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Harmonia Mundi. Widmann ed i colori del clarinetto mozartiano
Un bel CD con un capolavoro mozartiano. Ma è forse possibile non incidere o non ascoltare un CD mozartiano che non contenga in ogni caso un capolavoro? Nel CD Harmonia Mundi, appena uscito e distribuito da Ducale, il capolavoro, se mai sia lecito e possibile tentare con Mozart una graduatoria, è collocabile nella sezione eccellenza, trattandosi del Quintetto con clarinetto K581 nell'esecuzione dell'Arcanto Quartett con Jörg Widmann. Completa il CD il Quartetto K421.
Mozart ha utilizzato la forma del Quartetto creando una serie di composizioni che, superando il maestro Haydn e senza essere superati da quelli di Beethoven, che appartengono ad una categoria particolare al di fuori della collocazione cronologica, hanno rappresentato uno dei momenti più alti nella storia della musica nel repertorio per questo organico.
Se ad una forma ed organico del genere aggiungiamo poi uno strumento che quasi in automatico si associa a Mozart (il Trio “dei birilli” K498, questo Quintetto, il concerto K622, alcune musiche massoniche....) come non rimanere estasiati dal risultato ottenuto?
All'epoca di Mozart il clarinetto non aveva ancora raggiunto una consolidata presenza nelle composizioni. Si trattava in effetti di uno strumento utilizzato relativamente da poco tempo in orchestra e quindi ancora da scoprire come elemento timbrico anche nel repertorio cameristico. Mozart per primo ebbe l'intuizione di farlo diventare partner paritario per importanza insieme ad un quartetto d'archi, così come nell'accostamento in trio con il pianoforte e la viola o consacrandolo definitivamente come solista con il capolavoro insuperato del concerto K622.
Stimolo e presenza fondamentale nella realizzazione di questi brani Anton Stadler, amico fraterno di Mozart e senza dubbio il più grande clarinettista del suo tempo, al quale sono dedicati tutti e tre i brani citati.
Jörg Widmann, clarinettista che non necessita di molte presentazioni, è partner ideale del Quartetto Arcanto (Antje Weithaas, violino, Daniel Sepec, violino, Tabea Zimmermann, viola, Jean-Guihen queyras, violoncello) nello svelare all'ascoltatore il geniale accostamento timbrico mozartiano. Già dalle battute iniziali del primo movimento appare la musica “sorridente” di Mozart, in tutta la sua levità ed apparente semplicità nello scorrere delle idee musicali. Gli interpreti ricreano quell'atmosfera serena e quasi disarmante aiutandoci a capire, forse, cosa intendesse dire Mozart quando scriveva che lui “...metteva semplicemente insieme delle note che si amano...”.
Nel secondo movimento è inevitabile l'accostamento con il movimento lento del concerto per clarinetto per bellezza e profondità di ispirazione. Widmann esegue e sviluppa le frasi con rara maestria nell'emissione e nei colori, regalando momenti di pura poesia. Come accade in molte altre composizioni mozartiane, dopo momenti così intensi ed emotivamente coinvolgenti, l'autore aiuta l'ascoltatore a ritrovare serenità con un Minuetto ed un Allegretto con Variazioni che ci riportano sulla terra ed in forme tipiche della musica da camera settecentesca, ovviamente trattate e costruite con l'insuperabile ed inconfondibile stile mozartiano, concedendo agli esecutori di ritornare, insieme all'ascoltatore, a sorridere condividendo il piacere di far musica.
Come anticipato, completa il CD il quartetto K421. Anche in questo caso i livelli artistici sono altissimi e splendidamente esaltati dagli esecutori. Il K421 è un quartetto nel quale traspare quell'inquietudine interiore che ogni tanto affiora, più o meno volontariamente, nella musica mozartiana e che fa rinascere la riflessione su come realmente Mozart vivesse la propria vita intellettuale ed artistica e come si rapportasse con il mondo esterno. Costruito e suddiviso in quattro tradizionali movimenti, rivela per l'ennesima volta la genialità dell'autore nel minuetto che è distante anni luce dalla superficiale e manieristica forma usata dai suoi contemporanei presentandosi con armonie e con un clima drammatico assolutamente sorprendente.