I Giardini di Luglio della Filarmonica. Omaggio a Pennisi

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Carteggio. Alessandra Amorino, Livia De Romanis, Mario Germani e Marcello Panni. foto Max Pucciariello

La serata del 2 luglio scorso è stata incentrata su Francesco Pennisi (Acireale 1934 – Roma 2000) con due appuntamenti alla Sala Casella, il primo con l'Ensemble di chitarre “Tempo Scaduto”, formato dagli allievi della classe di Arturo Tallini del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, il secondo con l’esecuzione di Carteggio con l’Imago Sonora e la voce recitante Marcello Panni.

Francesco Pennisi studiò da autodidatta, attento ma anche critico verso gli esperimenti musicali delle avanguardie che avevano come luogo di riferimento Darmstadt, atteggiamento che si concretizzò in composizioni di carattere ironico quasi giocoso, come A tempo comodo (1970). Successivamente in opere cameristiche usò un linguaggio essenziale definito dallo stesso musicista “poetica del fossile” in Fossile (1966), Mould (1968), poi il compositore siciliano si volse alle sue origini culturali dedicandosi alle musiche di scena per tragedie di Eschilo Agamennone, Le Coefore, Le Eumenidi, a opere basate su testi poetici di Ovidio, di Luis de Góngora y Argote e anche alla musica barocca. Fu tra i fondatori con Clementi, Evangelisti e Paris dell'associazione musicale romana Nuova consonanza.

Nei brani di Pennisi e di altri contemporanei scelti da Tallini per suoi giovani e bravi allievi, che si sono esibiti in diverse formazioni, a solo, a tre a quattro è presente un materiale musicale scarno ed essenziale. La scrittura musicale che i giovani hanno affrontato con successo è molto impegnativa e richiede una notevole perizia virtuosistica a cui si aggiunge un ottimo affiatamento nel suonare insieme. Nel Notturnino sonorità scabre, in cui si affacciano frammenti melodic,i dipingono una notte inquietante di attesa, mentre in Suoni notturni di Petrassi, suoni più familiari si accompagnano ad altri inusuali in una atmosfera sospesa. La Serenata per un satellite di Maderna, che ha chiuso il concerto, nella versione per ensemble di chitarre di Arturo Tallini, che ha suonato insieme a tutti i suoi allievi, è un brano ironico in cui vengono evocati i suoni dei computer e quelli emessi dal satellite in una dimensione notturna e surreale.

Nel secondo concerto è stato eseguito Carteggio composto fra il 1974 e il ’76, sette composizioni cameristiche per flauto, violoncello e clavicembalo, soli e insieme in diverse combinazioni. Gli strumenti impiegati ricordano una delle formazioni richieste dai Pièces de clavencin in concerts di Jean-Philippe Rameau (1683 – 1764) autore di un fondamentale trattato di armonia, clavicembalista e autore di innumerevoli e diverse composizioni di teatro musicale. La raffinata allusione alla tradizione barocca si rivela nella scrittura ironica e surreale dei testi che Pennisi aggiunse  alla musica. Il titolo Carteggio evoca i raffinati scambi  epistolari che contraddistinsero l'Élite intellettuale francese tra '600 e '700, lo ricordano anche i titoli di alcuni brani, Lettera a Charles Ives e Post scriptum. Altri titoli come Sopra la lontananza, Lipsia evocano Bach, Paysage avec la lune i titoli delle composizioni per solo clavicembalo di Rameau.

Un piccione viaggiatore protagonista del primo brano perde la libertà che aveva sperato di aver riconquistato, viene catturato e alla zampa ha un messaggio per l'americano Charles Ives (1874-1954) assicuratore e musicista per diletto, antiaccademico si dedicò ala ricerca e alla sperimentazione. Dopo il protagonista non può che essere un postino solo e spaesato in un deserto, il paesaggio notturno siciliano è descritto in Paysage avec la lune, il suono del cembalo ivi evocato, è il legame con Sopra la lontananza in cui si narra l'infelice amore di un La sopra il rigo per un Do centrale. Al flauto da solo è affidato Commento a Euro, il vento figlio di Astreo e dell'Aurora, in cui  ritroviamo il postino che si rimette in marcia per consegnare una cartolina proveniente da Lipsia. Ecco allora Lipsia 75, Lipsia la città dove visse il sublime Kantor è rappresentata in una dimensione musicale ironica e onirica, ma poi il Post scriptum ci racconta i disservizi e l'ottusità dei regolamenti postali in una descrizione che sembra uscire dalla penna di Nikolaj Gogol (1809-1852).

Il compositore siciliano per tutta la sua esistenza affiancò alla musica la pittura, e per Carteggio creò dipinti che proiettati accompagnano l'esecuzione di questa partitura. Imago Sonora, l'ensemble in residenza alla Filarmonica per la musica contemporanea composto da Alessandra Amorino flauto, Livia De Romanis violoncello e Mario Germani clavicembalo ha interpretato con attenta levità e grande virtuosismo la composizione. Marcello Panni noto compositore e direttore d’orchestra, è stata l'insolita voce narrante contribuendo al successo del concerto.

Pubblicato in: 
GN33 Anno X 10-17 luglio 2018
Scheda
Titolo completo: 

ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA
Giardini di Luglio 2018. Opus
Lunedì 2 Luglio ore 20 - Sala Casella
LE CHITARRE DI PENNISI
Ensemble di chitarre “Tempo Scaduto”
Ensemble della classe di Arturo Tallini del Conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma
Lorenzo Biguzzi, Riccardo Colini, Armando Corona, Gloria Elgamal, Daniele Lipera, Violetta Saracino, Emanuele Schillaci, Lucia Vitulli chitarre
Direttore Arturo Tallini

Francesco Pennisi (1934-2000)
Notturnino per tre chitarre
(G. Elgamal, E. Schillaci, L. Vitulli)
Intermezzo (L. Biguzzi)
Giacomo Manzoni (1932)
Echi (A. Corona)
Francesco Pennisi
Alba per quattro chitarre
(L. Biguzzi, R. Colini, D. Lipera, V. Saracino)
Goffredo Petrassi (1904-2003)
Suoni notturni (L. Biguzzi)
Francesco Pennisi
Piccolo labirinto
(A. Corona)
Bruno Maderna (1920-1973)
Serenata per un satellite
(versione per ensemble di chitarre di A. Tallini)

LUNEDì 2 LUGLIO SALA CASELLA ore 21.45
Francesco Pennisi (1934-2000)

CARTEGGIO (1974-76)
musiche per flauto, violoncello e clavicembalo soli e insieme in diverse combinazioni

Marcello Panni narratore
IMAGO SONORA ENSEMBLE
Alessandra Amorino flauti
Livia De Romanis violoncello
Mario Germani clavicembalo