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Festa del Cinema di Roma 12°. Il massacro impunito di Detroit
Il film d'apertura insieme ad Hostiles di Scott Cooper, è stato Detroit di Katryn Bigelow (The Hurt Locker, Zero Dark Thirty, i più recenti): una bomba ad orologeria nell'America WASP (White Anglo-saxon Protestant) o meglio, del suprematismo americano bianco.
Detroit infatti è la cronaca violentissima e senza veli di quanto accaduto nella cittadina americana del Michigan nel luglio del 1967: le sommosse durarono dal 23 al 27 luglio finchè la Guardia Nazionale mandata dal Governatore Romney e l'esercito inviato dal Presidente Johnson, non sedarono le rivolte nel sangue.
Il film di Bigelow è durissimo: mostra esattamente come la repressione, iniziata in un bar che vendeva illegalmente alcolici (che era una scusa ipocrita ma sufficiente per intervenire) e dove si erano riuniti molti afro-americani solo per divertirsi, sfocia in una rivolta impensabile.
La polizia arresta gli avventori e fuori si scatenano i tumulti per l'ennesimo atto persecutorio contro la comunità nera. Tafferugli, lanci di bottiglie, aggressioni ai poliziotti: il Detroit Police Department reagisce duramente e viene attivato il coprifuoco. Il grosso però si scatena quando un ragazzo nero (Joseph Chandler, ma non è l'unico a cui è stato sparato mentre scappava disarmato e quindi era assolutamente indifeso) che aveva rubato in un negozio viene ucciso a bruciapelo da un poliziotto bianco alle spalle. Tanti altri, compresa una ragazzina di 12 anni uccisa mentre si trovava all'interno del suo appartamento insieme alla madre, quasi tutti uccisi senza nessuna giustificazione, solo perchè erano neri ed in quel momento erano tutti considerati dei rvoltosi, qualsiasi fosse stato il loro comportamento.
In particolare, nel film, si racconta come due dei membri della band The Dramatics, furono coinvolti in un raid della polizia e dell'esercito insieme alla guardia nazionale, in cui vennero brutalizzati e terrorizzati per l'intera notte: i due erano Roderick Davis; Larry Reed ed il valletto del gruppo Fred Temple. Tutto inizia con l'arrivo dell'esercito ed uno stupidissimo tiro di una pistola giocattolo da parte di Carl Cooper (interpretato da Jason Mitchell), che perderà la vita proprio nella notte di terrore nel Motel Algiers dove tutti erano ospiti. Ci sono anche due ragazze bianche: Juli Hysell e Karen Malloy (le due attrici Hannah Murray e Kaitlyn Dever), di diciotto anni, L'età di tutti non superava i 30, compreso un veterano dell'esercito, Robert Greene (Anthony Mackie nel film), di 26.. Insieme a Cooper, moriranno Aubrey Pollard, (l'attore Nathan Davis Jr) di 19 anni; e Fred Temple (nel ruolo Jacob Latimore), di 18; ricordo poi che Carl Cooper, ucciso per primo alle spalle, non aveva nemmeno 18 anni.
I due ufficiali Ronald August e Robert Paille insieme a David Senak ed all'unico afro-americano Melvin Dismukes (interpretato da John Boyega) - la guardia del negozio di fronte al Motel Algiers, furono tutti accusati di omicidio, ma finirono per essere assolti da tutte le accuse. L'unico, effettivamente, che poteva testimoniare degli omicidi insieme alle vittime e al solo soldato che testimoniò per l'accusa dei poliziotti di Detroit, poteva essere solo Melvin Dismukes, che poi fu condannato dalle Black Panthers insieme agli altri nell'unico processo non valido e parallelo a quello della giustizia americana.
Nel film i colpevoli sono stati sostituiti dall'attore Will Poulter (Revenant di Iñárritu nel 2015) che interpretava Philip Krauss: un nome fittizio che amalgamava i vari ufficiali del Detroit Police Department colpevoli del massacro. Al contrario, è facilmente riconoscibile l'ufficiale Demens (l'attore Jack Reynor) nella parte del vero Ronald August, che ammise al processo di aver ucciso Aubrey Pollard.
Questo è il primo film che effettivamente racconta tutto di quella notte: dall'inizio degli scontri fino al massacro nel Motel Algiers, fino al vergognoso processo che ha liberato i colpevoli. Un film al vetriolo per lo stomaco, una cronaca micidiale e gelida di quel che è avvenuto, anche del terrore che ancora attanaglia le vittime di quella notte rimaste vive.