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Dublin Fringe Festival 2013. Il circo dell'immagiNazione
Una durata eccezionale di diciotto giorni, dal 5 al 22 settembre, per quello che è ormai un consolidato appuntamento di ambito europeo: il Dublin Fringe Festival 2013. Anche questo settembre il festival coinvolge un pò tutti gli spazi teatrali consueti e alternativi della città.
L’evento quest’anno vuole celebrare il “Cittadino Fringe” e si ripromette di condurre il suo spettatore in uno stato ribelle di coinvolgimento politico e sociale, con l’incontro di alcuni artisti emergenti irlandesi e internazionali che stanno producendo lavori, il cui punto focale è porsi la questione di chi siano gli irlandesi come nazione, da dove vengono e dove stanno andando.
Da Thirteen di Anu, a Fatherland di Nic Green, da Way back home di Louise White a Lippy di Dead Centre a Rites of passage di The Trailblazery, il programma di quest’anno, più di qualsiasi altro nella storia del Dublin Fringe Festival, incoraggia vivamente lo spettatore a pensare, agire, assorbire e partecipare a un dibattito sullo stato della nazione tramite il lavoro che vi si presenta.
Gli spettacoli di maggior rilievo comprendono l'ultima produzione dello HotForTheatre, al termine della lunga tourneé della compagnia in Irlanda e in giro per il mondo; Break di Amy Conroy, che mette in scena la sala dei professori di una scuola come microcosmo che riflette la società irlandese; e Distance from the event di Collapsing Horse, che ci proietta nel futuro per guardare indietro nell'oggi.
Il programma comprende diverse performance gratuite, compresa l'ambiziosa e acclamata Thirteen di Louise Lowe (ANU Productions), l'ultimo lavoro Chaosmos dei sempre ispirati Macnas. Il Dublin Fringe Festival si propone di estendere l’immaginazione, appagare alcuni desideri e ti offre le migliori performance che si producono al momento in Irlanda. Il Festival partecipa inoltre all'iniziativa The Gathering, il cui proposito è riportare in patria con qualcosa di nuovo, gli artisti irlandesi che vivono e lavorano all'estero e che si esibiscono insieme ai tanti artisti internazionali del fitto programma del Fringe, tra i quali la brillante Maeve Higgins, che presenta la prima assoluta della sua prima mise en scène Moving City, commissionata dal festival per lo Smock Alley Theatre.
Ma anche tanta musica tra cui spicca la presenza di David Turpin, artista che sempre più si sta imponendo nel mercato discografico internazionale. E l’immancabile teatro circense con la performance degli imperdibili Damn the circus, unici nel loro mood ispirato chiaramente al circo Felliniano rivissuto in una chiave contemporanea e sentimentale.
Diciotto giorni intensi che si chiudono con la cerimonia della lunghissima lista dei premiati il 22 settembre.