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The Imitation Game. Turing e la mela conquistatrice
Il regista norvegese Morten Tyldum ha diretto The Imitation Game, una pellicola che narra di come Alan Turing – interpretato da Benedict Cumberbatch -, matematico geniale e crittografo altrettanto dotato, è riuscito a decodificare il sistema di comunicazione Enigma tra le potenze dell'Asse, cambiando le sorti della Seconda guerra mondiale. La storia di come lo decodificò con una macchina – antesignana del moderno computer - e l'aiuto di altri scienziati, fra cui una donna, Joan Clarke, nella cui parte recita Keira Knightley.
Il film riproduce la biografia di Andrew Hodges, Alan Turing. Una biografia (Alan Turing: The Enigma), pubblicata dopo l'uscita del film anche con il titolo Alan Turing. Storia di un enigma, ed aggiunge molto alla personalità da decrittare dello stesso Turing, che conobbe il suo carissimo amico Christopher Morcom al college, quando questi lo introdusse per la prima volta alla crittografia per comunicare in segreto con lui. Bambino perseguitato perché diverso e troppo dotato, un dubbio sull'autismo (Asperger secondo Ioan James), perché gli era difficile comprendere i messaggi impliciti, il “sottotesto” dei discorsi degli uomini che andava al di là di una lettura logica e trasparente come i suoi occhi – verdissimi e glaciali quelli di Cumberbatch, quanto impressionanti nel lasciar trapelare quello che pensava più che le emozioni -, Turing sarà poi condannato infamemente nel 1952 per la sua omosessualità che non seppe nascondere, e che fu reato in Inghilterra fino al 1967.
Quello che colpisce di più del film sono le reazioni al suo carattere più che alla sua scienza: difatti non solo fu giudicato arrogante dai suoi collaboratori, ma avversato dal Comandante Denniston (Charles Dance) fin dall'inizio, senza un vero motivo: quest'ultimo non comprendeva minimamente di quale reale portata potesse essere la scoperta dei codici di Enigma per la vittoria, ma Churchill sì, e fu lui a metterlo a capo della squadra di Bletchley Park.
Ciò che racconta il film è in fondo la parabola discendente di un genio matematico che cade sulla falsità moralistica di un Inghilterra che solo nel 2009, attraverso le parole dell'allora capo del governo Gordon Brown, si scusò a nome del Governo per la condanna ed il trattamento di castrazione chimica cui Turing fu sottoposto nel 1952 dopo un'indagine del detective Nock (Rory Kinnear) che portò alla sua condanna; e la Regina Elisabetta II di Inghilterra gli conferì il “perdono” definitivo nell'agosto 2014. Viene da pensare che la “mela avvelenata”, con cui si crede che si sia avvelenato Turing con il cianuro di potassio, provenga proprio da lei.
Il titolo del film, The Imitation Game, ovvero “Il gioco dell'imitazione” proviene dalla macchina di Turing, successiva al sistema Colossus, per verificare se sia possibile distinguere un essere umano da una macchina, oppure se quest'ultima è tanto eccellente nell'imitarci dal non farci ravvisare nessuna differenza; approfondiamo.
Alan Turing e la sua macchina. Il gioco dell'imitazione
"Alan dice che le macchine pensano." Le macchine pensano, hanno uno schema logico come noi, ma non hanno uno spirito od un cuore come noi.” E soprattutto non hanno lo spirito di Christopher Morcom, compagno di studi e beloved (amato) dall’inizio: “Faceva sembrare tutti gli altri così ordinari”. All’improvviso però Chris muore, è il 1930 e Alan l’anno dopo entra a Cambridge. Per tutta la vita lo ricorderà con le parole di speranza che seguono: “Sento che lo rincontrerò di nuovo da qualche parte. È andato a fare qualcosa d’importante”. Era dotato, come dirà Turing prima di mangiare la mela, di una grazia conquistatrice, la stessa della mela rossa di Biancaneve che amava tanto nella versione disneyana, e che altri, attraverso le sue stesse mani, hanno avvelenato.
Approfondiamo ora perché Alan Turing è stato dichiarato lo scopritore dell’intelligenza artificiale. A parte il decriptatore Colossus, denominato poi Ultra, che fu usato dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale per decifrare le comunicazioni del sistema tedesco Enigma, Turing fu ed è celebre soprattutto per la Macchina di Turing, un esperimento elaborato nel 1936.
Turing propose di effettuare un test in cui, tramite una telescrivente (oggi si usano i computer), un umano ed un dispositivo di calcolo comunichino scegliendo una serie di simboli come risposta alle domande dell’umano. Nei test odierni, a parte l’uso del computer, le domande poste alla macchina possono essere complesse e così le risposte: nel momento in cui una di queste risposte date dalla macchina saranno riconosciute come “umane”, la macchina avrà superato il test di Turing.
In realtà questo test si configura come esponente della teoria meccanicistica sulla mente, ovverosia si basa su un paragone tra stati mentali e processi di calcolo, lasciando in sospeso tutta una serie di caratteristiche umane, come la coscienza, l’intenzionalità e tutti gli stati psicologici che compongono e caratterizzano l’intelligenza umana.
La macchina di Turing è legata agli esperimenti sull’intelligenza artificiale, alle reti neurali e al connessionismo. che usa le reti neurali per dimostrare i sistemi di elaborazione del cervello e riprodurli. Attraverso le “connessioni” neurali, che si avvalgono di una memoria statica contenente le informazioni e di un elaboratore centrale, si riproducono le risposte ai segnali di ingresso (“le domande”). Queste reti nelle intenzioni forniscono un modello di comportamento dinamico che imita quello umano.
“Eliza”, un elaboratore che si trova su Internet, ha passato il test di Turing presentandosi come un specie di psicoterapeuta ante litteram: i ragazzi della scuola di Camp Rogers gli ponevano delle domande sui loro problemi da adolescenti, il rapporto col sesso, con i loro amici e lei rispondeva traendo spunto dalle loro risposte. Per esempio: “Il mio ragazzo dice che sono depressa e non so se crederci oppure no.” Ed Eliza dice: "Veramente, e come mai?”, e la ragazza: “Sì, perché sto tutto il giorno in casa e non voglio uscire.” Eliza: “ Come mai non vuoi uscire?”, e così via. In sostanza Eliza “non risponde” ma ripete quello che le suggerisce la domanda posta dalla ragazza che ha creduto di essere in comunicazione con un essere umano. La forma più semplice usata oggi della Macchina di Turing è il test CAPTCHA, ovvero quello che troviamo nella maggioranza dei login per registrarsi, a verificare che colui che scrive sia un essere umano.