Dalla Antica Hesperia al Nuovo Mondo. Follías Antiguas e Criollas

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Hespèrion XXI totale foto Adriano Scognamillo

Alla 66° Sagra Musicale Umbra il 14 settembre 2011, nell'incantevole Chiesa templare di San Bevignate di Perugia, un pubblico numerosissimo ha accolto trionfalmente lo splendido concerto che Jordi Savall e l'Hespèrion XXI hanno dedicato a le Follías Antiguas e Criollas "Dalla Antica Hesperia al Nuovo Mondo".

Un'affascinante esplorazione alla scoperta degli effetti scaturiti dall'incontro tra la musica europea portata dai conquistadores, le forme musicali delle culture autoctone e  quelle provenientidagli schiavi dell'Africa. Jordi Savall prosegue nel proporre itinerari musicali tematici che sono la testimonianza tangibile dei continui scambi culturali che hanno interessato l'Europa e gli "altri mondi". In un momento in cui le destre europee propagandano un'idea di Europa come un unicum, che ha creato da sola e diffuso la sua cultura superiore, Savall con i suoi concerti dimostra esattamente il contrario. Tornando al titolo del concerto Esperia, cioè terre occidentali, è il nome con cui i Greci nell'antichità indicarono l'Italia e la Spagna.

Nel corso dei millenni nel Mediterraneo le culture asiatiche e africane hanno influenzato quelle europee a cominciare da quella classica antica, come testimonia Erodoto e anche il mito di Europa. Nel programma proposto, come già accennato, sono state eseguite musiche nate dall'incontro tra la cultura dei nativi e quella dei conquistatori avvenuto con la feroce e sanguinosa Conquista iniziata nel 1492 con l'arrivo di Colombo nelle isole dei Caraibi, i cui abitanti furono eliminati in appena cinquant'anni.

Gli Spagnoli si accompagnarono alla loro musica, che già in sé conteneva elementi arabo- andalusi (El Andaluz o Andalusia) e sefarditi e che nel tempo incorporò elementi scaturiti dalle varie culture dei nativi e da quelle africane risalenti agli schiavi. I manoscritti e le stampe dell’epoca, del Rinascimento e del Barocco, conservate in Spagna e in America Latina. custodiscono musica che apparentemente sembra uguale a quella europea. Musica che, però, è sopravvissuta in un modo originale, rivelando tutta la sua peculiarità e vitalità, continuando a vivere in luoghi lontani dalle città. nelle tradizioni orali llanera e huaxteca e nei repertori popolari, anonimi e meticci, influenzati dalle culture nahua, quechua e africana.

Questo avvenimento sorprendente ha preservato antichi modi (scale musicali) e accordature degli strumenti dalla scomparsa e consente di ascoltare queste musiche sempre vitali che si sono rinnovate attraverso l'improvvisazione e le variazioni (diferencias) e l'inserimento di nuovi strumenti anche provenienti dall'Africa che arricchiscono la tavolozza sonora:huapanguera, leona, jarana jarocha tercera, mosquito, maracas, pandero, marimbol, guitarra de son tercera, jarana huasteca, quijada de caballo, arpa llanera e arpa cruda.

In queste musiche il suono della chitarra classica è arricchito e diversificato nel timbro, utilizzando gruppi di chitarre di diversa grandezza, come il mosquito che è così piccina da sembrare uno strumento per bambino. Il Marimbol, uno strumento in cui vibrano lamine metalliche, molto usato nella musica dei Caraibi e in Colombia, e la quijada de caballo (mascella di cavallo) sono strumenti a percussione di provenienza africana che citiamo, tra gli altri sopra elencati, per il loro suono particolare e inusuale.

Anche la poesia,scritta o improvvisata, ha reminiscenze delle forme poetiche del Secolo d'oro (Siglo de oro) di Lope de Vega y Carpio, un altro fatto sorprendente in quanto i testi sono conservati o cambiati sul momento a discrezione dell'interprete a testimonianza della vitalità di questa musica. In questo intrigante e delizioso viaggio tra le danze: folias, fandangos, canarios e altro, a Savall e all'Hespèrion XXI si sono aggiunti due straordinari musicisti, studiosi e docenti di etnomusicologia, provenienti dal Tembembe Ensamble Continuo: il colombiano Leopoldo Novoa e il messicano Enrique Barona che, oltre a suonare innumerevoli strumenti, hanno cantato. Barona, inoltre, si è esibito in un trascinante zapateado. Le danze sono state eseguite con una tale profusione di ritmi e colori da coinvolgere intensamente il pubblico tanto che, non solo ha applaudito entusiasticamente, ma alcuni si sono alzati e, posti in fondo e ai lati della navata, hanno accennato passi di danza.

Pubblicato in: 
GN67 Anno III 19 settembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

66°Sagra Musicale Umbra

Mercoledì 14 settembre ore 21.00
Perugia, Chiesa di San Bevignate
 
HESPERION XXI
Jordi Savall, viola da gamba e direzione
Enrique Barona, huapanguera, leona, jarana jarocha tercera,
mosquito, maracas, pandero e voce
Leopoldo Novoa, marimbol, guitarra de son tercera, jarana huasteca, quijada de caballo, arpa llanera e voce
Xavier Diaz, tiorba e chitarra
Andrew Lawrence-King, arpa cruzada (arpa a corde incrociate)
Pedro Estevan, percussioni
 
"Dalla Antica Hesperia al Nuovo Mondo"

Folías Antiguas y Criollas
Musiche di Santiago de Murcia, Diego Ortiz, Pedro Guerrero, Antonio Martín y Coll, Juan Garcia de Zéspedes, Juan Perez de Bocanegra, Francisco Correa de Arauxo e Antonio Valente
Musiche sudamericane del Codice Trujillo (Perú) e delle tradizioni azteca, nahuatl e jarocho