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Harmonia Mundi edita Henry Mancini con Peter Gunn
Henry Mancini è un autore molto amato e conosciuto: è difficile trovare qualcuno che non conosca o non abbia mai ascoltato brani come “Moon river”, o canticchiato il celebre tema della “Pantera rosa” o apprezzato “Crazy world” nella splendida interpretazione di Juli Andrews nel film Victor Victoria.
Il CD Harmonia Mundi USA, appena uscito e distribuito da Ducale, propone le musiche composte da Mancini per una serie televisiva poliziesca molto celebre a cavallo fra gli anni '50 e '60: Peter Gunn. Il tema principale ha raggiunto una popolarità universale e spesso chi lo conosce addirittura ne ignora il titolo e per cosa fosse stato scritto.
L'ottimo gruppo Harmonie Ensemble/New York, diretto da Steven Richman, offre un prodotto di altissimo livello, splendidamente registrato ed eseguito, che offre la possibilità sia di apprezzare la qualità del prodotto musicale sia di fornire spunti di riflessione su un autore celebrato ma del quale è doveroso ricordarne le caratteristiche e la formazione.
Henry Mancini appartiene infatti alla categoria dei grandi autori di musica da film che hanno alle spalle una preparazione accademica di altissimo livello. Probabilmente non molti sanno che la sua formazione è dovuta ad un importante compositore italiano del '900, Mario Castelnuovo Tedesco, che emigrò negli Stati Uniti per sfuggire alle leggi razziali e che ebbe come allievi alcuni fra i più importanti autori di colonne sonore, oltre a Mancini ricordiamo solamente Goldsmith e Williams, affiancando egli stesso alla produzione “accademica” quella di compositore di musiche da film.
Con basi così solide e con un indubbio talento innato, ma anche con l'esperienza formatasi, per esempio, dalla gestione dell'ensemble di Glenn Miller in seguito alla prematura scomparsa del fondatore e leader, Mancini ha avuto la possiblità di utilizzare un ampio spettro stilistico con un dominio assoluto dell'orchestrazione.
Tornando al CD dopo questa doverosa premessa, quello che colpisce subito l'ascoltatore è la perfezione e compiutezza di ogni traccia, tenendo conto che si tratta di brevi brani, che non superano i tre minuti e mezzo, destinati quasi tutti ad essere una sorta di contorno alle situazioni narrate nelle puntate della serie televisiva. Nonostante quest'aspetto che potrebbe giustificare per qualsiasi autore una scrittura di circostanza senza “spreco” di idee, Mancini confeziona in ogni sezione dei brani piacevolissimi, perfettamente calibrati, arrangiati impeccabilmente ed in grado, come dimostra lo stesso CD, di reggere un ascolto svincolato dalla loro destinazione originale.
Lo stile si potrebbe definire jazz pop pervaso da un'atmosfera anni '60 (piacevolissimo “Spook”, con tipico andamento in terzine dell'epoca a margine del dialogo fra tromboni e sax solista), nel quale si privilegia la presenza del vibrafono e delle sezioni dei fiati, ma anche del pianoforte, passando da brani soft ed intimi (il celeberrimo “Dreamsville”), a tipici blues (“Soft sound”), a brani di puro swing (“Session at Pete's pad"), con sezioni improvvisative, o gradevolissime sessions nella quali si respira l'atmosfera dei clubs di Manhattan (“The floater”), o incalzanti (“Blue steel”) in uno stile che sarà poi ripreso, per esempio, da Quincy Jones, così come “Slow and easy” sembra quasi un omaggio allo stile ed all'atmosfera del repertorio di Glenn Miller.
In apertura e chiusura, in due versioni leggermente differenti, il sigillo del geniale tema (“Peter Gunn Theme”), che appartiene alla ristrettissima categoria dei temi televisivi, e non solo, che hanno lasciato una traccia indelebile per originalità e stile, primato conteso forse solo da un altro tema di Mancini: The pink panther. L'esecuzione, la precisione e l'adesione agli arrangiamenti originali nell'esecuzione dell'Harmonie Ensemble/New York con la guida sicura di Steven Richman rendono questo CD uno splendido e doveroso tributo alla genialità di Henry Mancini.