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Focus. Ritmo all'entertainment
Per Focus. Niente è come sembra, la coppia consolidata di Glenn Ficarra e John Requa, alla sceneggiatura ed alla regia sincroniche, ha pensato a Will Smith e lui a loro, non appena ha saputo che si parlava di lavorare con i creatori di Colpo di fulmine - Il mago della truffa (I love you Philip Morris), sapendo che i due che hanno creato le gag per Jim Carrey avrebbero ora lavorato intorno a lui come protagonista, attorniato dalla biondissima e occhio-azzurrina Margot Robbie.
Sulla scia di altre pellicole eclatanti come I maghi del crimine di Louis Leterrier, con un topic centrale fisso intorno ad un'organizzazione strutturata sulla truffa nelle sue varie modalità e dimensioni, il film si impernia sulla personalità centrale di Will Smith, fascinoso e flessibile ladro di professione. Nicky Spurgeon il suo nome, incontra una sera per caso Jess Barrett – Margot Robbie – che vuole introdursi nella sua organizzazione anche se ancora di primo pelo, perlomeno nella truffa. Da questo momento in poi, dopo una strampalata lezione intitolata “Focus” (ovvero: “attenzione a puntare bene l'obiettivo ed a distrarre l'avversario”, in poche parole), se la troverà alle calcagna finché non la farà dare un “provino” che è facile immaginare come andrà a finire. Fra sbattiti d'occhiate furtive, ed un principio “amoris”, i due si ritroveranno in parecchie avventure.
Centrale nel film la fotografia, piuttosto patinata ed focalizzata su un “fashion mode” assoluto: vestiti che cadono a pennello sui protagonisti fanno il paio con le gag a ritmo incalzante, ed episodi musicali – Nick Urata - che ben sottolineano l'andamento delle scene. Da Sympathy for the Devil dei Rolling Stones fino alla Baby Please don't go di Van Morrison, durante la gara più acerrima che vedrete tra Will ed un coreano. Ben girato e ritmato, entertainment puro.