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L'Inghilterra moderna raccontata da Jonathan Coe
La maestria e il grande talento di Jonathan Coe emergono in modo evidente nel suo ultimo libro, edito dalla Feltrinelli ed intitolato La prova della mia innocenza, nel quale raggiunge un risultato estetico sorprendente mescolando il romanzo realista con il saggio politico, il genere del noir e quello dell’autofiction.
All’inizio della narrazione la giovane Phyl, che da poco ha concluso i suoi studi universitari, si trova seduta sulla panchina nel giardino della canonica di Rookthorne e avverte il bisogno urgente di scrivere, di provare a scolpire un che di plastico e pieno di significato dal blocco inerte che costituiva la sua esperienza di giovane donna, ancora sprovvista di forma. Nella biblioteca della canonica, un edificio tardo vittoriano, Phyl ha una breve conversazione con il padre, immerso nella lettura, al quale confessa di voler leggere un libro di politica, che sia capace di spiegare il mondo contemporaneo. Il padre, il pastore protestante Andrew, la invita a parlare di politica con Christopher Swann, giornalista e direttore di un blog, amico di sua madre Joanna, conosciuto a Cambridge durante il periodo degli studi universitari.
Leggendo il blog di Christopher, Phyl apprende che i conservatori britannici, designati come esponenti del True Con, si riuniranno la prossima settimana in un albergo di lusso, per riflettere e meditare sul futuro del pensiero conservatore. Christopher, arrivato nella canonica, conversa con Joanna, la madre di Phyl, alla quale ricorda la figura del professore di filosofia di Cambridge Emeric Coutts, uno dei maggiori pensatori del conservatorismo inglese, che sarà presente al convegno. Christopher è consapevole di essere considerato un avversario dagli esponenti conservatori, ma malgrado ciò, desidera seguire i lavori del convegno. Proprio in quei giorni, mentre lavora in un ristorante giapponese, il suo primo impiego, Phyl apprende la notizia che Liz Truss è stata nominata leader del partito conservatore e, di conseguenza, diventerà primo ministro. Rashida, la figlia adottiva di Christopher, giunta come ospite nella canonica, alla presenza di Phyl e dei suoi genitori, dichiara di non capire perché i vecchi provino tanto odio verso le nuove generazioni, precarie e senza diritti.
Christopher ammette, pur non essendo un conservatore, che è presto per dire se Liz Truss sarà un mezzo di tortura dei vecchi verso i giovani. Christopher dopo che è arrivato nell’hotel di lusso Wetherby Hall, entra in un pub e ascolta i commenti dei presenti in riferimento alla nomina della nuova premier britannica. Uno di essi nota acutamente che, ci piaccia o no il nuovo primo ministro, siamo tutti influenzati come cittadini dalle decisioni politiche di chi ci governa. Christopher, in un momento di pausa del convegno, incontra Emeric Coutts, il quale, da buon conservatore, gli fa notare che per l’Inghilterra voltare le spalle all'Unione Europea non significa allontanarsi dall’Europa, concetto che la sinistra non è capace di capire. Emeric Coutts rivela a Christopher che nel corso del convegno vi sarà una relazione tenuta da un docente di letteratura inglese sull’opera di Peter Cockerill, uno scrittore intransigente e conservatore, attivo negli anni Ottanta. Per Emeric Couts Cockerill ha espresso in forma narrativa la visione del mondo che lui aveva descritto nei suoi saggi, basata sulla importanza della famiglia, sul valore del divino, sulla coesione della società intorno alle tradizioni, sul senso di appartenenza alla nazione.
Roger Wegstaff, allievo di Emeric Coutts, conosciuto a Cambridge da Christopher, sta portando avanti queste idee. Richard Wilkes, che insegna all'università di Venezia Ca’ Foscari, terrà la lezione sullo scrittore conservatore. Durante il convegno, Christopher ascolta le relazioni degli altri esponenti conservatori, che vogliono che vi sia uno stato meno invadente e desiderano ridimensionare il ruolo dei sindacati a favore di quello degli imprenditori. Peter Cockerill era un autore che non ebbe un grande successo durante la sua vita, poiché si rifiutò di seguire la linea anti-Thatcher, requisito che ogni intellettuale doveva possedere per essere preso in considerazione. Il convegno, a causa della notizia della morte della Regina Elisabetta II, viene interrotto.
Christopher Swann ha un dialogo con Richard Wilkes, lo studioso di letteratura inglese, al quale dichiara che dal 1945 alla fine degli anni Ottanta, grazie allo stato sociale, in Inghilterra le diseguaglianze non erano sproporzionate tra i ceti sociali, la ricchezza era distribuita in modo equilibrato nella società e la coesione economica era garantita. Con l’inizio della rivoluzione conservatrice, secondo Christopher Swann, assumono valore solo i diritti individuali, il successo economico personale, e l’individualismo è divenuto imperante, tanto da vagheggiare la privatizzazione del servizio sanitario nazionale. Dopo questo dialogo, la mattina successiva, il corpo senza vita di Christopher Swann viene scoperto nella stanza numero 9 al primo piano del Wetherby Hall. Con l’inizio delle indagini, entra in scena l'ispettrice Prudence Ereeborne, la quale è in procinto di andare in pensione. Scopre, durante le indagini, che nell’albergo vi è un passaggio segreto che conduce dalla stanza in cui è avvenuto il delitto al lago, situato di fronte all’Hotel, nel quale è stato gettato il telefono che apparteneva alla vittima.
L’ispettrice interroga gli studiosi e i relatori presenti al convegno, per capire chi possa avere avuto un valido movente per togliere la vita a Christopher Swann, un giornalista ostile al movimento conservatore. Roger Wagstaff, interrogato dall'ispettrice dichiara che il Processus Group ha lo scopo di elaborare un nuovo pensiero politico che si ponga oltre gli schemi della cultura del Novecento, e che sia moderno ed innovatore. Prudence Ereeborne, per capire come maturò la rivoluzione conservatrice alla fine degli anni Settanta, inizia a leggere il libro di memorie di Brian Collier, compagno di studi di Christopher a Cambridge. Nel salotto letterario del filosofo Emeric Coutts – legge l’ispettrice nel libro di memorie di Collier –, erano frequenti gli interventi dei polittici conservatori che proponevano l'abolizione dei sindacati e dello stato sociale, per superare lo statalismo. Infatti, di lì a qualche anno ci sarebbe stato il famoso sciopero dei sindacati dei minatori, di fronte al quale il governo guidato dalla premier Thatcher si sarebbe trincerato, preparandosi ad una lunga guerra, forte delle sue decisioni con cui seppe in ogni caso assicurare le forniture di energie necessarie per le attività produttive e sociali.
Il mistero intorno al delitto del giornalista Christopher Swann alla fine verrà risolto e svelato. Il lettore rimane incantato dalla straordinaria bravura di Jonathan Coe di rappresentare i cambiamenti avvenuti in Gran Bretagna con la rivoluzione conservatrice, alla fine degli anni settanta, e con la Brexit di recente, attraverso una narrazione che appartiene al genere noir e a quello dell’autofiction. Un libro memorabile, questo del grande scrittore Jonathan Coe.