Festival della Valle d'Itria. Ariodante, florilegio d'inganni

Articolo di: 
Livia Bidoli
Ariodante

Al Festival della Valle d'Itria di Martina Franca è stata in scena Ariodante di Georg Friedrich Händel da lunedì 22 luglio al Teatro Verdi - con repliche il 25 e 29 luglio, ore 21, la prima del 22 è stata trasmessa in diretta su Rai Radio3. Il titolo, raro nell'esecuzione  e nella messinscena, l'ultima volta l'ho visto al Festival di Salisburgo nel 2017 con Cecilia Bartoli, è stato affidato all’ensemble barocco Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli, la regia di Torsten Fischer ed un cast di voci specializzato nel repertorio barocco.

In primis ci furono Orlando e Alcina, viene subito in mente: Orlando due anni prima, nel 1733 nel King's Theatre di Londra la prima assoluta, dramma in tre atti ispirato ai personaggi principali dell'Ariosto, mentre in Alcina abbiamo la strega protagonista, e la coppia Ruggiero e Bradamante. In Ariodante, dramma con protagonista il guerriero e principe feudatario del Re di Scozia, il ruolo principale del valoroso amante riamato della figlia del Re di Scozia, Ginevra, è rivestito dal mezzosoprano Cecilia Molinari, eccellente nella parte e che qui a Caracalla, abbiamo apprezzato nella versione hollywoodiana come Rosina de Il barbiere di Siviglia. D'altronde, lei, di stanza alla Scala e grande trasnfrontaliera e transoceanica, è affermata proprio nel repertorio rossiniano - nonchè in quello mozartiano - e qui ha dato una prova di grande conquista della scena, e con doti canore inflessibili nonostante l'elettricità della cinetica scenica. Dopo Sardelli, il podio è per lei!

Ariodante si presenta come un leale cavaliere tradito dalla sua dama con tanto di spada nel secondo atto, in procinto di uccidere Polinesso, che ordisce un intrigo à la Iago, per fortuna senza sortire gli stessi effetti.

Ginevra è interpretata dal soprano esperto Francesca Lombardi Mazzulli, che conosciamo anche per un cd recensito per noi dal Maestro Piero Barbareschi e con cui concordiamo: doti tecniche ed expertise, nonchè, una coinvolgente struggenza nel recitare e cantare.

In quest'edizione a Martina Franca, questo dramma musicale in tre atti, redatto da un adattamento del libretto di Antonio Salvi, andato in scena l’8 gennaio 1735 al Covent Garden di Londra, viene per quest’occasione proposto nella nuova edizione critica a cura di Bernardo Ticci, che è meritevole di nota.

Nel dramma, fortunatamente finito in bene – sebbene con la morte di Polinesso, il calunniatore di Ginevra interpretato dal contralto Teresa Iervolino, che conosciamo per una Messa di Gloria di Rossini a Santa Cecilia - (dove peraltro non c'è il ruolo per il contralto!) e recensita dalla nostra Daniela Puggioni - si presenta potentemente aguzza come un vampiro, sia per vestiario e trucco scenico alla joker, sia per una voce tagliente quanto i suoi inganni.

Nel primo atto si mette subito sotto le luci cangianti del palcoscenico la splendida voce, giovane e ben dotata, di Francesca Lombardi Mazzulli , con le due arie Vezzi, lusinghe e brio e Orrida a l'occhi miei, quasi un aperitivo alla tragedia che la farà divampare con l`accusa di tradimento dal suo promesso Ariodante. Ma è lui, Ariodante, che canta Scherza infida, in grembo al drudo che fa scoppiare di commozione per la compassione empaticamente provata in un balzo del cuore, discesa agli inferi insieme con lui/lei, in un solo afflato. 

Manuel Amati, impersona un Lurcanio fragile e sensibile, trascinante nel suo perdono per Dalinda, la sua amata che tradisce lui, il fratello e Ginevra, completamente soggiogata da Polinesso di cui è innamorata. Il soprano Theodora Raftis - che interpreta Dalinda - fa riempire il cuore di lacrime per la sua impossibilità a negarsi a Polinesso, financo nell`autodistruzione; solo in extremis riuscirà a porre fine alla catena di disgrazie messa in atto dalla cospirazione di Polinesso, che stava per innescare il suicidio di Ginevra decretato dalla condanna a morte da parte del padre, l`ottimo basso Biagio Pizzuti.

Un'orchestra, Modo Antiquo, sempre in auge con il podio di Federico Maria Sardelli, che abbiamo avuto modo di apprezzare per il Concerto dello Spirito del 26 luglio in seno alla Cattedrale di San Martino, con la voce del soprano Valeria La Grotta. Il concerto, oltre che su Vivaldi, si è sviluppato con la Sinfonia Martinese dello stesso Sardelli, il cui spartito rimandava sincronicamente ed armonicamente, per levatura della composizione, sia a Vivaldi sia ad Händel: ed un suo, di Sardelli, Salve Regina, magnifico.

La scenografia eburnea e minimalista a cura di Herbert Schäfer, con un quadro ripreso sul fondale di Fernard Khnopff, ossia Le carezze (1896), con una tigre tratteggiata, fa il paio con i costumi "vedovili" di maschi e femmine, a volte indecifrabilmente indeterminati, di Vasilis Triantafillopoulos. Un bianco e nero in opposizione metaforica con la scarsa chiarezza dei personaggi coinvolti nell'intrigo, Polisseno e Dalinda in primis, con la loro corte di “seguaci“ volontari che tanto somigliano agli attuali inconsapevoli giovani senza morale, spenta nell`oscurante indifferenza del cinismo senza le luci della ragione (cfr. Goya, i Capricci: “Il sonno della ragione genera mostri“). Torsten Fischer ha ben mosso gli attori-cantori di Ariodante, lasciando alla luna, gigantica osservatrice, tremendamente malinconica, i riflessi argentei di un dramma che fa riflettere sull`elastica nozione di verità in un tripudio inverosimile di suoni celestialmente belli e raffinatamente virtuosi.

Pubblicato in: 
GN39 Anno XVI 16 agosto 2024
Scheda
Titolo completo: 

50° FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA
Martina Franca (TA)
17 luglio – 6 agosto 2024

22 · 25 · 29 LUGLIO · ore 21
MARTINA FRANCA, TEATRO VERDI

ARIODANTE
Dramma musicale in tre atti HWV 33
Poesia da Ginevra principessa di Scozia di Antonio Salvi
(dopo Ludovico Ariosto, Orlando furioso)
Prima rappresentazione: Londra, Covent Garden, 8 gennaio 1735
Nuova edizione critica a cura di Bernardo Ticci per il Festival della Valle d’Itria

Direttore Federico Maria Sardelli
Regia Torsten Fischer
Scene Herbert Schäfer
Costumi Vasilis Triantafillopoulos

CAST
Ariodante Cecilia Molinari mezzosoprano
Ginevra Francesca Lombardi Mazzulli soprano
Polinesso Teresa Iervolino contralto
Re di Scozia Biagio Pizzuti basso
Lurcanio Manuel Amati tenore
Dalinda Theodora Raftis soprano
Odoardo Manuel Caputo tenore

Orchestra Barocca Modo Antiquo

Nuova produzione del Festival della Valle d’Itria
Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta su Rai Radio3 il 22 luglio