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IUC. Per Gerusalemme Antonacci canta Monteverdi e Lully
Sabato scorso 14 ottobre si è inaugurata sincreticamente la settantatreesima stagione della IUC, l'Istituzione Universitaria dei Concerti che annovera grandi talenti nelle sue stagioni e tiene i suoi concerti nell'Aula Magna dell'Università La Sapienza di Roma. Con il soprano Anna Caterina Antonacci, antidiva del canto e così celebre per le sue doti canore, ed insieme all'Accademia degli Astrusi diretta da Federico Ferri, abbiamo ascoltato un programma che ci ha condotto tra le religioni insieme al Tasso ed alla sua Gerusalemme come grande ispirazione per la musica.
Il concerto ha ruotato intorno a due interpreti principali del Tasso: Monteverdi e Lully, ed essi sono stati anche il non plus ultra secondo chi scrive, dell'intero concerto. Di Claudio Monteverdi (1567-1643) sono state interpretate le tre parti del Combattimento di Tancredi e Clorinda, del compositore quest'anno si celebrano i 450 anni dalla nascita. Anna Caterina Antonacci ha dato un'interpretazione accurata con nessuna incertezza del Combattimento essendo anche uno dei suoi cavalli di battaglia insieme ad altri dello stesso periodo – vieppiù nei passi più veloci: una eccellente performance che ha trovato il momento ancora più alto nel ruolo di Armide (1686) da Jean-Baptiste Lully: qui canta nella parte della maga musulmana innamorata di Rinaldo e ricambiata solo grazie alle sue arti magiche. La profonda sofferenza di questa rovinosa scoperta sul testo della tragédie lyrique a firma di Philippe Quinault, è particolarmente toccante, lasciando Armida sola nell'isola incantata dove l'ha abbandonata Rinaldo.
Il primo brano ascoltato è il Corelli della Sinfonia introduttiva all’Oratorio S. Beatrice d’Este di Lulier, unico brano orchestrale salvatosi dall'impulso destruens del Maestro per ciò che non era stato pubblicato. Quel che segue (nella seconda parte del concerto) è lo splendido Concerto grosso in do minore op. 6 n. 3, trascinante nella sua enfasi composita e controllata che apre con un Largo per poi indugiare nell'Allegro-Adagio che permane suggestivamente nell'aria, spegnersi nella struggenza del Grave e poi scivolare tra il Vivace e l'Allegro verso la chiosa.
I due brani sacri inediti di Colonna sono presentati in prima esecuzione moderna: la Lamentazione III del giovedì sera e la Lamentazione II del sabato santo incorniciano con estrema veemenza e mestizia gli autori già nominati, quasi tenendone il filo nella religio più ignota e lontana dalla speranza della riconquista della città santa.
A questo punto il Battalia à 10, ovvero per dieci strumenti, di Heinrich Ignaz Franz von Biber quasi risulta come un intermezzo sperimentale ed evocativo delle battaglie sul campo di Gerusalemme, rievocando anche onomatopeicamente gli scontri.
L' esecuzione affiatata e sincronica dell'Accademia degli Astrusi con Anna Caterina Antonacci di tutto il programma sottolinea la lunga e felice frequentazione, nonché insieme alla direzione sicura ed elegante del Maestro Federico Ferri, lungamente applaudita dal pubblico assieme al richiamo forte per Anna Caterina Antonacci, una delle interpreti più straordinarie per il repertorio prescelto.