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Die Panne all'Eliseo. Gli inquietanti risvolti della normalità
Al Teatro Eliseo di Roma il 26 gennaio 2010 è andata in scena la prima di Die panne, ovvero La notte più bella della mia vita di Friedrich Dürrenmatt, nell'adattamento di Edoardo Erba e con la regia di Armando Pugliese, tra gli interpreti Gian Marco Tognazzi e Bruno Armando.
Die Panne (Il guasto) nacque nel 1956 come racconto, da cui Dürrenmatt trasse poi un radiodramma con un diverso finale e successivamente decise di trasformare in un testo teatrale, con una conclusione ancora una volta differente. Edoardo Erba per il suo adattamento, approvato dagli eredi dell'autore, ha utilizzato tutti e tre i testi.
Il racconto, la cui parte dialogica è preponderante, è ritenuto da Erba estremamente efficace nello svolgimento del testo e che questo sia il motivo che ha spinto Dürrenmatt a trarne un radiodramma, con un finale diverso ed in qualche modo imposto all'autore per motivi di opportunismo mediatico. L'ulteriore testo teatrale scritto successivamente presenta infatti, una terza conclusione ed è prova, sempre nell'opinione di Erba, dell'insoddisfazione dell'autore. Alcuni personaggi inoltre hanno una parte più ampia, come l'unica donna, Simone.
Die Panne inizia nella banale normalità dell’automobile di Alfredo Traps finita in panne che, dovendo aspettare il giorno seguente per la riparazione, accetta il cortese invito di un anziano giudice in pensione di pernottare nella sua villa. Successivamente il giudice convince l'ospite, grazie anche all'affascinante influenza di Simone, a trascorrere la serata con lui e i suoi due amici, un pubblico ministero e un avvocato in pensione. Riesce anche a coinvolgerlo nel loro passatempo preferito di ricelebrare alcuni importanti processi storici e nel caso ci sia un ospite ad indagare su di lui, svolgendo un dibattimento processuale nel corso di una sontuosa cena. Da questa che sembra a Traps un'innocua bizzarria da assecondare, visto il suo interesse per la donna, nascono imprevedibili sviluppi.
L'analisi della normalità in Dürrenmatt è inesorabile e ironicamente caustica, svelando la banalità di comportamenti abietti, volti alla grottesca volontà di essere in qualunque modo protagonisti. L'autore intuisce un modo di vivere, che ormai è dilagante ed estremamente attuale, generando delitti inconsapevoli, per una totale assenza di regole etiche che determina un'assoluta mancanza di rispetto per gli altri.
Die Panne nell'adattamento di Erba scorre divertente e nello stesso tempo sferzante e acuto. La regia di Armando Pugliese è in perfetta e acuta sintonia con il testo, sottolineando ironicamente gli aspetti grotteschi e paradossali dei personaggi, come il fascino di Simone, Lidya Giordano, che ricorda in certi atteggiamenti Jessica Rabbit. Questa impostazione è assecondata dall'ottima prova della compagnia, in cui spiccano Gian Marco Tognazzi che rende con grande bravura la banalità e la stupida ottusità di Traps e Bruno Armando, che interpreta acutamente l'accusa e allegramente e implacabilmente scava nella normalità dell'accusato. Il testo che gli spettatori ascolteranno è nella traduzione di Italo Alighiero Chiusano.