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Benjamin Purvin (interpretato da Michael Angarano), è lo sfortunato adolescente protagonista di Gentlemen Broncos, l’ultima demenziale commedia scritta e diretta da Jared Hess, già regista del film cult Napoleon Dynamite. Il ragazzo è scrittore dilettante di libri fantasy e appassionato estimatore del celebre autore Ronald Chevalier (Jemaine Clement), ma non sa che sarà proprio il suo beniamino a plagiargli la fantastica avventura del suo personaggio Bronco (Sam Rockwell).

Benji, come lo chiama la sua eccentrica e squattrinata madre, è un ragazzo mite e senza amici, un “tontolone” con la passione per la scrittura, che lo porterà a recarsi ad un festival sulla letteratura fantasy. Farà qui la conoscenza di un ragazzo, sedicente produttore cinematografico, e di una sua amica: entrambi alquanto lunatici, ma che del resto si attagliano bene al clima “nerd” della fiera, popolata da adolescenti stravaganti che passano il loro tempo a scegliere il nome giusto per i Troll delle loro storie fantastiche.

Tutti i personaggi del film sono decisamente stravaganti e in nessuno di essi si può riscontrare nemmeno un pizzico di quella che noi definiremmo “normalità”, quasi che l’intento del regista sia quello di farci riflettere su quanto essa sia in fondo un concetto evanescente e neanche tanto reale.

Ad ogni modo è proprio in questo ambiente che Benjamin incontra il “grande” Ronald Chevalier, un egocentrico e tronfio squinternato che, avuto in custodia dal ragazzo il suo romanzo “I signori del lievito – L’era di Bronco” (titolo già sufficiente per capire il tipo di humour che imperversa durante tutto il film) glielo ruberà, limitandosi a modificare il nome del protagonista in Brutus e trasformandolo in un transessuale, come dirà lo stesso Benjamin. Da qui nasceranno una serie di concitati eventi che porteranno alla realizzazione del film ispirato al libro in questione, ma chi la spunterà con i diritti d’autore?

La pellicola, dal carattere estremamente surreale, risulta molto scorrevole, grazie soprattutto a quell’umorismo cui Hesse ci aveva già abituato nei suoi film precedenti. È del resto grazie a lui, ad esempio, che la comicità fisica ed esplosiva di Jack Black è divenuta celebre in Super Nacho. Un film frizzante quindi, piacevole, in grado di suscitare risate sincere in tutto il pubblico, magari un po’ meno nei più piccini.