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Cowboys & Aliens: Mix contaminato post 11 settembre
Diretto da Jon Favreau e basato sull'omonimo romanzo grafico di Scott Mitchell Rosenberg, Cowboys & Aliens annovera Daniel Craig nella parte dello straniero Jake Lonergan subito arrestato da Harrison Ford nella parte del Colonnello. Woodrow Dolarhyde: ma andiamo per gradi e situiamo il film nel suo ambiente.
New Mexico, 1875. Uno straniero si risveglia in un territorio che sembra non conoscere, è ferito e privo di memoria. Deve da subito fare i conti con la sua diversità quando arriva in una piccola e arida cittadina in mezzo al deserto dove non viene da subito accettato, perciò si trova a doversi scontrare con gli abitanti di quel posto. Ma quando arrivano dei misteriosi attacchi da parte degli alieni, che per questi abitanti sono quanto mai visto prima, si accorgono che quello che poco prima ripudiavano è ora per loro una risorsa, una salvezza.
Uno strano e ipertecnologico bracciale che ha serrato al polso è un’arma potentissima che riesce a colpire e distruggere quei predoni venuti dal cielo, fatti di un’architettura brutale e tecnologica, mezzi insetti, mezzi aerei, mezzi anfibi, che ora hanno rapito diversi cittadini. Ecco allora la spinta che muove l’azione, l’obiettivo da raggiungere. Questo straniero guida gli altri abitanti, i fuorilegge, i guerrieri indiani che ora sono coesi con lui, e inizia lentamente a ricordare chi è e che cosa ha vissuto, rendendosi conto di custodire un segreto che può aiutare la cittadina a combattere queste forze aliene.
Nel film troviamo un’amalgamata miscela di elementi di due generi classici, il western e lo sci-fi, mondi distinti che gli sceneggiatori e il regista vogliono mettere in equilibrio, cercando di creare qualcosa di nuovo ed esaltante. Un nuovo modo di usare la contaminazione, questa volta non più in low budget come i b-movie degli anni '60, ma con un produttore esecutivo come Spielberg.
Vecchie star di sempre (Harrison Ford, qui in veste acciaccata, rancorosa ma che mantiene la sua profondità), con nuove glorie da blockbusters (Daniel Craig) e lo stesso regista Jon Favreau, che cerca di superare l’intrattenimento puro. Non mancano i messaggi, a partire dal fatto che l’arrivo del male fa unire gli uomini, nonostante le proprie diversità (cittadini, indiani, banditi, proprietari terrieri e scagnozzi) per sconfiggerlo, insieme, creando forza e coesione, lasciando comunque un pò di amaro nel finale. Sembra che la paura post 11 settembre sia ancora radicata negli americani e Hollywood continua a rappresentarla sul grande schermo.