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First Man. Il primo allunaggio
Dopo la messe di Oscar ricevuti nel 2016 per La La Land, Damien Chazelle ci rirpova con un blockbuster/kolossal intitolato alla memoria di Neil Armstrong e del suo primo allunaggio: anzi, il primo per tutti, che tenne miliardi di persone in tutto il mondo incollate alla tv od ai maxi schermi - che la propaganda americana aveva disposto in quasi ogni angolo della terra, erano tempi di guerra fredda quegli anni - per vedere la prima passeggiata del Primo Uomo del titolo, The First Man, sulla luna.
Tra 1961 e 1969 si fecero pochi passi in avanti a livello tecnologico visti gli incidenti che si susseguirono e che uccisero tanti astronauti durante i test, e non tanto nei viaggi nello spazio, e questo è rilevato anche a livello cinematografico che, nonostante il budget di circa 70 milioni di dollari, sembra produrre razzi fatti di moduli di cartapesta e simili e bulloni di polistirolo, tutti poco credibili. Molto strano ma se guarderete il film ve ne accorgerete da soli.
Ryan Gosling, ancora protagonista in un film di Chazelle, recita abbastanza bene nella parte del serio, riservato, quasi muto astronauta della NASA e ha come partner Claire Foy con un caschetto e abiti che perfettamente riproducono quegli anni: c'è stata molta attenzione in questo da parte di Linus Sandgren e lo scenografo Nathan Crowley. Notevole anche la colonna sonora firma di Justin Hurwitz che ha concepito dei temi suggestivi per l'atterraggio sulla Luna come per gli episodi piu' drammatici del film, come il fattore rischio, che raggiunge termini di morte nel momento in cui perdono la vita tre dei suoi compagni durante uno dei test prima della missione Apollo 11, che sarà quella definitiva e che marcherà la conquista da parte del capitano Armstrong (che ricorda col suo cognome i tempi nuovi inaugurati alla fine dell'Amleto da Fortebraccio/Armstrong) il 20 luglio 1969, il primo uomo a mettere piede sulla Luna.
Basato sul libro di James R. Hansen e con attori conosciuti come Jason Clarke, Kyle Chandler, Patrick Fugit, Ciaran Hinds nelle parti secondarie, si prospetta un grande interesse da parte del pubblico e finalmente, essendo in post-guerra fredda, si potrebbe anche dire che la vittoria sullo spazio è stata vinta da ambedue le allora superpotenze, tra Gagarin, Armstrong e la cagnetta Laika, la prima di tutti.