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The Giver. L'accoglienza della memoria
In un mondo senza colori la differenza è data da chi ne vede anche uno solo, un cenno fra i capelli di Fiona, e Jonas comincia a pensare di avere delle doti aldilà del comprensibile: Jonas sarà l'accoglitore di memorie nel film di Phillip Noyce, The Giver. Il mondo di Jonas, dove il donatore di memoria sarà il bravissimo Jeff Bridges e l'anziana leader di questa fantascientifica società poerfetta del futuro hya il volto di Meryl Streep.
In una società dove regna l'armonia perchè conservare la memoria e come decidere chi la accoglierà dal passato per tramandarla all'unico che sarà in grado di conservarla e osservarla? L'osservazione della memoria, l'esperimento della memoria come accoglienza del sapere tutto, come aprire quel vaso di Pandora che separava il mondo dal caos, gli essere umani dalla conoscenza prometeica del bene e del male, come del dolore e della sofferenza. Di questo è incaricato Jonas (bravo Brenton Thwaites nella parte), nome biblico per eccellenza, uno dei profeti minori che viene incaricato da Dio di andare a predicare a Ninive (l'origine del nome Ninive non è conosciuta, probabilmente il nome significa 'sede di Ishtar', dea assiro - babilonese, dell'amore e della guerra. Nina era uno dei nomi babilonesi della dea, l'ideogramma significa 'casa o palazzo del pesce' il cui significato probabilmente è da mettersi in relazione al termine aramaico di 'Nuna' che significa pesce): dopo il loro pentimento, Dio li perdona. Gabriel, il neonato che Jonas difende dalla sua esecuzione (il “congedo altrove” per coloro che si contrappongono alle regole della società totalitaria governata dagli anziani, oppure per chi è debole di salute come Gabriel), è invece, ancora secondo una lettura biblica, l'”Angelo di Dio” e colui che interpreta le visioni di Daniele nell'omonimo libro. Jonas lo riconosce come continuatore del suo “Verbo”, di quelle visioni che riesce a trasmettergli come un dono.
Jeff Bridges, nella parte del donatore, è una presenza importante e perfettamente adatto al ruolo che ricopre: trasmetterà a Jonas le prime memorie che cominceranno ad aprire una breccia nella società di un Brave New World (cfr. Aldous Huxley e la fantascienza distopica) completamente ordinato da iniezioni sedative che interrompono il flusso R.E.M. e bloccano la memoria delle emozioni.
Una comunità al di fuori del mondo che per difendersi dal dolore annulla anche l'amore e che il concetto americano colonico della paura del diverso, della separazione da tutto ciò che non rientra nella cablatura dei pattern di vita comuni, genera pericolo e deve essere eliminato - come in The Village di Shyamalan, con la grande differenza che abbiamo il futuro al posto del passato. Dal bestseller di Lois Lowry premiato col Newbery Medal nel 1994, e presentato anche sul palcoscenico dei teatri, un film di fantascienza sociale che fa riflettere.