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Con una splendida attrice protagonista che recita nella parte principale ed unica del monologo, Crescenza Guarnieri, la Domus Talenti di Via Quattro Fontane 113, sigla con la professionalità la nuova stagione. Un fatto di cronaca vero, descritto nel suo romanzo Niente, più niente al mondo di Massimo Carlotto, adattato e con la regia di Nicola Pistoia, nella serata (per ora) unica del 9 settembre.

Una madre qualunque del sud Italia nella Torino periferica che lavora – col marito in cassintegrazione – presso le signore dei quartieri alti: sfoglia nervosamente e a tratti legge ad alta voce il diario della figlia che parla di lei, dei suoi amori, del “padre che non si merita la madre”, di quell'extracomunitario “islamico” con cui è uscita e che la madre disprezza e aborrisce come uno dei tanti potenziali terroristi che infestano l'Occidente. Ed intanto beve vermouth, “quello di marca”, l'unica spesa che si concede alla vineria e non al discount, dove compra tutto il resto, per risparmiare. Mica come le signore bene, che il tonno rosso lo comprano dalla boutique del pesce di fiducia oppure se lo fanno spedire da fuori: e lei vorrebbe una vita diversa per la figlia, magari come “Costantino del Grande Fratello”, se si sposasse uno di quelli oppure venisse presa in tivù, potrebbe scampare a questa vita di stracci che fa lei.

E' per questo che lei, la madre, “la mattina accendo la televisione perché voglio vedere solo facce contente”, prima di andare a lavorare, dalle 8 alle 13 per 6,5 euro ad ora in nero e la sera: “Io c'ho il vermouth, tre bottiglie a settimana, a volte quattro”. Questa madre che ce l'ha pure “coi comunisti perchè difendono gli extracomunitari”, e che va dalla parrucchiera a casa, l'unica che non li riceve. Perché loro, rubano pure il misero lavoro che fa lei, offrendo magari 2,5 euro ad ora per le pulizie.

Forse voi avrete già notato l'assenza, quella luce rossa che sbuca con insistenza dalla porta socchiusa in fondo al palco, o forse no, non ci avete ancora fatto caso, ma la noterete quando lei si veste, quando su quella sottoveste comprata a pochi euro dai cinesi si stenderanno una gonna ed una camicetta macchiate di carminio, ed allora andrete a rispolverare qualche fatto di cronaca recente ma noi non vi diciamo niente, rimaniamo qui ad aspettare che ve lo immaginiate, questo “Cielo in una stanza” che risuona in sottofondo, e che forse poteva dipingersi di alberi ed invece si è spento in un'assenza di parole insieme a qualche raptus.