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Intervista a Bruno Coulais. Il linguaggio sonoro dei segreti
Il compositore delle colonne sonore di film come Coraline, Vidocq, Mikrocosmos e molti altri ancora, diventa il direttore artistico al Centro Sperimentale di Cinematografia del Laboratorio 2013 di "Musica per film" di Roma, e si è offerto per una conferenza stampa il 23 settembre, insieme ai suoi studenti. In questa occasione lo abbiamo intervistato in proposito delle sue passate collaborazioni ed i suoi progetti futuri.
Coulais ha iniziato con il documentario, nel 1977, incontrando ad uno stage a Parigi François Reichenbach, e musicando il documentario Mexico Magico: lui, che aveva, come racconta, una concezione pura della musica classica, e che mai avrebbe pensato a scrivere musica da film. Nel 1997 ha ricevuto tre Césars (gli oscar francesi per le colonne sonore) per Mikrocosmos – Le peuple de l'herbe, un film consacrato agli insetti e diretto da Claude Nuridsany e Marie Pérennou; un altro César nel 2000 per Himalaya e poi ben quattro premi, tra 2004 e 2005, per il film Les Choristes: tra cui un César, uno European Award, un Victoire de la Musique ed un Étoile d'Or. Ha poi composto per altri film come Coraline e la porta magica (2009); I fiumi di porpora (2000), Vidocq (2001), Il popolo migratore (2001), Belfagor il fantasma del Louvre (2001), ed altri ancora.
Lei ha composto per molti film, ricevendo molti premi, in particolare per un film animato in 3D molto famoso, che è Coraline, per il quale avete ricevuto un Annie Award: avete anche conosciuto l'autore del libro, Neil Gaiman?
Si, l'ho conosciuto e l'ho incontrato molte volte: è uno scrittore che ha molta fantasia, un immaginario molto vasto.
Specialmente ha un immaginario gotico in particolare.
Si, questo mi ha aiutato molto per la musica: mi ha permesso di inventare una musica strana e singolare, oltre che fantastica.
Ho trovato questo touche gothique anche in Mikrocosmos, che ha ricevuto tre premi Césars, giusto?
Si, ma non solo gotico, ho cercato di trasmettere la paura, il timore attraverso la musica, e non ho usato sempre una grossa orchestra per arrivare a questo scopo. Ho cercato nell'infanzia questa ispirazione: secondo me evoca sia il terrore sia il senso del fantastico.
A questo proposito voi impiegate molto i cori, anche le Voci bianche.
Si, è vero e in Coraline ho impiegato un testo che ho inventato da cantare, che non aveva alcun senso logico: un testo solo musicale, come se si trattasse di un linguaggio segreto.
Il libretto di Coraline: l'autore è lo stesso del film oppure è un altro?
E' differente: è Henry Selick, è molto celebre per i suoi film come Nightmare before Christmas.
Voi vedete il film durante la composizione della musica oppure dopo?
Prima di comporre e spesso durante e dopo, ho molto bisogno delle immagini per essere ispirato. Se ho problemi di ispirazione invece vado a fare un giretto per un museo, oppure in qualche luogo artistico che possa stimolare la mia immaginazione.
Voi cercate di connettere direttamente le immagini ai suoni?
Piuttosto cerco di descrivere il non detto, ciò che celano le immagini: una specie di commentario invisibile.
Per esempio in Vidocq è molto chiaro, come nel brano Une soufflerie.
Si, esattamente: è come un fantasma.
Lei sta lavorando ad un progetto ora?
Certo, sia su musiche da film sia per concerti.
Avete scritto musica per quartetti?
Si, sia per quartetti sia per opere e per il teatro.
E per il balletto?
Non mi è mai capitato ma mi interesserebbe molto. Ho scritto la musica per un'opera che è di un napoletano, Orlando forioso, con cui ho collaborato a vari progetti per opere liriche contemporanee come Don Ghjuvanni in Commedia dell'arte, Marco Polo, Il gioco di Robin e Marion, Lucio ou le reve de l'ane d'or.
E opere per un'orchestra sinfonica?
Si per esempio per l'Orchestra di Radio France
E progetti per film?
Si, uno intorno alla danza ed un altro per un film d'animazione dello stesso regista di The secret of Kells che si chiama Tom Moore (l'altra regista del film The Secret of Kells si chiama Nora Twomey, N.d.C.).