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Giochi di Potere (Backstabbing for Beginners) del regista danese Per Fly (nelle sale dall'11 luglio 2018) è un thriller politico ispirato all’autobiografia di Michael Soussan, all'epoca giovane coordinatore di un programma presso le Nazioni Unite, nella quale racconta lo scandalo “Oil for Food” (“Petrolio in cambio di cibo”), noto come il più clamoroso scandalo finanziario nella storia dell'ONU.

Il "programma petrolio in cambio di cibo" (OFFP, come da acronimo inglese) venne lanciato dal governo statunitense sotto la presidenza di Bill Clinton nel 1995, per contrastare l'accusa secondo cui la popolazione civile irachena, in particolare, sarebbe stata oggetto di sanzioni economiche contro il paese imposte a seguito della Prima guerra del Golfo, con l'obiettivo di disarmare Saddam Hussein e l'Iraq e di consentire al paese di scambiare petrolio sul mercato mondiale con beni umanitari, in particolare prodotti alimentari e medicinali.

Nel 2004 il segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, istituì una commissione d'inchiesta indipendente sotto la guida di Paul Volcker. Nella sua relazione finale, la commissione Volcker afferma che l'Iraq è stato in grado di vendere petrolio illegalmente per quasi undici miliardi di dollari USA al di fuori dell'OFFP e che un gran numero di società attive a livello internazionale hanno pagato tangenti per 1,8 miliardi di dollari USA al governo iracheno. Per questo motivo, l'OFFP è considerato uno dei più grandi casi di corruzione conosciuti negli ultimi decenni.

Il film è molto fedele all'autobiografia di Michael Soussan (il cui titolo richiama quello dell'originale inglese: Backstabbing for Beginners: My Crash Course in International Diplomacy) e racconta quasi con lo stile di un documentario la storia di Michael (Theo James), un giovane idealista che ottiene il lavoro dei suoi sogni alle Nazioni Unite come coordinatore del programma “Oil for Food”. Viene così spedito in Iraq dove, nell’atmosfera già tesa del dopoguerra, è assediato da agenti del governo e da paesi avidi di potere attratti come squali dalle riserve di petrolio del paese del Golfo.

Michael cercherà un maggiore raccordo con l’unica persona di cui è convinto di potersi fidare, Pasha (Ben Kingsley), suo superiore ed esperto diplomatico. Ma quanto più inizia a scoprire i dettagli, più comincerà ad affacciarsi il sospetto che si tratti di una cospirazione ad alti livelli. L’unica via di uscita sarà quella di denunciare tutto, mettendo a rischio la sua vita, la carriera del suo mentore e la vita della donna curda di cui è innamorato.

Nel cast, Theo James (che ha inaugurato la sua carriera cinematografica col ruolo del protagonista David in Underworld - Il risveglio, quarto film della fortunata serie di Lakeshore e Sony, diretto da Mans Marlind e Björn Stein con Kate Beckinsale, che ha incassato 160 milioni di dollari in tutto il mondo. È poi comparso in Divergent series, la saga cinematografica di Lionsgate) si disimpegna bene, in un ruolo che gli è abbastanza congeniale, benché talora lo interpreti più con il piglio dell'eroe senza macchia e senza paura che con quello del funzionario/agente dell'ONU, tecnicamente preparato ed esperto di politica internazionale.

Di consumato mestiere è l'interpretazione di Sir Ben Kingsley (vincitore di un Oscar, due Golden Globe e due BAFTA per il suo avvincente ritratto di Gandhi): di lui si nota subito come il suo background sia radicato nel teatro inglese, dove ha cominciato la sua carriera professionale entrando nella Royal Shakespeare Company nel 1967. Nel ruolo di Pasha, riesce a impersonare perfettamente quello spregiudicato realismo che non degenera nell'aperto cinismo e nell'immoralità che caratterizza l'anziano diplomatico dell'ONU.

Dei due personaggi femminili, ci ha convinto più Rachel Wilson nei panni di Lily, giovane attivista curda, che Jacqueline Bisset in quelli di Christina Dupré, funzionaria ONU deceduta prematuramente.