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Genova Teatro Carlo Felice. Cats o della Memoria tra Webber e Eliot
Genova, 20 febbraio, Teatro Carlo Felice. Tappa italiana del tour 2016 di Cats (dal 18 al 21 nel capoluogo ligure), uno dei musical più celebrati del nostro tempo. Nel 1981 debuttava a Londra Cats, musical scritto da Andrew Lloyd Webber. Frutto di un lavoro travagliato e considerato con scetticismo dagli addetti ai lavori, è diventato il più famoso e conosciuto musical della storia, detentore di record di permanenza a Londra, a Broadway e campione di incassi pluridecennale in tutto il mondo. La magia delle fiabe di Eliot alle quali si ispira, la felice vena creativa di Webber, la geniale coreografia, i fantastici costumi hanno conquistato più di una generazione ed un brano del musical, “Memory”, è diventato con merito una delle melodie più amate e conosciute, eseguite da innumerevoli artisti.
Grazie a quelle misteriose alchimie che qualche volta si creano, la presenza all'interno del team creativo di personaggi come Webber, Trevor Nunn alla regia e Gillian Lynne come coreografa, ha prodotto un capolavoro che non può essere modificato né adattato in nesun modo, privilegio consentito solo a chi raggiunge la perfezione artistica e formale.
Fin qui la premessa, doverosa ma un po' asettica. Passiamo all'aspetto emotivo ed emozionante che la visione del musical provoca a chi lo rivede ed a chi lo scopre. Nel tour della produzione 2016 che ha fatto tappa a Genova e che vedrà altre date italiane a Torino,Milano,Bologna e Bari, per proseguire poi per la Svizzera ed una serie di date inglesi, si è ricreato il dream team originale: Webber, Numm e Lynne (classe 1926). Per chi come scrive, or sono quasi trent'anni, ha avuto la possibilità di assistere a Cats a Broadway, ma anche chi ha apprezzato le produzioni a Londra, ritrova in quest'allestimento le stesse emozioni e lo stesso stupore.
Si diceva che uno spettacolo così perfetto non si può modificare ed in questo caso la visione non è distratta da varianti coreografiche o modifiche all'orchestrazione. Cats è questo e così deve essere, così come un'opera mozartiana che si ama deve essere rappresentata rispettando il pensiero originale ed il periodo storico, senza tentativi di decontestualizzazione. Come accade quando si ritrova un amico caro con il quale si ricreano immediatamente complicità o quando si rilegge per l'ennesima volta un libro amato, rivedere Cats con quest'allestimento suscita immediata emozione e commozione.
È superfluo ricordare il valore dei componenti del dream team ma è doveroso sottolineare la straordinaria bravura di tutto il cast, dell'orchestra (musica dal vivo ovviamente), perfettamente adeguati alla responsabilità ed ai paragoni con produzioni del passato e possessori di una professionalità ai massimi livelli. La scheda dello spettacolo occuperà più spazio del solito ma l'elenco dei protagonisti è irrinunciabile, segnalando la presenza dell'ottimo Greg Castiglioni, italiano ma con un prestigioso curriculum londinese come protagonista di musical.
Quando tutto scorre così entusiasticamente, con condivisa gioia esecutiva, senza apparente fatica ( ogni volta scatta la domanda di come sia possibile coniugare un impegno fisico continuo e faticoso come richiesto dalla coreografa con il canto con tale perfezione e tecnica) ci si lascia quasi sopraffare dalle emozioni, ma anche dai ricordi e di quanto un'opera d'arte amata ha scolpito in ognuno di noi.
Nelle produzioni newyorkesi al Winter Garden Theatre la struttura semicircolare dello spazio scenico consentiva un coinvolgimento totale degli spettatori. In un teatro come il Carlo Felice, ma così come anche in altre location, tale possibiltà non è concessa ma in quest'occasione la regia ha in ogni caso previsto movimenti scenici dei “gatti” protagonisti anche fra le file della platea, con indubbio e suggestivo effetto. Webber, rimettendo mano all'orchestrazione, è riuscito a rendere perfettamente adeguato e calato nel nostro tempo questo musical. Esemplare e geniale l'idea di riscrivere in versione rap l'episodio nel quale è in evidenza “Rum Tum tugger” uno straordinario e perfetto Marcquelle Ward, che ha scatenato l'entusiasmo del pubblico. Entusiasmo ed applausi a scena aperta anche per tutti gli altri numeri del musical, nei quali ogni protagonista ha dimostrato di meritare la scelta per il ruolo assegnato, con vette di grande abilità nella danza, come per esempio Mistoffelees/Shiv Rabheru.
E poi “Memory”... Anita Luois Combe nel ruolo di Grizabella aveva la responsabilità di reggere il confronto con la leggendaria Elaine Paige della prima produzione ma anche con le più grandi voci femminili che hanno negli anni interpretato questo brano ormai classico ed intramontabile. Impegno perfettamente riuscito e grande emozione collettiva nella scena che precede il finale nel quale sarà scelta per ascendere al livello superiore di esistenza. Lieve ma apprezzatissima variante dedicate al pubblico italiano due brevi inserzioni in lingua italiana sia di “Memory” nel primo accenno durante lo svolgimento della narrazione, sia nel duetto d'amore fra “Growltiger” e la sua amante Griddelbone. Del resto Webber non ha mai nascosto il suo amore per il belcanto italiano e per Puccini in particolare ed entrambi i brani, per struttura melodica, possono rappresentare un affettuoso omaggio alla nostra tradizione.
Le esperienze più belle terminano sempre troppo presto. Ancora nell'aria le ultime note e già si prova il desiderio di riascoltare. La poesia e le favole non vivono solo nel nostro cuore. Possono diventare musica e danza. Cats è tutto ciò.