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Inside Out. La Fabbrica delle Emozioni
Che cosa succede dentro la nostra mente si è chiesto Pete Docter quando ha visto sua figlia di 11 anni, esattamente l'età della protagonista del suo ultimo ("prediciamo" pluripremiato) cartone animato Disney Pixar Inside Out, quando cresce e diventa tranquilla e riservata da vivace e spensierata che era prima? E quindi, spazio alle emozioni: ne ha scelte cinque comuni a tutti gli studi perché 27 erano troppe, tra quelle elencate in tutto il mondo. E le ha scelte fra quelle che sono presenti in tutti gli studi sulle emozioni, insieme al Dottor Keltner (Berkeley University), stando attento sia alla metaforica fisicità dei personaggi sia ai colori scelti per rappresentarli.
All'inizio siamo colpiti dalla frizzante felicità di Gioia, vestita con un abitino verde pastello con unan bella stellona azzurra come i suoi capelli ed occhi stampigliata sopra: Gioia emana allegria da tutti i pori e zompetta in continuazione per animare la squadra dentro la mente di Riley (la ragazzina protagonista del film) che trova il suo contraltare in Tristezza, capelli, incarnato e vestito tutti blu come si intende il colore di quest'emozione in inglese, “to feel blue” significa “sentirsi tristi”.
Non mancano le altre: la Paura è piuttosto importante, siglata da un lillà appena accennato, è sfilato e con un guizzo di capelli a spirale, sempre attento affinché Riley la biondina cogli occhi azzurri, prediletta di mamma e papà, non si faccia male e sondi attentamente i pericoli.
Rabbia è tutto rosso e rettangolare, impulsivo, interviene ogni volta che Riley si debba difendere, spesso eccedendo: per questo sputa fiamme dal capo. Vicino a lui è Disgusto, in verde bosco, abbigliata con cura, fa sì che Riley non sia intossicata, fisicamente (magari dai broccoli!) e non.
Un film, questo di Pete Docter, che indaga in profondità nel suo viaggio con Gioia e Tristezza nei meandri della mente di una bambina: entusiasmante e approfondito anche per gli adulti, che rimarranno piacevolmente stupiti dal Treno dei Pensieri; dal bosco oscuro del Subconscio; dal passaggio deformatore del Pensiero Astratto; dal ridente elefantiaco e rosa Bing Bong, l'amico immaginario di quando Riley aveva tre anni. La Memoria e lungo termine, i Ricordi Base, e le Isole della Personalità sono altri stimoli per indagare la mente e come formula i propri pensieri e poi i ricordi, che permangono nella mente solo se contenenti un'emozione.
Una delle sequenze più divertenti ed immaginifiche del film è la creazione dei sogni: sembra di stare in un teatro di posa dove si produce un film (o vari) ogni notte, con un team preposto a crearlo, a partire dai ricordi del giorno, ed era questa la prima idea venuta a Docter per creare lo Stato Generale della Mente, poi ha pensato ad una fabbrica ed hanno persino visionato due fabbriche vere, una di caramelle ed una di uova, per ben rappresentare tutto il meccanismo che distribuiva e modificava i ricordi ed i pensieri.Con la colonna sonora di Micheal Giacchino e la produzione esecutiva di John Lasseter, quest'ultimo film di Pete Docter è entusiasmante per adulti e bambini, in loro compagnia oppure no.