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Exodus 3D. Il Dio dell'Invisibile
Il kolossal di Ridley Scott tratto da uno dei miti per antonomasia, l'Esodo di Mosè con gli Ebrei dall'Egitto tratto dal Vecchio Testamento per i cristiani e dal secondo libro della Torah per gli ebrei, è gigantico di per sé, e di certo l'opera di Scott dedicata al fratello regista Tony scomparso nel 2012, non ha di certo paragoni. Tanto meno con I dieci comandamenti di Cecil De Mille del 1956, per mezzi e realismo storico. Il protagonista Christian Bale è Mosè o Moshé, il principe egizio cresciuto nella reggia del Faraone sotto mentite spoglie.
Mosé ha un nome egizio in quanto adottato dalla sorella del figlio del Faraone Seti (John Turturro), ovvero Bithia (la sempre brava Hiam Abbass), che l'ha avuto da Miriam, la sua vera sorella ebrea. Il figlio di Seti, che diverrà il Faraone Ramses II alla morte del padre, interpretato da Joel Edgerton (che non sembra giocare bene il suo ruolo), che fino ad allora l'ha considerato suo fratello e generale delle armate egizie, viene a sapere che Mosè è in realtà ebreo e lo condanna all'esilio. Da qui comincia la storia di Mosè, del suo pellegrinaggio al Monte Sinai, il suo matrimonio con Sephora e le prime parole con Dio. Riceve il messaggio della missione da un Dio che vede solo lui, ed il quale gli chiede di credergli e di guidare la sua gente, schiava in Egitto, alla ribellione e verso la terra promessa.
L'epicità della storia mitica, e religiosa per i credenti, è trasposta con grande eloquenza soprattutto dagli episodi delle piaghe inferte al popolo egizio ed al faraone da Dio: Mosè è il guerriero che prepara piuttosto gli ebrei a combattere e a sfuggire al gioco della schiavitù. Christian Bale gioca la parte ottimamente e la visione del vitello d'oro nella scena finale prelude ad un proseguio.
Curato in molto particolari, ci chiediamo invece perchè un compositore di talento come Alberto Iglesias (vari film di Almodovar, The Constant Gardener ed altri ancora), ci abbia fatto ascoltare senza citarlo il preludio del Rheingold di Richard Wagner (compositore messo all'indice ormai anacronisticamente fino a tempi recenti, finché Barenboim nel 2001 non l'ha eseguito a Gerusalemme chiedendo prima il permesso al pubblico). Il momento è inoltre topico, perchè avviene (il brano è “I need a general” ed è Dio a richiederlo a Mosé) quando Mosé incontra Dio per la prima volta sul Monte Sinai, ed è a dir poco sconvolgente. Però, aldilà di ciò, la colonna sonora curata da Iglesias è eccezionale, diretta e orchestrata da Nicholas Dodd, ha un respiro molto al di sopra della sceneggiatura, che ogni tanto latita con battute fin troppo scontate per un mito come questo, di un testo scritto parecchie volte e non da una sola religione.