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Ermitage. Il dono degli Zar
E' dedicato al museo piu' esteso del mondo, con oltre 3 milioni di opere, il nuovo docufilm di Nexo Digital insieme a 3D Produzioni realizzato in collaborazione con Villaggio Globale International e Sky Arte, il patrocinio di Ermitage Italia e il sostegno di Intesa Sanpaolo: Ermitage. Il Potere dell'Arte è parte del parte del progetto de La Grande Arte al Cinema ed è stato realizzato con la piena collaborazione del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e del suo Direttore Michail Piotrovskij. In sala per soli tre giorni, il 21, 22 e 23 ottobre, ci conduce dentro le sale del Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo.
E' la Mazurka in do minore di Mikhail Glinka che ci conduce tra quelle sale che volle costruire Elisabetta di Russia lungo la Neva, fiume così esteso da essere simbolo stesso della grande arteria della Prospettiva Nevskij, ovvero la prospettiva della Neva, che corre parallela al fiume dal quale si ammirano le vetrate coronate dall'oro e dal verde pastello tipiche dell'Ermitage. Il Palazzo d'Inverno ebbe come primo architetto Bartolomeo Rastrelli, che lo ultimò nel 1762 ma fu Caterina la Grande, che divenne Zarina di tutte le Russie proprio in quell'anno, che lo trasformò in quello che oggi vediamo. Illuminata come pochi, trasformò il Palazzo d'Inverno in museo comprando collezioni incredibili, facendo ricostruire, identica all'originale, la Galleria di Raffaello. Il patrimonio è immenso, per dargli una scorsa occorrono almeno due giorni interi, naturalmente “scegliendo” le sale, i quadri, le statue o altro da includere nel percorso. All'interno fu ultimato da Giuseppe Lucchini su indicazioni di Giacomo Quarenghi nel 1806 e ricostruito completamente nel 1837 dopo un incendio devastante. Nel 1852 viene finalmente aperto al pubblico come museo.
Una passeggiata tra le sale insieme alla voce di Toni Servillo e diretto da Michele Mally è un po' rivedere il lungo percorso dell'arte, dall'antichità fino ai Brueghel e Rembrandt, il Ritorno del figliol prodigo con le sue mani al femminile ed al maschile, gli inverni olandesi, la Vergine delle rocce di Leonardo, è incomparabile il tesoro che custodiscono queste sale che raccontano la storia stessa di una città ammaliante come San Pietroburgo, la Leningrado che fermò i nazisti dopo un assedio durato un anno, quella città sorta nel mare, di fronte alla Svezia, che Pietro il Grande fondò nel 1703.
Entrare nella piazza dell'Ermitage significa accedere alla grande piazza russa dove sfilate di militari ondeggiano gloriose di fronte al palazzo barocco dal raffinato verde pastello; dove ragazzi intonano Nevermindsuonata con un violino, una chitarra ed un bongo, e perfettamente resa da far ballare due bambini di fronte al vasto pubblico che all'ora arancione del tramonto si incontrano in questo spazio d'infinito, con al suo lato destro il nuovo Ermitage, dedicato alla collezione elaborata negli anni da Sergei Shchukin e i fratelli Morozov, che comprarono tele da Matisse e di tutti gli impressionisti, nonché Picasso, formando un ricchissimo fondo che andò a confluire – dopo diverse visissitudini durante l'era sovietica – in questo edificio a parte.
Pietroburgo e l'Ermitage sono prima di tutto quella Prospettiva Nevskij che giunge alla casa a “coltello” di Dostoewskij: la porta si apre su questo edificio che occupa un angolo acuto tra due vie, separandola come una lama, e dove il tempo si è fermato come sul suo orologio, il 28 gennaio 1881. All'altra estremità della prospettiva Nevskij abbiamo il Monastero dedicato ad Alexander Nevsky, il celebre condottiero che sconfisse gli svedesi allontanandoli dalla Russia (allora 'Rus di Kiev). Nei suoi giardini si trova il cimitero dei compositori con le tombe di Borodin, Pyotr Tchaikovsky, Modest Mussorgsky, Nikolay Rimsky-Korsakov, e di Fyodor Dostoyevsky, oltre a molti altri. Da qui si ritorna verso l'Ermitage per raggiungere il Teatro Marinskij, chiamato Kirov nell'era sovietica, e con il balletto piu' eccellente al mondo, e le sue deliziose poltroncine color indaco.
Fontanka è uno dei tanti emissari della Neva che percorrono San Pietroburgo come se fosse Venezia, una meraviglia di città, con gioielli inestimabili in tutti i suoi percorsi: dalla Chiesa del Sangue versato fino alla grandiosa dimora estiva di Petershof sul mare del Nord, fino alla inestimabile bellezza di Tzarkoye Selo, voluta da Caterina come dimora di campagna. L'Ermitage è in fondo il dono degli Zar ad una città dedicata all'arte, forgiata da essa, e devoluta al suo straordinario potere vivificante.