IUC. Fazil Say ed una passeggiata a Gezi Park

Articolo di: 
Livia Bidoli
Fazil Say

Il pianista turco Fazil Say è tornato alla IUC il 7 febbraio 2015 con due sonate di Mozart e soprattutto del materiale suo, tra cui la composizione Gezi Park 2 in prima italiana, dedicata ai moti di protesta a Piazza Taksim ad Istanbul del 28 maggio 2013 per far si che il polmone verde di Istanbul non fosse svenduto e ridotto ad un centro commerciale. Il pianista turco aveva composto altri brani di impegno civile, fra cui una ballad che ha suonato stasera in omaggio al poeta turco Nazim Hikmet, anche lui inviso al governo turco quando era vivo. Rircordiamo che lo stesso Fazil Say ha rischiato l'espulsione (sentenza sospesa per buona condotta) dal suo paese per un “tweet” ironico sull'integralismo islamico proprio due anni fa.

La prima parte è dedicata a Mozart e alle sue celebri sonate: la prima, la K457 in do minore, dedicata alla pupilla del compositore, Thérèse, viene interpretata con il voltapagine: determinando un'attenzione particolare all'esecuzione, affilata e dolce, al contrario della “solita” opulenza di Fazil al piano: nonostante ciò il suono è pieno e dona particolare risalto all'impasto timbrico. La Sonata K330 in do maggiore, senza voltapagine, composta anch'essa nel 1784, è una passeggiata per Fazil che la interpreta piacevolmente per noi in una virata unica, per dare il suo meglio nella seconda parte con le sue composizioni.

La Sonata Gezi Park 2 op. 52 del 2014, composta da Fazil Say per supportare il movimento di protesta nato spontaneamente ad Istanbul per salvare il parco di Piazza Taksim dalle ruspe di Erdogan, è una composizione dove lo spirito di opposizione del pianista è ben chiaro. L'inizio è netto e potente, sembra di implodere nel centro della manifestazione: possiamo addirittura immaginarla, incontrare i manifestanti colpiti dai lacrimogeni, che sfuggono in tutte le direzioni in flussi scomposti e sconvolti dalla paura. Ricordiamo che la protesta ha fatto perdere la vita a 8 manifestanti e più di 8000 sono stati feriti dalle forze dell'ordine. Le ribattute gravi del piano sembrano i pochi avanzamenti dei manifestanti opposti ai molti fermi della polizia, intervallati dalle marce continuamente interrotte da respiri struggenti. Le maniche azzurre della giacca di Fazil accendono di colore il nero tessuto e dipingono di speranza quel malinconico e sofferente suono intriso di atrocità: il pizzicato diretto sulle corde emana quel fiato folclorico da cui è sempre pervasa la musica di Say. Si ode la violenza nelle strade sulle persone inermi, che difendevano uno spazio per respirare ancora: le poche note alte raccontano di qualche voce isolata che si leva nella massa informe della repressione, mentre cenni jazz contaminano il tono di mestizia per velocizzare la cavalcata finale.

Le Four Ballads sono dedicate tutte alla patria in diversi suoi aspetti: la prima, Ses op. 40b, dolcissima, proviene da un lavoro semiscenico dedicato al massacro degli Aleviti (una setta pacifica islamica in seno agli sciiti) da parte di sunniti che hanno circondato l'Hotel Madimak a Sivas il 2 luglio 1993. La seconda ballad è dedicata al poeta Nazim Hikmet (1901-1963) e si chiama proprio Nazim op. 12 n.1: esiliato dalla Turchia nel 1951 perché comunista, ed accusato di spronare il popolo alla rivoluzione, Hikmet, che conobbe anche Lenin, si rifugiò prima in URSS e poi ottenne la cittadinanza polacca, sempre risiedendo a Mosca però. La ballata di Say è venata di oscurità mischiata a motivi popolari colti da improvviso fervore in una densa liricità espressiva. Black Earth la conosciamo: la canzone popolare turca Kara Toprak, composta da Aşık Veysel (1894-1973), si riveste di pizzicati gravi ad eco in un imbuto di suoni vibranti contaminati col jazz. Sait Falk è per lo scrittore turco Sait Falk Abasiyanik (1906-1954) che metteva in risalto le figure della gente comune, dei lavoratori: Say scrive una lirica vibrante e sentimentale con rari echi e malinconiche quanto duttili variazioni.

L'ultima composizione riguarda Nietzsche und Wagner, op. 49 in due movimenti dedicati al filosofo ed al musicista che tanto hanno condiviso nei due campi, facendoli intersecare tra di loro. L'errante Zarathustra si presenta per primo e sembra di seguirlo nelle sue impervie passeggiate a Sils Maria, le ribattute incisive ne raccontano il pensiero a volte contraddittorio e tormentato. Un tappeto di arabeschi racconta invece il teutonico creatore del Ring e sembra quasi di visitarlo nell'oscura penombra di una grotta di un palazzo reale, come quello sul Lago Maggiore tra i trilli che gli uccelli migratori rivolgono al tramonto.

Pubblicato in: 
GN13 Anno VII 12 febbraio 2015
Scheda
Titolo completo: 

IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti
Sabato 7 febbraio, ore 17.30
Fazil Say pianoforte

Programma
Wolfgang Amadeus Mozart
Sonata in do minore K 457
Sonata in do maggiore K 330

Fazil Say
Gezi Park 2 op. 52 (2014)*
*in prima italiana
Nietzsche und Wagner
Four Ballads

Il concerto sarà registrato da Rai Radio3 per successive trasmissioni.