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Gran Galà Il cigno nero. Odile tra le piume bianche
Il Gala Il cigno nero il 2 e 3 aprile all'Auditorium della Conciliazione con l'organizzazione e la produzione di Daniele Cipriani Entertainment, ha presentato étoiles della danza di livello internazionale, spettacolo che è rimasto in tournée fino al 5 aprile a Livorno, facendo tappa a Roma e Firenze.
Sugli splendidi sfondi di Massimiliano Siccardi, video artista, si agitano le ombre del balletto per antonomasia: Il Lago dei cigni di Čajkovskij (1875-76), che verte appunto attorno a due cigni, uno nero, quello del titolo, uno bianco, la principessa incantata Odette che, mutata in cigno, ha una sorta di gemella cattiva figlia del mago Rothbart che l’ha imprigionata in un corpo di cigno. In questo spettacolo, presentato da una serie di stelle della danza, la dedica è a Odile, Il cigno nero.
Il titolo è tratto dal famoso film Black Swan di Aronofsky che si incentra sulla rivalità di Odette ed Odile – cigno bianco/cigno nero -, l'antefatto del Lago dei cigni di Tchaikovsky (12875-76), “il balletto” per antonomasia, è piuttosto conosciuto e verte intorno a questo doppio. Nel film la bravissima Nathalie Portman è la protagonista, nel ruolo del fragile cigno bianco della metamorfosi, con cui ha conquistato il Golden Globe nel 2011 come miglior attrice protagonista. La pellicola aveva aperto il 67° Festival dei Cinema di Venezia dove ha ricevuto il Premio Mastroianni a Mila Kunis per la parte di Lily,
Sul palcoscenico dell'Auditorium Conciliazione, per la parte da protagonista nel balletto, abbiamo visto Ashley Bouder del New York City Ballet, sia in assolo, per La morte del cigno su musiche di Saint-Saëns, sulla coreografia di Michel Fokine; sia in coppia con l'altro astro della compagnia newyorkese, ovvero Joaquin De Luz, nel pas de deux di Il cigno bianco, sulle musiche celebri di Čajkovskij. Siu quest'ultime si è anche provato Giuseppe Picone da solo, nella variazione maschile, offrendoci all'inizio un pas de deux con Flavia Stocchi, particolarmente leggera nella sua interpretazione, nei Tre preludi di Ben Stevenson su musiche di Rachmaninoff.
Una coreografia nuova e degna di nota è stata quella di David Fernandenz, intitolata Five Variations on a Theme, su musica di Johann Sebastian Bach, con Joaquin De Luz che ha presentato un balletto originale, ritmato e dai passi non ovvi, rappresentando una novità nel panorama della kermesse classique. Insieme a lui Alessio Rezza, che ha introdotto con un passo ed un costume da giullare Il lago dei cigni su coreografia di Marius Petipa, partecipando alla Danza spagnola finale, sempre dal capolavoro di Čajkovskij, merita una lode per la freschezza, la sobrietà e la preparazione anche nei passi più slanciati e veloci, con una completa padronanza tecnica e di ruolo.