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IUC. Le nozze in garganico di Strawinskij
L'inaugurazione serale della IUC, l'Istituzione Universitaria dei Concerti, avvenuta lo scorso 17 ottobre nell'Aula Magna dell'Università La Sapienza, ha avuto due prime assolute: la composizione Nessun luogo è lontano per sei percussionisti di Marcello Filotei (1966) e l'esecuzione integrale della revisione de Le Nozze di Igor Strawinskij in lingua garganica, realizzata da Roberto De Simone. Terza opera in cartellone la trascrizione di Petruška (1911) di Igor Strawinskij per 2 pianoforti e percussioni.
Protagonisti sul palco della IUC sono stati Ensemble Ars Ludi, Ready Made Ensemble, i solisti di canto Orietta Manente (soprano), Antonella Capurso (mezzosoprano), Francesco Toma (tenore), Andrea D’Amelio (basso) e i pianisti Monaldo Braconi, Marco Marzocchi, Stefano Micheletti e Maurizio Paciariello, tutti diretti da Marcello Panni.
Il concerto è stato inaugurato dalla “percussività” del brano Nessun luogo è lontano di Marcello Filotei che presentava una serie di metronomi appoggiati sul piano elastico della grancassa che li faceva muovere “riallineandoli” pian piano in una verve concettuale che voleva esemplificare con la musica il significato dell'armonia universale tra le persone e tra ritmi che andavano dal free jazz alla bossanova, in un crescendo percussivo e ciclico, per terminare con il suono dell'ultimo metronomo a spegnersi in coda.
La versione di Petruška per 2 pianoforti e percussioni che ha presentato l'Ars Ludi proviene dall'originale per due pianoforti del 1911 e la forte presenza delle percussioni ne esprime chiaramente il fondamento ritmico e le discrasie nell'andamento, così ricco di colori e di sfumature.
Il linguaggio strawinskiano dissonante e altalenante repentinamente tra un metro e l'altro produce un suono incredibilmente esaltato dagli xilofoni e dagli altri strumenti percussivi, scampanellando letteralmente e risuonando come carillon provenienti dai film di Chaplin degli anni '20 o dalle colonne sonore più misteriche e riccamente scritte dai compositori russi del primo Novecento.
L'altro fondamentale balletto di Stravinsky sono Les Noces ovvero Le Nozze (1923), novità assoluta a cura di Roberto De Simone che ha tradotto direttamente dal russo il libretto in lingua garganica intitolandolo Lo 'ngaudio, ed esaltandone il ritmo con l'uso di una lingua incredibilmente vicina al russo popolare, evidenziandone quindi il folclore in una sorta di caos ordinato fortemente radicale. Gran lavoro sulle voci che si dividevano in femminili e maschili anche sul palco, esaltando quel rituale arcaico che era stato messo in scena per la prima volta al Théâtre de la Gaîté per i Ballets Russes di Diaghilev, committente di questo lavoro come di Petruška.
Infiniti applausi per un concerto gradito apertamente dal pubblico ed un merito indubbio per l'intero Ars Ludi Ensemble, il Maestro Marcello Panni e l'intera congerie di cantanti per Lo 'ngaudio di Strawinskij.