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Istituzione Universitaria dei Concerti. 70 candeline per festeggiare il 2015
Dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ai solisti dei Berliner Philarmoniker, dai Tallis Scholars al Quartetto Prometeo insieme a Giovanni Sollima, Viktoria Mullova e tanti altri per festeggiare l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, che nel 2015 spegnerà ben 70 candeline trasformandosi, per l’occasione, in “un’ape” – come suggerisce Antonio Ballista – “attingendo dai fiori più belli e profumati per creare il miele migliore”!
Grande la soddisfazione del Consiglio Artistico della IUC al tavolo della conferenza stampa per la presentazione di una stagione ricca e varia, con tante prime esecuzioni italiane (Gazi Park di Fazil Say, Transir di Michäel Lévinas, Superstructure di Oliver Schneller, Geneva Bulgar di Ben Amots) e romane (Wiegala di Ilse Weber), con debutti in Italia (Ensemble di Fiati della London Symphony Orchestra, Orchestra sinfonica de Guanajuato ) e artisti che per la prima volta si affacciano sul palcoscenico della capitale (Gilad Harel, Rachel d’Alba, Nicolas Hodges).
Ennio Morricone, Franco Piperno, Nicola Sani, Antonio Ballista (assente il direttore generale Francesca Fortuna per motivi familiari) insieme al rettore de l’Università La Sapienza, Luigi Frati, presentano a turno con enfasi e orgoglio un programma musicale nel segno della qualità artistica di riconosciuto valore: ci sono giovani e giovanissimi (Yundi Li, Julian Ja, Christian Chamorel) ma anche musicisti che salutano il pubblico dopo quarant’anni di carriera per ritirarsi dalle scene (Hilliard Ensemble). “E’ un lavoro” - spiega Nicola Sani del Consiglio artistico della IUC “frutto di dialogo con gli interpreti, in modo che ogni concerto diventi un progetto, un’occasione di approfondimento e di analisi di particolari fatti musicali”.
Diversi i temi all’attenzione del pubblico: Arvo Pärt, punto di congiunzione tra culture alternative e accademiche, Avi Avital, mandolinista tra le figure più interessanti della nuova scena della popular music, David Krakauer, il “funambolo” del clarinetto, per la prima volta a Roma col suo gruppo Ancestral Groove, protagonista della scena newyorkese in un mix di groove e tradizione klezmer. Alla musica contemporanea, quest’anno, la Iuc riserva uno spazio importante privilegiando compositori non italiani che si sono distinti nel campo dell’avanguardia e della ricerca come Les Percussions de Strasbourg, gruppo centrale nel rilancio della percussione come strumento solista con le musiche di Levinas, Schnell, Xenakis e Cage. Una prima esecuzione assoluta “Nove colori in nove movimenti” trasformerà il palcoscenico dell’Aula Magna dell’Università di Roma in un enorme tableau, in cui il pittore – scenografo, Gabriele Amadori insieme ai jazzisti Stefano Battaglia e Michele Rabbia realizzeranno un’esperienza di teatro totale. Non poteva mancare una riflessione per il giorno della memoria, con le musiche d Messiaen, Stravinskij, Delius e Ravel e il ricordo dei 250 anni della morte di Rameau con il debutto italiano dell’Ensemble Les Paladins.
Tra le particolarità un concerto “automatico” in cui l’ensemble italiano Ars Ludi porterà sul palcoscenico musiche per carillon e orologi meccanici dai tempi di Haydn e Beethoven fino a Stockausen e un concerto “partenopeo” con Peppe Barra e il repertorio napoletano dal 1600 ai giorni nostri.
La consolidata collaborazione con l’Università La Sapienza fa sì che anche quest’anno la IUC rinnovi il progetto “Musica Pourparler”, lezioni – concerto, per avvicinare gli studenti alla musica classica, che si terranno in concomitanza di tre anniversari: il centenario della nascita di Charlot con un progetto speciale dell’Orchestra Italiana del Cinema in prima romana, l’anniversario dei 150 anni della nascita di Richard Strauss e il bicentenario della nascita di Adolphe Sax con i giovani musicisti del Conservatorio di Musica di Roma.