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IUC. Irish Baroque in Aula Magna
L’inaugurazione del turno del sabato della IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti ha presentato l’Accademia Bizantina diretta da Alessandro Tampieri che ha proposto un interessante programma in cui la musica barocca italiana dialoga con quella irlandese. Purtroppo ora a causa delle nuove disposizioni governative l’attività della IUC sarà sospesa forse fino al 24 novembre, se non di più.
Il concerto aveva come titolo Irish Baroque. Da musica per Principi a musica per Gentleman per indicare come non solo in Inghilterra ma anche in Scozia e in Irlanda i musicisti componessero non solo per il Re e la nobiltà ma anche per i borghesi. Nella presentazione Alessandro Tampieri ha anche sottolineato come, a suo avviso, l’influenza della musica italiana e la presenza dei musicisti ivi espatriati spieghi l’uso del violino in molta musica irlandese che oggi conosciamo. D’altra parte anche i musicisti italiani si ispirarono alla musica popolare come dimostrano alcuni brani che sono stati eseguiti.
Ha aperto il programma la Ciaccona in sol maggiore op. II n.12 di Arcangelo Corelli scelta significativa perché il Concerto Grosso, la tecnica violinistica impiegata nelle sonate, fu conosciuta in Inghilterra attraverso non solo il suo allievo Geminiani ma anche attraverso altri musicisti come Händel. La Ciaccona è una danza seicentesca dal ritmo ternario e di tempo moderato che ispirò diversi musicisti, in questa magnifica di Corelli la melodia viene esposta dal dialogo virtuosistico dei due violini.
Il secondo brano è stato la Suite in mi minore da Ayres for the Violins di Nicola Matteis, personaggio eccentrico, che nonostante la sua bravura di virtuoso del violino ebbe difficoltà ad affermarsi per il suo carattere, tra l'altro voleva il silenzio nell’uditorio durante l’esecuzione cosa allora inconsueta. Le poche notizie che abbiamo le dobbiamo a Roger North che affermò: "Come gradita eredità alla nazione Inglese, (Matteis) lasciò in essa un generale favore per il gusto Italiano dell'armonia, e dopo di lui quello Francese fu lasciato completamente da parte, e nessuno in città aveva un condimento senza una spezia italiana. E i maestri qui cominciarono a imitarlo, testimone Mr H Purcell nella sua nobile raccolta di sonate". Le sue Suite, sono di carattere pedagogico e sono divise dal suo autore in più semplici e in più elaborate e virtuosistiche, contengono solo danze ma anche capricci, fantasie e fughe. Nella Suite in mi minore che contiene una fuga su due corde è rifulso il talento virtuosistico di Tampieri in dialogo con la brava Ana Liz Ojeda.
Del citato Purcell, che reinterpretò in modo originale le influenze italiane e francese ed è stato il sommo compositore inglese della sua epoca, è stato il brano successivo la splendida e intensa Ciaccona creata su un basso derivato da “Scocca pur tutti i tuoi strali” di Giovanni Battista Lulli in cui brilla il talentuoso dialogo tra i due violini. Lo scozzese James Oswald fu compositore da camera di re Giorgio III e introdusse nelle sue composizioni melodie scozzesi e irlandesi con il loro caratteristico colore musicale dato dall’uso della scala pentatonica. Ne è stata un esempio la Sonata in re maggiore per due violini e basso in cui il modello e il virtuosismo italiano assumono una nuova veste sonora fondendosi a melodie di canzoni e pezzi strumentali, anche di danze, scozzesi e irlandesi espressamente indicati insieme ai tempi. When she cam Ben she bobbit, Scot tune for violin solo, brano fascinoso e dal virtuosismo impervio è stato reso con grande abilità e musicalità da Tampieri.
Ultimo autore in programma Geminiani in Inghilterra ebbe un grande successo, è noto come virtuoso del violino e per i suoi Concerti grossi in cui mise abilmente a frutto gli insegnamenti del suo maestro Corelli. In questo caso Song The lass of Peaty’s Mill cantata dallo stesso Tampieri è una testimonianza di come anche Geminiani sia stato affascinato dalla musica popolare scozzese. Un aspetto ribadito nella Sonata in fa maggiore per due violini e basso in cui come Oswald indica nei diversi movimenti a quali melodie si è ispirato. I bravi musicisti dell’Accademia Bizantina ben diretti da Alessandro Tampieri hanno immerso il pubblico in questo seducente universo sonoro ricco invenzioni musicali e virtuosistiche evidenziandone colori e ritmi. Grandi applausi hanno salutato la fine di ogni brano e la coclusione del concerto. Come bis è stat eseguita la fuga dalla Sonata a 4 di Händel.