniaca della sorella (nell'Esorcista Regan era figlia unica).

La minaccia che incombe sulla famiglia diventa sempre più spaventosa e incontrollabile, coinvolge polizia e vicini di casa, diventa presto un fenomeno mediatico che mobilita l'interesse dei coniugi Warren, i quali si recano a Londra per combattere questo demonio, in una lotta estremamente dolorosa, che richiede loro un impegno di energie mentali quasi insostenibile.

La regia, che nella prima parte  aveva mantenuto una linea di parsimoniosità e di allusività che – in maniera estremamente efficace – aveva fatto leva sull'immaginazione dello spettatore, suscitando apprensione e spavento attraverso la sottolineatura di insignificanti porzioni di realtà (un'altalena, un telecomando) capaci di rovesciarsi in spaventose minacce metaumane, inverte la rotta verso una narrazione estremamente esplicita e dichiarativa, che mostra fantasmi e demoni con troppa disinvoltura, ricollezionando senza originalità tutti gli stereotipi del genere, con inopportune derive sentimentalistiche,  fino al banalissimo epilogo. 

Il film, come dicevo, si presenta come la fedelissima trasposizione cinematografica di una storia vera, il più documentato episodio di possessione demoniaca della storia. Prima dei titoli di coda viene offerta una sequenza con foto d'epoca, e anche una registrazione originale della voce demoniaca di Lorraine, estrapolata direttamente dagli archivi di Ed e Lorraine Warren. 

Non entro in merito alla questione: aggiungo solo che queste pretese realistiche rimandano anch'esse a un archetipo moderno che ha rigenerato il cinema horror, ossia The Blair Witch Project.

In conclusione, non un capolavoro, né un film memorabile, come forse prometteva la prima mezz'ora; sicuramente un ottimo prodotto di intrattenimento per gli amanti del genere, che pagheranno volentieri il biglietto.

Pubblicato in: 
GN31 Anno VIII 23 giugno 2016
Scheda
Titolo completo: 

The Conjuring - Il caso Enfield
Titolo originale: The Conjuring 2
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2016
Durata: 133 min
Genere:    orrore, thriller
Regia: James Wan
Soggetto:    James Wan, Chad e Carey Hayes
Sceneggiatura: James Wan, Chad e Carey Hayes, David Leslie Johnson
Produttore: Peter Safran, Rob Cowan
Produttore esecutivo    Walter Hamada, Dave Neustadter

Casa di produzione: Evergreen Media Group, Atomic Monster, New Line Cinema, The Safran Company

Fotografia: Don Burgess
Montaggio: Kirk M. Morri
Musiche: Joseph Bishara
Costumi: Kristin M. Burke

Interpreti e personaggi

Vera Farmiga: Lorraine Warren
Patrick Wilson: Ed Warren
Frances O'Connor: Peggy Hodgson
Madison Wolfe: Janet Hodgson
Simon McBurney: Maurice Grosse
Franka Potente: Anita Gregory
Lauren Esposito: Margaret Hodgson
Patrick McAuley: Johnny Hodgson
Benjamin Haigh: Billy Hodgson
Maria Doyle Kennedy: Peggy Nottingham
Simon Delaney: Vic Nottingham
Shannon Kook: Drew Thomas
Sterling Jerins: Judy Warren
Bob Adrian: Bill Wilkins
Abhi Sinha: Harry Whitmark

Uscita al cinema 23 giugno 2016