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FLUX. Nekrošius ed il nutrimento dell'Arte
Il centenario della Repubblica Lituana ha dato a Roma l'occasione di festeggiare la sua repubblica delle arti con FLUX - Festival Lituano delle arti dal 4 al 15 maggio scorsi, di cui in particolare abbiamo seguito due spettacoli: quello di apertura presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la direttrice d'orchestra Mirga Gražinytė-Tyla, per la Stagione Sinfonica dell’Accademia di Santa Cecilia; quello invece cui ci riferiamo in questo articolo è di un artista di cui ci siamo occupati parecchi anni fa (purtroppo!), ovvero il regista teatrale Eimuntas Nekrošius, che ha presentato lo spettacolo Franz Kafka: Un Digiunatore, con la sua compagnia Meno Fortas.
Del racconto di Kafka che ruota intorno ad uno scrittore “digiunatore” per attirare il pubblico, al “menù” di Nekrošius per parlare ai nostri spettatori tramite la figura femminile di un'attrice clou della sua compagnia Meno Fortas, ovvero Viktorija Kuodyté che, fin dall'inizio, propone la sua astinenza dal cibo perché il suo unico nutrimento è l'Arte, chiaramente con la A maiuscola.
In un nugolo di parole si nascondono i propositi dell'artista come quelli dell'impresario, coadiuvato dai suoi lacché al servizio dell'Arte che li sovvenziona, che all'inizio sono favorevoli al digiunatore finché attirerà il pubblico, ma poi, una volta che l'Artista continuerà indefesso a privarsi di qualsiasi sostentamento per un gusto masochista e tanto lontano dall'arte quanto dalla materia organica, essi stessi e l'impresario cercheranno in ogni modo di sostentarlo.
Uno spettacolo molto pensato e poco agito, nonostante i “viaggi” presentati sul palco in maniera semplice e figurativa: più una parabola sull'inevitabile decadimento e allontanamento dell'arte dalla vita quotidiana, ispessendo quel timore recondito che più l'astrazione avanza meno si fa sostanza.